Una detective che ha studiato all'FBI torna nella sua città d'origine in Spagna per catturare un killer di adolescenti. Lì deve anche affrontare i demoni del suo passato.
Nel bosco, in riva a un fiume, nella comunità di Navarra, viene ritrovato il cadavere di una ragazza, con un dolce locale sul pube, i capelli ben pettinati e le braccia allargate. Indaga sul caso Amaia Salazar, addestrata dall'FBI americano, che presto realizza come siano stati commessi altri delitti simili e il colpevole sia dunque un serial killer. Amaia proviene da questa stessa regione e il suo ritorno la obbliga ad affrontare la sorella, che la tratta con sdegno, e il ricordo della madre fanatica. Nelle foreste inoltre sembra viva una creatura leggendaria, una sorta di bigfoot, che la zia di Amaia dice di aver incontrato.
La mia trilogia di romanzi è nata dal desiderio di scrivere di diversi aspetti della vita e della cultura tradizionale dei Paesi Baschi e di Navarra, un'area della Spagna dove il matriarcato è un'importante eredità culturale, dove c'è una lingua diversa, l'Euskera, e dove hanno avuto luogo la gran parte dei processi alle streghe dell'inquisizione spagnola. È il luogo perfetto per parlare di una tradizione magica.
Tratto dal primo di una trilogia di romanzi della scrittrice spagnola Dolores Redondo, Il guardiano invisibile è un film di grande atmosfera, dove l'ambientazione avvolta nella nebbia o immersa in una pioggia scrosciante, tra foreste e piccoli paesi in pietra, assume un connotato gotico. Il noir si fonde così con l'horror e il fantastico, in un film che regge la lunga durata e conferma la solidità del cinema spagnolo di genere. Il regista, Fernando González Molina, emerso in Spagna con i remake di Tre metri sopra il cielo e il suo seguito, aveva firmato nel 2015 l'impegnativo adattamento del bestseller spagnolo Palme nella neve (anch'esso disponibile su Netflix).