Un viaggio animato tra dolcissimi gattini che vivono all'interno della casetta delle bambole di Gabby. Espandi ▽
Gabby parte per un emozionante viaggio on the road insieme a sua nonna Gigi verso la città di Cat Francisco. Ma quando la sua preziosissima casetta delle bambole finisce nelle mani sbagliate dell'eccentrica gattara Vera, Gabby dovrà affrontare una straordinaria avventura nel mondo reale per ritrovare i suoi Gabby Cats e salvare la casetta prima che sia troppo tardi.
Sin dalle prime scene di La casa delle bambole di Gabby - Il film si avverte un senso di disagio: la protagonista Laila Lockhart Kraner, che riprende il ruolo della popolare serie di animazione per bambini, è cresciuta a dismisura e vederla strizzare le orecchiette da gatto per miniaturizzarsi ed entrare nella casa di bambole sortisce uno strano effetto.
La transizione al lungometraggio si rivela ardua come la salita del Cerro Torre per un concept totalmente inadeguato a riempire un'ora e mezza e trascinare in sala chiunque abbia superato i sei anni di età. Recensione ❯
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Il primo concerto in 35mm coglie i Queen all'apice della popolarità e del repertorio. Musicale, USA2015. Durata 95 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Ideale seguito del premiato e fortunato Hungarian Rhapsody, Queen Rock Montreal rappresenta l'apoteosi dell'evento musicale sul grande schermo. Espandi ▽
I Queen dividono, forse più di qualunque altra band. Chi non sopporta l'atteggiamento istrionico di Freddie Mercury, chi il suo cantato da melomane, chi il flirt insistito con il kitsch di un gruppo che da sempre ha fatto del barocco una cifra stilistica. E, al contrario, chi adora la loro capacità di trasformare generi differenti in melodie immortali, di scrivere anthem pop destinati a durare nel tempo e a superare ogni steccato culturale e geografico. Chi non coglie il messaggio di We Are the Champions, inno all'eroismo dell'uomo comune?
Il concerto di tributo a Freddie Mercury, appena scomparso, nel 1991, fu un evento sensazionale, forse l'ultimo di portata universale nella storia del rock, al pari dei Live Aid e dei grandi festival dei Sessanta.
Non tutto funziona, a partire da una Jailhouse Rock poco ispirata, ma per i fan Queen Rock Montreal è una nuova occasione di rivivere la sensazione che i Queen siano ancora tra noi ed è questo a contare più di ogni altra cosa. Recensione ❯
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Frank, killer del boss Cesar, decide di fuggire con la compagna. Ma un autostoppista incontrato lungo la strada mette tutto in pericolo. Espandi ▽
Frank è un killer che agisce per conto di Cesar, un boss mafioso. Quando deve compiere l'ennesima esecuzione e lascia in vita la sua vittima comprende di dover mutare le coordinate della propria esistenza.. Contatta la sua compagna che si occupa, sempre per Cesar, della tratta delle donne per avviarle alla prostituzione e le dà un appuntamento per fuggire insieme. Commette però l'errore di dare un passaggio a un apparentemente innocuo autostoppista. Jean Luc Herbulot fa il suo esordio sui nostri schermi con un film che merita attenzione. Alla storia di base del killer in fase di revisione esistenziale qui si aggiunge l'elemento dell'incontro causale con il Male impersonato da un soggetto apparentemente innocuo. Herbulot riesce però, grazie alle scelte sia di casting (JoeyStarr e Joaquim Fossi sono perfetti nei ruoli di Frank e dell'autostoppista) sia in quelle registiche e di direzione della fotografia a conferire ad elementi già noti una dimensione nuova. Recensione ❯
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Il film fa rivivere il ritorno di Gilmour nello storico Circo Massimo all'inizio del Luck and Strange Tour, il suo primo in quasi un decennio. Espandi ▽
È un gatto nero - simbolo dell'ultimo album di David Gilmour - stilizzato e sovraimpresso sul Circo Massimo a introdurre in maniera tutt'altro che sobria a un film-concerto che intende stupire. E il chitarrista sceglie, ancora una volta, una location imponente e antica, quasi a riecheggiare i fasti del lontano Live at Pompeii dei Pink Floyd. Gilmour, e non da oggi, punta tutto sull'elemento tecnico e scenografico, eredità di una specifica componente dei Pink Floyd.
