Un coraggioso pilota, per salvare i suoi passeggeri da una violenta tempesta, effettua un rischioso atterraggio d'emergenza su una remota isola delle Filippine. Espandi ▽
Brodie Torrance è un pilota di aerei di linea dal passato militare, che ora vola su tratte secondarie. Il suo vero dolore è la perdita della moglie e la sua principale preoccupazione è tornare dalla figlia per l'inizio del nuovo anno. Purtroppo sulla sua rotta c'è una tempesta e la compagnia aerea, per risparmiare sul carburante di un volo poco frequentato, gli impone di volare sopra la perturbazione, che si rivela però peggiore del previsto e finisce per far precipitare l'aereo in un'isola delle Filippine in mano alla guerriglia separatista.
Jean-François Richet, il regista di Mesrine, torna in sala con un film alimentare incentrato sull'action hero Gerard Butler, al solito anche buon padre di famiglia.
Si tratta del resto di un film senza pretese, poco meglio degli action straight-to-video di una volta, con un Gerard Butler nemmeno troppo impegnato nelle scene d'azione e affiancato da un attore davvero poco carismatico: il Mike Colter della serie Tv Luke Cage. Lo scenario esotico pure non viene valorizzato in senso spettacolare e i villain sono bruti generici del tutto intercambiabili tra loro, dove anche il leader non è dotato di alcuna personalità al di là di una funzionale spietatezza. Recensione ❯
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Un lato inedito della vita vissuta dai deportati ebrei nei primi anni '40, all'interno del campo di detenzione di Theresienstadt, detto ghetto di Terezin. Espandi ▽
Antonio, clarinettista italiano e Martina, violinista cecoslovacca, si innamorano a Praga durante la Seconda Guerra Mondiale. Nel 1942 vengono deportati a Terezin dove la loro storia si intreccia con le incredibili vicende dei tanti artisti e intellettuali rinchiusi nel ghetto. Eccellenze umane ed artistiche del centro Europa che, durante la guerra, realizzarono centinaia di produzioni musicali - ancora oggi rappresentate ed uniche al mondo - riuscendo a far divenire l'arte uno strumento di sopravvivenza per migliaia di persone segregate. Recensione ❯
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Una commedia d'autore liberamente ispirata alle celebrazioni del V centenario di Sisto V Espandi ▽
Angelo Santini è un regista dilettante che realizza musical per la parrocchia. Per i 500 anni della nascita di Papa Paolo Sisto V, il sindaco, avendo ricevuto dei fondi regionali per la ricorrenza, gli commissiona un musical sull'argomento da fare in grande. Santini decide perciò di chiamare una celeberrima compagnia teatrale, senza prevedere che degli esperti mestieranti come loro finiranno inesorabilmente per denigrarlo e mettergli i piedi in testa. Questa situazione non potrà che degenerare sprofondando sempre più nell'assurdo e nel surreale, fino ad assumere perfino fattezze demenziali.
Acqua alle corde è un film che sfugge ad ogni definizione: per sua natura e struttura si sottrae da ogni schema, genere e perfino giudizio.
Un pregio che però va riconosciuto a Consorti sono le sue indubbie abilità mistificatrici: lentamente getta su una trama, che sembra banale e telefonata, un alone di assurdità che rende il finale del film del tutto imprevedibile. Di certo un'opera degna di pochi stomaci forti, ma che nella sua totale assurdità trova forse una sua cifra stilistica. Disorientante. Recensione ❯
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L'immutabilità della saga è una delle ragioni del suo successo e non cambierà mai. Ma il cinema sta da un'altra parte. Commedia, Italia2023. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Dopo le avventure nell'Antico Egitto, Luì e Sofì vorrebbero solo riposarsi, ma una nuova minaccia incombe sulla Terra. Espandi ▽
Un nuovo pericolo minaccia la terra. C'è infatti una fonte magica nascosta nella giungla che, se viene contaminata, rischia di trasformare il pianeta in un luogo deserto e senza vita. Viperiana e il suo assistente Serpe ne sono venuti a conoscenza. Luì e Sofì sono così costretti a tornare in azione. Si inoltrano nella giungla assieme a Chicco, l'assistente di Pongo e lì incontrano una guida, Serenino, dal comportamento ambiguo che si unisce a loro. Inoltre vengono inizialmente accolti in modo ostile dalla tribù dei Pesantosi, ma poi Tara, la figlia del loro capo tribù, li aiuta nella ricerca della fonte magica.
