Reduce dal successo (non solo in termini di ascolto ma anche da parte della critica) del Barbiere di Siviglia di Rossini, l'Opera di Roma e Rai Cultura tornano a produrre un film-opera, affidando di nuovo la cura del progetto a Mario Martone, che disegna una Traviata superba e inedita per coerenza stilistica, moltiplicazione di piani espressivi e dei perimetri ambientali, ma soprattutto per l'appassionato coinvolgimento emotivo, per la dialettica incessante che passa canto musica recitazione, che Martone vuole trasmettere al pubblico, oltre le panoramiche anguste dello schermo televisivo. Sul podio, come per Rossini, Daniele Gatti, nel ruolo del titolo la soprano americano di origine cubana Lisette Oropesa, e accanto a lei il tenore Saimir Pirgu nei panni di Alfredo e il baritono Roberto Frontali in quelli di Giorgio Germont.