Un concerto che è anche un "affare di famiglia", visto il ruolo fondamentale che riveste Romany, talentuosa figlia di David, che è sempre in primo piano nei cori e nei momenti da voce solista.
Si può discutere se l'eredità di una delle rock band più importanti di sempre possa ridursi a mera tecnica, ma è giusto dare al pubblico ciò che desidera e il popolo di Gilmour, ormai radicalmente separato da quello dei Floyd di Waters, sa bene cosa attendersi da Live al Circo Massimo. E sa che lo troverà, con impeccabile puntualità. Recensione ❯
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Alla famiglia Pig si aggiunge una graziosa bimba e per l'occasione gli episodi inediti della serie si trasformano in esperienza cinematografica. Animazione, 2025. Durata 65 Minuti.
Il film evento dedicato a Evie, la nuova sorellina di Peppa e George. Espandi ▽
Alla famiglia Pig - Peppa, Papà, Mamma e il fratellino George - si aggiunge un nuovo elemento. Una notizia che, come è facile immaginare, porta scompiglio: Peppa e George sono sovraeccitati, i genitori decidono di ampliare la casa e perfino di cambiare l'auto. Quando infine la sorellina nasce, resta da scegliere il nome, e Peppa, dopo qualche esitazione, opta per Evie.
Occorre una premessa: Una sorellina per Peppa Pig non è un lungometraggio tradizionale né un episodio speciale esteso della serie. Si tratta invece di un'esperienza pensata strettamente per la sala cinematografica, con l'obiettivo di trasformare la proiezione in un evento da condividere. Il pubblico di riferimento è quello dei più piccoli tra gli appassionati di Peppa, invitati a festeggiare "dal vivo" la nascita di Evie.
Per gli adulti che accompagnano i piccoli spettatori, forse l'esperienza risulterà meno pungente di alcuni episodi televisivi. Ma per i bambini - vero cuore pulsante del progetto - l'arrivo della sorellina Evie è una festa da celebrare in compagnia, con canti, balli e risate. Recensione ❯
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Uno sguardo inedito e dietro le quinte sulla vita di uno dei più grandi cantanti al mondo: Andrea Bocelli. Espandi ▽
Con un accesso senza precedenti alla vita del celebre tenore, la regista Cosima Spender ha seguito Andrea Bocelli oltre la ribalta, rivelando un artista rigoroso e un padre di famiglia devoto, con una passione per la vita senza compromessi. Per la prima volta, è Bocelli stesso a raccontare la sua storia con le sue stesse parole. Il film intreccia testimonianze toccanti di amici e familiari e dei più stretti collaboratori, offrendo un ritratto profondamente intimo e ispiratore, da condividere sul grande schermo con i fan di tutto il mondo. Recensione ❯
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Un ritratto completo del "Califfo" più autentico grazie alle testimonianze di numerosi artisti e personaggi che lo hanno conosciuto da vicino, i cui ricordi affiancano materiali di repertorio esclusivi. Espandi ▽
Roma, una notte. il giornalista di Radio Radicale Enrico Salvatori ricorda Franco Califano, chiamando a parlarne alcune persone che gli sono state vicine. In città, un suo fan (Raffaele Vannoli) segue la diretta in auto, cercando di raggiungere lo studio. In parallelo, altre testimonianze di vita vissuta insieme al cantautore e musicista puntellano il racconto.
Amici e collaboratori, famosi e no: Barbara Palombelli, Claudia Gerini, Federico Zampaglione, Mita Medici, l"aviatore e figlio artistico" Enrico Giaretta, David e Ricciotti "Marocco" Boriani, figlio e padre amico storico, Francesco Rutelli, Antonello Mazzeo (amico e presidente della fondazione a lui dedicata), l'amico, compositore, e musicista Alberto Laurenti, la cantante Cinzia Baccini. Ai quali si aggiungono quelle di fan più recenti, come Franco126, Ketama126 e Noyz Narcos.