Forse è proprio l'immutabilità il successo di Me contro Te, la consapevolezza che i bambini sanno già quello che vedono e lo vogliono fare anche più volte e creano proprio per loro dei film d'avventura colorati, pieni di ottimismo e un po' di suspense che non guasta mai.
Ma probabilmente il limite diventa a questo punto proprio la visione e l'interpretazione critica davanti a un format del genere. Il format Me contro Te è stato e sarà sempre così. Il cinema sta da un'altra parte, ma a questo punto non ha più importanza. E il finale annuncia già il quinto film. Recensione ❯
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I protagonisti di Io speriamo che me la cavo ritrovati tanti anni dopo quel film che fece epoca, con l'ultima intervista al premio Oscar Lina Wertmüller. Espandi ▽
Correva l'anno 1992 quando Lina Wertmuller presentò sugli schermi un film tratto dal libro omonimo di un maestro elementare: Io speriamo che me la cavo. Al centro c'erano i bambini di una classe nel napoletano e un maestro interpretato da Paolo Villaggio. Trent'anni dopo uno di loro, Adriano Pantaleo che è poi rimasto come attore nel mondo del cinema, ha deciso di andarli a cercare per vedere se 'se la sono cavata'.
Un documentario che, con grande leggerezza che comporta anche una profondità di sguardo, sa andare oltre il ritrovarsi.
Il confronto tra ciò che significava crescere nella Napoli di trent'anni fa e ciò che significa oggi produce considerazioni significative. Qualcuno di quei bambini successivamente ha anche sbagliato e pagato per gli errori commessi ma ora è consapevole di come e quanto i pericoli per personalità in formazione siano ancora più presenti e insidiosi. Loro in gran parte se la sono cavata e molti sono diventati genitori. Recensione ❯
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Il docufilm dedicato alla più grande opera della storia letteraria. Espandi ▽
L'attore e scrittore Franco Ricordi guida lo spettatore nei mondi ultraterreni di Dante attraverso la recitazione e l'interpretazione filosofica dei passaggi più significativi della Divina Commedia. Il viaggio impossibile è un itinerario dentro noi stessi, verso la conoscenza delle nostre più drammatiche debolezze e dei mostri che a volte ci affliggono.
Il documentario rilegge il testo di Dante con un approccio emotivo che va ben oltre la mera trasposizione per immagini della Divina Commedia. Atmosfere cristallizzate dai suoi significati intrinsechi in un documentario classico che si fonde con il linguaggio della video poesia. Il risultato è quasi un sogno dove le distanze geografiche e temporali si annullano nel flusso di un racconto metaforico e onirico. Recensione ❯
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Gli alieni sono tecnologicamente avanzati e si mettono in viaggio attraverso lo spazio a causa dei problemi di abitabilità col proprio pianeta. Gli umani, rozzi e violenti, sono il popolo inferiore da conquistare. Espandi ▽
Il popolo degli Anatar, alieni umanoidi che si sono evoluti dalle anatre, dopo aver portato al collasso il proprio pianeta è alla ricerca di un nuovo corpo celeste da chiamare nido. Nel loro pellegrinaggio spaziale approdano su Pandoro, un luogo dove esseri viventi e natura hanno trovato il proprio strano equilibrio. Amore, guerra, astronavi e papere spaziali sono gli ingredienti di questa grottesca fiaba moderna sull'accettazione di ciò che è diverso da noi. Recensione ❯
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Un ragazzo costretto a fare i conti con una situazione impossibile, in un susseguirsi di colpi di scena e di suspense. Espandi ▽
Incubo e realtà diventano indistinguibili per Stephen (Emile Hirsch) quando si ritrova costretto a dover prendere farmaci per un disturbo psicologico che non ha. Per riconquistare la sua sanità mentale e tornare alla sua vita normale, la sua unica possibilità sarà quella di sfuggire al controllo dell'istituto nel quale è stato rinchiuso. Recensione ❯
