Gwen Stefani è un'attrice statunitense, è nata il 3 ottobre 1969 a Fullerton, California (USA). Gwen Stefani ha oggi 54 anni ed è del segno zodiacale Bilancia.
Quest’anno avremo un motivo in più per seguire la kermesse sanremese. Tra gli ospiti internazionali della full immersion di musica nostrana nella città dei fiori ci sarà Gwen Stefani, frontwoman dei No Doubt, che sta scalando le classifiche con il suo allbum solista Love Angel Music Baby, dal quale è stato recentemente tratto il secondo singolo Rich Girl. E se il volto di questa donna ci appare familiare, è perché Gwen per il suo debutto cinematografico ha impersonato nientemeno che Jean Harlow in The Aviator. C’è da scommettere che Scorsese non avrebbe trovato facilmente sulla piazza volto più fresco e promettente da affiancare a Di Caprio. Ne deriva una fortunata collaborazione che, sbocciata in un’annata d’oro per la cantante californiana, l’ha catapultata in una dimensione parallela, proprio come Alice nel Paese delle Meraviglie, personaggio che ha ispirato il video del suo primo singolo, What You Waiting For?. Il 2004, infatti, ha consacrato questa creatura esuberante dal poliedrico talento, che già “People” nel 2002 collocò tra le 100 donne più sexy del pianeta, come indiscusso personaggio del momento. Prima di mettere nel sacco il suo Bianconiglio, Gwen Stefani si è rimboccata le maniche e di strada ne ha fatta parecchia: da adolescente cresciuta in una famiglia numerosa italo-anglo-irlandese, fanatica della musica ska e che ebbe come kissing boyfriend al liceo nientemeno che Robert Smith dei Cure (all’epoca già scapigliato e imbrattato di make-up) a energica trentacinquenne dall’apparenza di teenager, con il pulsante rock beat nelle vene, che ha ribaltato come un calzino lo stereotipo delle fantocce platinate, stilose, tutte pelle e ossa per svelare una personalità decisa, ironica e, nonostante la cartiera in netta ascesa, del tutto priva di grilli per la testa. Ed è questa la ragione per la quale Gwen piace così tanto, sia in Usa che in UK. Perché ha lavorato sodo, con il chiodo fisso del canto, meritandosi il consenso di una nutrita fascia di pubblico non solo post adolescenziale e della stampa specializzata internazionale già da Tragic Kingdom del 1995, di cui i singoli Just A Girl e Don’t Speak risuonarono all’infinito nelle radio italiane, il primo passo della mutazione da crisalide in farfalla, non solo musicalmente ma anche stilisticamente, è avvenuto nel 2000, anno di The Return of Saturn, quando le sue inaspettate chiome rosa shocking non passarono affatto inosservate. Il suo style, poi, si assesta l’anno seguente con il lancio di Rock Steady, album con il quale la band della Stefani si merita l’appoggio di alcuni grossi nomi con le mani in pasta nel music business come Dr. Dre e Linda Peny (ex dei 4 No Blondes che ha scritto Get The Party Started per Pink e Hey Baby proprio pensando a Gwen). La carriera della Stefani, ormai, è un treno in corsa senza freni. E già non si contano più gli artisti che si mettono in coda per collaborare con lei, dando vita a hit pluripremiate da Mtv, che mescolano generi e stimolano la creatività della futura solista di Love Angel Music Baby. Si tratta di Southside di Moby tratto da Play, Let Me BIow Ya Mind in perfetto stile pranksta con Eve e il remix di Hey Baby curato da Andre 3000 degli Outkast. Dopo tanto lavoro, nel 2002, una battuta d’arresto per le nozze con Gavin McGregor Rossdale, ex dei Bush e compositore di musiche per il cinema (Generazione X, Giovani pazzi e svitati). Poi un hobby molto remunerativo: Gwen si diletta nella creazione di abiti, ad uso strettamente personale, che rispecchiano tutta la sua vitalità concentrata in uno stile unico, crocevia di stimoli recepiti dalle realtà creative più disparate. Ma le amiche non smettono di chiederle qua e là una borsetta o un abitino e, da qui, l’idea di una linea di abbigliamento, L.a.m.b., per donne giovani o giovanili come lei. E oggi questi accessori vanno a ruba. A noi non resta che stare a guardare come Gwen ci saprà stupire perché chi la conosce bene ha dichiarato che il bello deve ancora venire.