Non è e non può essere una biografia, Nun ve trattengo, ma un'affettuosa, documentata commemorazione di un uomo grande, che ha lasciato in tanti tracce del suo spirito indipendente, ironico e caloroso. Un sentimento che vive in tante persone, una nostalgia per un artista amatissimo, non sempre debitamente riconosciuto. Recensione ❯
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Il racconto del movimento artistico che, più di cento anni fa, ha ribaltato l'arte, la scrittura, il modo di vivere: il Futurismo. Espandi ▽
Quando esce nel 1909, sulle pagine del quotidiano francese Le Figaro, il Manifesto del Futurismo appare immediatamente come una rivoluzione, un vigoroso scossone al mondo della cultura e della società, una provocazione estetica che intende ridisegnare ogni aspetto della vita del nuovo secolo.
Per riaffermarne la portata e le intuizioni avverate, Caffeina del mondo, scritto da Giordano Bruno Guerri con Massimiliano Orfei e codiretto con Massimo Spanosi, propone con un approccio laico e non paludato un'introduzione prismatica a una tra le avanguardie più decisive e anche divisive (il tristemente noto inciso "guerra sola igiene del mondo", poi ridimensionato dagli stessi estensori, dopo l'esperienza del primo conflitto mondiale).
Una monografia ancorata con precisione a dichiarazioni e opere degli artisti indagati: Filippo Tommaso Marinetti, Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Antonio Sant'Elia, Luigi Russolo, Gino Severini, Barbara (Olga Biglieri), Giannina Censi. Recensione ❯
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Uno sguardo crudo ma speranzoso sulla resilienza umana e sulle capacità di superare le avversità Espandi ▽
Il film segue la storia di Matteo, studente universitario interpretato da Francesco Isasca, giovane attore emergente che si sta facendo notare per la sua intensità e autenticità interpretativa. La sua vita viene scossa da una tragedia improvvisa: durante una festa di Carnevale, poco prima della pandemia da Covid-19, un incidente inaspettato innesca una catena di eventi che lo porteranno ad affrontare un percorso oscuro fatto di colpa, redenzione e accettazione, tra dinamiche familiari complesse e riflessioni interiori. Recensione ❯
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Sul set amazzonico di Fitzcarraldo (1982), il film estremo e maledetto di Werner Herzog: potere e peso della creatività
. Documentario, USA1982. Durata 85 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Il documentario sulla faticosa e caotica realizzazione di Fitzcarraldo di Werner Herzog. Espandi ▽
Foresta amazzonica, 1979: sul set di Fitzcarraldo (Klaus Kinski, l'avventuriero bianco che vuole costruire un teatro d'opera in mezzo alla foresta per portarvi i Pagliacci di Leoncavallo) la troupe affronta una serie infinita di insormontabili difficoltà, in una produzione che dura circa quattro anni. Recensione ❯
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Un doc che celebra Milo Manara, un protagonista della cultura italiana raccontandone l'opera, la vita e le passioni, e chiamando a festeggiarlo anche uno straordinario gruppo di sodali, colleghi, ammiratori. Espandi ▽
La carriera artistica del rivoluzionario fumettista - o, meglio, fumettaro - Milo Manara è raccontata attraverso le testimonianze di chi lo ha conosciuto e ha lavorato con lui: da Paolo Conte, a Vincenzo Mollica, passando per Cristina Tavera, Fumettibrutti e arrivare infine alla cantante pop Elodie, grande fan dell'autore. Alla narrazione partecipa in prima persona anche lo stesso Manara, intento a ripercorrere con garbo e ironia la propria storia: le prime tavole negli anni Sessanta, la collaborazione con Hugo Pratt e Federico Fellini, il successo dei racconti erotici in Francia; le controversie e gli apprezzamenti.
Valentina Zanella firma un documentario che porta sullo schermo il percorso artistico di Milo Manara, un omaggio tradizionale e riuscito all'universo narrativo dell'autore. Si tratta di un documentario accattivante e divulgativo, capace di ricostruire l'articolato percorso artistico di uno dei maggiori fumettisti italiani e internazionali. Recensione ❯
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Un omaggio a un uomo che ha vissuto la montagna con passione, coraggio e determinazione, spingendosi oltre ogni limite e lasciando un'impronta indelebile nella storia dell'alpinismo. Espandi ▽
Il 3 luglio 1953 il ventinovenne Hermann Buhl compie una delle imprese più titaniche nella storia dell'alpinismo moderno: in quarantun'ore di traversata solitaria, in carenza di ossigeno e deficit di energie, diventa il primo uomo a scalare la cima del Naga Parbat (Himalaya Occidentale), alta più di ottomila metri.