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Cosa spinge una persona a rischiare la propria vita, a mettere da parte famiglia, amici e affetti per realizzare l'impossibile? Scalare il monte Everest senza l'uso di ossigeno. Espandi ▽
Rasmus Kragh si è sempre spinto al limite: corse, maratone, arrampicate, ogni prova che potesse portare all'estremo il suo fisico e la sua mente, lui la inseguiva. Fino a quando sembra prevalere una pratica migliore delle altre con l'arrampicata, la scalata, e come unica immagine in fondo a questo periplo psico-fisico la cima più alta del mondo, l'Everest. Ma Rasmus non è uno che si rende le cose facili, così il suo obiettivo è sì arrivare agli 8.848 metri, ma senza usare le maschere di ossigeno. Un'impresa già fatta in passato, ma un'impresa sempre e comunque rischiosa, quasi mortale. Questo progetto avventuroso si trasforma in un viaggio nell'ego smisurato e solitario di Rasmus...
Il documentario di Jesper Ærø, nonostante alcuni momenti che allargano l'immagine, non va oltre il racconto di un'ossessione sì pericolosa ma a volte sfiancante.
Ad un certo punto l'immagine si apre e accoglie altro-da-sé, cioè altro da Rasmus, e per un breve istante cogliamo da fuori questo giovane danese ossessionato solo e soltanto dalla sua impresa, che ha dimenticato ogni cosa, ogni altro sguardo, ma non quello della madre. E così finisce la sua storia. Recensione ❯
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Un film a sketch sull'Italia di oggi. Un esperimento (riuscito) per chi lo ha realizzato e per chi lo deve guardare. Satirico, Italia2023. Durata 60 Minuti.
Il nuovo progetto de "Il Terzo Segreto di Satira", uno special satirico, non a episodi, ma a intrecci. Espandi ▽
Dodici quadri, uno dentro l’altro. E poi in ogni quadro il suo opposto, il negativo satirico che ne ribalta la visione e il senso, così i migranti forse non sono tutti migranti, gli imprenditori non pensano e agiscono smart, green e open-minded, gli spot vogliono dire il contrario di quello che annunciano. Dodici pezzi facili di comicità su politica, lavoro, ambiente, diritti. Domino 23 è un esperimento. Per chi lo ha realizzato, per chi lo deve proiettare e per chi lo deve guardare. Un esperimento che aggiorna le ambizioni del collettivo Il Terzo Segreto di Satira. Già, perché c’è sempre da esplorare e reinventare, soprattutto in un sistema audiovisivo alla caccia di contenuti cross-mediali, ibridi, da sfruttare più e più volte in modo esponenziale su differenti canali, formati, device. Tra momenti alti e dolorosi (il segmento sui giornalisti), citazioni pop raffinate e non (Full Metal Jacket e Get Out), si va avanti veloci in questa ora fatta di pezzi più riusciti e altri meno efficaci, tutti comunque alla ricerca di un angolo fatale, letale, dal quale mostrare la realtà italiana di oggi. Recensione ❯
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Una spia indiana assume il capo di un gruppo di mercenari che hanno piani nefasti per prendere di mira la sua patria. Espandi ▽
In un futuro distopico e anarchico, i grandi palazzi un tempo appartenuti a ricchi imprenditori e capitalisti oggi sono occupate dai più pericolosi criminali della città. Un ex truffatore, diventato poliziotto sotto copertura, raccoglie un gruppo di alleati per sfidare il potente narcotrafficante che ha ucciso suo padre. Recensione ❯
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L'inedita versione di questo avvincente film concerto conduce gli spettatori attraverso un viaggio visivo seducente, nel cuore del "Happier Than Ever, The World Tour" di Billie Eilish che ha battuto ogni record di spettatori. Espandi ▽
