Flavio Sciolè, classe 1970, è attore, regista, drammaturgo e performance artist. Inizia la sua carriera artistica in teatro. Dopo aver lavorato per il Teatro Stabile abruzzese, si dedica alla sperimentazione e alla ricerca e dà vita al gruppo Teatro Ateo, che si sofferma sull'antiteatro con performance provocatorie e decadenti. Con spettacoli irriverenti e complessi, si mette in luce nell'ambito della nuova scena teatrale contemporanea.
Si impegna al contempo in una carriera come regista di video di genere sperimentale. La prima parte della sua produzione, dal 1992 al 2000, si concentra sui formati non professionali e si distingue per le tematiche marginali e irriverenti. Concentrandosi sull'anticinema, nei video girati usa solo il montaggio in macchina. In un secondo tempo, dal 2001 al 2007, incrementa la produzione virando verso il digitale e soffermandosi sul cinema d'arte e sull'antinarrazione. I suoi lavori sono proiettati in festival, musei e rassegne in Italia e all'estero. In seguito, si interessa al montaggio come demolizione finale del video. Oltre allo sperimentale, si avvicina alla video arte e al B-movie, firmando lavori come Kristo 33, Delirium e Giuda. Parallelamente a quella di regista, porta avanti la carriera di attore, recitando in svariati film sperimentali, tra cui Pianosequenza di Louis Nero e Farina Stamen di Luigi Maria Perotti.