Ancorandosi a questo evento, il documentario ricostruisce la vita dell'indimenticato alpinista svizzero, dall'infanzia tormentata alla recluta come soldato durante la Seconda Guerra Mondiale in Italia, passando per l'incontro con la futura moglie (la scalatrice Genie con cui ebbe tre figlie), senza trascurare altre leggendarie ascese compiute negli anni Cinquanta tra cui quelle al messicano Broad Peak, alla Sella d'Argento del Monte Rosa e al fatale Chogolisa (Pakistan).
Inquadrando uno dei più influenti scalatori di roccia del Secondo Novecento ancora oggi modello d'ispirazione per ogni alpinista, Werner Bertolan scrive e dirige un biopic devoto, accorato, ma fin troppo illustrativo e sovrabbondante, proiettato in Italia in anteprima al Trento Film Festival 2025. Recensione ❯
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Un documentario che racconta di coloro che pur non essendo nati a Napoli hanno scelto di vivere e lavorare in questa città. Espandi ▽
Ci sono i napoletani nel mondo ma c'è anche chi dal resto del mondo ha scelto di vivere a Napoli. In questo docufilm la città viene raccontata secondo questa prospettiva, attraverso le numerose storie di persone provenienti dai luoghi più diversi (come Stati Uniti, Russia, Argentina, Giappone, Francia, Germania, Nigeria, Palestina, o semplicemente da altre parti d'Italia) che non sono nate a Napoli ma sono diventate napoletane d'adozione.
Il documentario disegna un quadro plurale e vivo della città, dove ogni storia diventa un tassello di un mosaico più grande, capace di restituire l'anima di Napoli nella sua complessità e bellezza.
Certo, l'unicità di Napoli non deve far dimenticare i suoi problemi, elemento che giustamente non viene ignorato nel documentario, evitando il rischio di un tono troppo promozionale. A partire da questa presa di coscienza, nascono le riflessioni più interessanti su Napoli. Recensione ❯
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Un curioso racconto-testimonianza, a metà tra la fotografia romantica della Sicilia e il ritratto di un attore goloso di vita. Documentario, Italia2024. Durata 68 Minuti.
Un omaggio alla prima cineasta donna che è stata candidata al premio Oscar. Espandi ▽
Giancarlo Giannini, a bordo di un'auto anni Settanta guidata da un autista che pare uscito dal passato, torna in Sicilia cinquant'anni dopo aver girato lì Mimì metallurgico ferito nell'onore. L'idea è quella di ripercorrere le tappe del viaggio attraverso l'isola che fece Giannini prima di girare il film, armato di un registratore per catturare le voci e i dialetti dei siciliani e di una cinepresa super-8 per riprenderne i movimenti e la gestualità, soprattutto "il gesto della sigaretta, che sembra nulla, ma quando lo fai ti cambia l'atteggiamento, il portamento".
Un viaggio per incontrare Mimì è un docufilm sui generis. Siamo di fronte a un racconto-testimonianza curioso che si colloca a metà fra la fotografia romantica della Sicilia, il ritratto di un attore in egual misura avventuroso e goloso di cibo e di vita, e una lectio magistralis di recitazione.
L'amore di Giancarlo Giannini per la Sicilia è evidente, come lo è quello del regista, al netto di una visione folkloristica che comprende carretti, pupi siciliani e persino un'esecuzione da ristorante di "Vitti na crozza". Recensione ❯
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Antonio Schiattaro, un imprenditore caseario tradizionale di Caserta, vede il suo mondo capovolgersi quando la figlia più piccola si innamora di Albert, un ragazzo altoatesino. Tra Merano e Villa Literno, scontri culturali e legami familiari si scontrano in una storia toccante sull'amore, la tradizione e il coraggio di cambiare. Un racconto universale con forti radici italiane, pronto a conquistare il pubblico di tutto il mondo. Recensione ❯
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