La superstar mondiale Billie Eilish, vincitrice di un premio Oscar® e di numerosi GRAMMY®, per la prima volta nella sua carriera porta nelle sale cinematografiche di tutto il mondo il film concerto di una sua formidabile performance live. Recensione ❯
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È la Vigilia di Natale, siamo a Roma in un quartiere residenziale. Due ladri pasticcioni, travestiti da Babbo Natale e dal suo assistente Elfo, dopo un furto confusionario e incalzati dalla polizia irrompono in un'abitazione. Espandi ▽
È la Vigilia di Natale, siamo a Roma in un quartiere residenziale. Due ladri pasticcioni, travestiti da Babbo Natale e dal suo assistente Elfo, dopo un furto confusionario e incalzati dalla polizia irrompono in un'abitazione. Ma in casa trovano solo i due piccoli Liam e Olivia, che li scambiano per babysitter e iniziano a fargliene di tutti i colori. I due ladri sanno che dovranno assecondarli e intrattenerli, in attesa che la polizia sgomberi il quartiere e loro possano fuggire. Il piano è quello di riuscire a farli addormentare leggendo loro una storia.. Recensione ❯
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Un viaggio intimo nella vita di Luca Alinari uno dei più grandi artisti del Novecento italiano: interviste, testimonianze dirette, rari documenti d'archivio portano sul grande schermo l'universo globale del pittore fiorentino. Espandi ▽
"Anche la pittura è sempre una guerra" racconta Luca Arinari (1943 - 2019) mentre dipinge una delle sue tele. L'inquadratura è concentrata sulla mano dell'artista che, con il pennello, pian piano crea, con calma e delicatezza, minuzia e poesia, quegli elementi che andranno a comporre una grande narrazione visiva. Per Alinari la pittura è "una guerra" che combatte profondamente la realtà. Un quotidiano contro cui un animo e un talento come quello di Alinari hanno cercato di ribellarsi, con un esito che ha lasciato tracce positive e incancellabili.
Il film documentario di Lorenzo Borghini racconta, in maniera delicata, senza mai sovrapporsi ai soggetti trattati, la storia e il lavoro di un'anima gentile che, da quando era bambino - come testimoniano gli amici di sempre, come Pino Pini, con il quale Alinari ha sperimentato su altri media, come quello del video ad esempio - ha scelto la pittura (o è stato scelto dalla pittura) come strada per interpretare la realtà.
Suggestioni, narrazioni, immagini dettagliate, aiutano a osservare quei dipinti costellati di piccole figure, di linee e puntini, di stelle e di cieli, di occhi e di scritte, di tracce e di colore con cui Alinari ha creato la sua poetica come difesa dal mondo circostante, o come tributo ad esso. Recensione ❯
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Una riflessione sul tempo e sulla memoria attraverso le opere dell'artista israeliano Dani Karavan. Documentario, Israele2020. Durata 66 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un film al contempo lineare e intricato, emozionante ma mai melodrammatico, doloroso quanto divertente e appassionato, su uno dei più importanti artisti contemporanei. Espandi ▽
Nato nel 1930, Dani Karavan è autore di circa settanta opere e installazioni disseminate per il mondo, tra land art e urbanistica. Il filmmaker Barak Heymann, con la complicità di Hava e Tamar, rispettivamente moglie e figlia di Karavan, pedina l’artista mentre controlla e verifica lo stato di manutenzione delle sue creazioni, che si tratti di una piazza o di un monumento, delle aiuole di un giardino o di un supposto canale d’acqua. Il documentario si svela in modo progressivo e paradossale come una riflessione sul tempo e sulla memoria. Mentre cerca di conservare nel miglior stato possibile le sue creazioni, perché perpetuino la traccia di riflessioni filosofiche e storiche, l’artista deve prendere atto della labilità del proprio corpo mortale, del suo limite. Recensione ❯
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