Da Film Tv, n. 9, 2005
Una solare e brava ragazza cattolica di origini italiane, cresciuta in California a suon di reggae e di Bob Dylan, che ama sorseggiare Chardonnay e sfoggiare unghie laccate, ombelico e una chioma platinata tagliata alla Mohawk,.
Eccola Gwen Stefani, «la first lady del rock dotata, cosa rara, anche di una buona reputazione» come sottolinea Vogue America che l'ha appena celebrata in copertina.
La cantante svezzata dal grunge e consacrata sulla scena otto anni fa grazie al singolo «Don't Speak» (con la sua ventennale band dei No Doubt) è divenuta adesso l'ultima musa della moda:
L'ha voluta John Galliano per Dior: e lei non si è fermata a essere l'interprete, si è messa anche a disegnare la collezione di accessori Lamb. Ma la vera sorpresa è un'altra: a 34 anni, Stefani si lascia corteggiare da Hollywood. E dice: «Al cinema non ci avevo mai pensato fino a quando gli agenti non hanno cominciato a contattarmi». Il primo a chiamarla è un nome eccellente dello schermo, Martin Scorsese, che l'ha messa tra le braccia di Leonardo DiCaprio in un cameo del suo imminente The Aviator. Stefano è in opzione anche per il ruolo di dark lady in The Black Dahlia di un maestro del brivido come Brian De Palma ed è reduce dall'audizione per Mr & Mrs Smith, nuova commedia americana.
La cantante dotata «di un corpo che uccide e di una voce da Betty Boop» è davvero un'artista completa, oltre che «una professionista dal timbro unico», come l'ha definita il collega Moby. Capace di saltare per ore sul palco tanto quanto di rievocare col suo stile gli anni Quaranta hollywoodiani insieme ai primi Ottanta della scena Social Punk.
«Altro che istrionismi alla Courtney Love, cadute di stile alla Janet Jackson e, tantomeno, routine da diva di Jennifer Lopez: Stefani è una rockstar autentica e dal glamour innato. A differenza di Madonna, un po'forzata (e pop), con cui il paragone è irresistibile» continua Vogue.
«Modesta e priva di arroganza, Gwen è una che può arrivare dove vuole ed essere comunque la stella più grande» dice di lei Jimmy Iovine, boss della Universal. E la prova arriva dal fatto che Gwen Stefani non si ferma ai 25 milioni di dischi e ai tre Grammy conquistati (di cui l'ultimo a febbraio con la bit Underneath It All): la musica è importante, ma la cantante preferisce vantare l'antica vocazione di «fare la moglie e la mamma di almeno quattordici figli». Sposata dal 2002 con Gavin Rossdale dei Bush, Gwen, il folletto sexy dal trucco pesante, è finora senza prole.
«Ho sempre avuto il complesso delle gambe grosse» ammette aggiungendo anche di essersi messa a dieta stretta prima degli scatti per il mensile: «Un vero strazio per me che adoro mangiare». Anche se con la copertina su Vogue ha fatto piangere di commozione la mamma casalinga ancor più di quando la vide su Rolling Stone.
La tosta Stefani, che dopo solo un timido approccio col cinema viene già definita l'erede di Jean Harlow, brilla anche per schiettezza: «Harlow? Magica e immensa, ma il mio mito resta Marilyn Monroe, dei cui poster ricoprivo la mia stanzetta». E con lo stesso candore Gwen alla fine svela anche il suo segreto: «Sono stati i miei capelli tinti di biondo a cambiare tutto il mio destino».
Da Panorama, 15 aprile 2004