Un documentario "enciclopedia", diviso in tre atti ognuno dei quali tratta un singolo soggetto: gli animali, le piante, le pietre. Espandi ▽
Bestiari, Erbari, Lapidari è un documentario "enciclopedia", diviso in tre atti ognuno dei quali tratta un singolo soggetto: gli animali, le piante, le pietre. Un omaggio a quei mondi fatti di animali, vegetali e minerali, che troppo spesso diamo per scontato, ma con cui dovremmo essere in costante dialogo dal momento che costituiscono la parte essenziale della nostra esistenza sul pianeta Terra. Strettamente connessi tra loro, gli atti del film disegnano uno sviluppo drammaturgico unico, attraverso tre diversi dispositivi di messa in scena. Ogni atto è infatti un omaggio a uno specifico genere del cinema documentario. Recensione ❯
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Un documentario godibile e raffinato, che racconta con semplicità e poesia la vita di un intellettuale moderno. Documentario, Italia2024. Durata 90 Minuti.
A partire dall'ultimo frenetico giorno di vita di Cesare Pavese, un doc che mette al centro della storia l'uomo e lo scrittore attraverso vari capitoli che raccontano i tanti mestieri che ha sperimentato. Espandi ▽
26 agosto 1950. Cesare Pavese si aggira per una Torino deserta, cerca amici che non trova, scrive, telefona. La domenica sera mette fine alla sua vita. Così comincia questa storia, la storia di un uomo che, partendo dal liceo classico della sua città per arrivare a lavorare con passione alla casa Editrice Einaudi, è riuscito a creare un mondo letterario e culturale capace di imprimere un segno indelebile nella seconda metà del Novecento italiano.
Attirato dall'avanguardia e dalla modernità, Pavese portò la poesia narrativa in Italia e fu autore della prima traduzione in lingua italiana di "Moby Dick". Il documentario ripercorre la sua vita personale e lavorativa, mettendo in luce la molteplicità di interessi che lo conquistarono nel corso della sua esistenza.
Si tratta di un documentario godibile e raffinato, capace di restituire con efficacia il contesto socio culturale che ha fatto da cornice alle vicissitudini relazionali e lavorative dello scrittore. Il taglio tradizionale e divulgativo consente inoltre all'opera di raccontare in modo semplice e lineare la vita di una figura centrale della letteratura italiana del Novecento. Un ritratto affettuoso di un intellettuale poliedrico, i cui interessi sono racchiusi nei titoli dei capitoli che scandiscono la narrazione. Recensione ❯
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Doc, animazione e materiali d'archivio. Un mix ammaliante, come il tempo in cui viviamo. Animazione, Italia2022. Durata 116 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Liberamente ispirato a "La conferenza degli uccelli" di Farid al-Din 'Attar. Espandi ▽
Come fare a riportare l'ordine tra i regni e le famiglie degli uccelli di tutto il mondo? Upupa propone di andare a cercare le risposte da Re Simourgh, ma non è una cosa semplice, visto che la casa del sovrano si trova sulla Montagna di Kafh, ai limiti conosciuti della terra, e per arrivarci si devono attraversare Sette Valli (Ricerca, Amore, Conoscenza, Distacco, Unificazione, Stupore e Annientamento). L'immane stormo si mette in volo. Chi arriverà davanti a Re Simourgh e che risposte troverà?
Il film di Michele Fasano ha viaggiato come l'Upupa e i suoi simili: decine di festival e premi in tutto il mondo, a dimostrazione dell'universalità della ricerca. Fasano predica - sì, predica - una Via dell'Amore e un'Abolizione delle Esclusioni che non sia un superamento delle rispettive teologie.
La lingua filmica che lo supporta è quella di un tessellatum fatto di documentario, animazione e materiale d'archivio, che a volte viene imbolsito da troppa enfasi letteraria e sapienzale nozionismo, e a volte spicca - letteralmente - il volo per divenire puro montaggio invisibile che salda ogni sua parte in modo fluido e pacato. Intricato, ammaliante, antitetico - come il tempo in cui viviamo. Recensione ❯
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Un curioso documentario su un'impresa 'folle' che vorrebbe tutelare l'Amazzonia. Documentario, Italia, Brasile2023. Durata 85 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il sogno utopico di un uomo di vivere in perfetto equilibrio tra natura e tecnologia. Espandi ▽
Lo scozzese Christopher Clark ha vissuto per più di due decenni in Amazzonia con l'obiettivo di far sì che tecnologia e natura potessero coesistere. Il suo più grande desiderio è stato quello di attirare l'attenzione del governo brasiliano e dell'opinione pubblica mondiale sull'area più incontaminata della foresta. Per far ciò accarezza l'idea di poter far tornare i Pink Floyd a suonare esattamente lì. Il documentario registra e accompagna questo sogno utopistico.
Un documentario in cui il regista aderisce ad un'impresa scoprendo, con lo scorrere del tempo, di non esserne solo un osservatore ma anche una parte attiva.
Morabito ci offre il ritratto di un uomo che, prima di morire, vorrebbe che quel territorio fosse definito come riserva naturale con tutte le conseguenze di protezione necessarie. Solo alla fine della visione sapremo se questo desiderio sia stato esaudito. Recensione ❯
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Una mappatura di Napoli dal ritmo jazz, intergenerazionale e multidisciplinare. Una chiamata alle armi alla città. Documentario, Italia2024. Durata 72 Minuti.
Una storia caleidoscopica che mostra le trasformazioni della città di Napoli, che mai come ora risulta così attuale. Espandi ▽
Napoli raccontata, attraverso i secoli, in un'antologia: Dadapolis di Ramondino e Muller. Una città sempre piena di fermento, cultura ma anche contraddizioni. La città di oggi è raccontata, invece, in un film di Carlo Luglio e Fabio Gargano, attraverso gli occhi di circa sessanta artisti che vivono e lavorano tra Napoli e l'estero. Recensione ❯
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Oltre il 'film per ragazzi'. Un coming of age attento al reale, che diventa una storia di resistenza umana per tutti. Drammatico, Italia2023. Durata 101 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Una bambina cerca di superare a suo modo il terremoto che ha colpito la sua città. Espandi ▽
Un terremoto che sembra non finire mai ha distrutto un'intera area abitabile italiana, i cui abitanti si sono rifugiati all'aperto, attrezzandosi con tende di fortuna e una baracca adibita ad area comune. Il gruppo forma una sorta di accampamento denominato Isolarotonda, popolato da coppie come un maresciallo e sua moglie, un muratore e una parrucchiera, i gestori di un distributore di benzina e una donna incinta e suo marito, che ha lavorato a lungo in Belgio, con la loro figlia Viola di dieci anni. È proprio dal punto di vista di Viola che la storia si dipana e vede in successione la scomparsa di Pasquale, il migliore amico di suo padre, l'arrivo di un intellettuale che la comunità soprannomina Pigiama e quello di una coetanea di Viola, Anna. Le due bambine stringeranno un'amicizia che le aiuterà a sopravvivere all'emergenza e a venire a patti con alcune esperienze della vita che le aiuteranno a crescere.
Ma Superluna non è solo un coming of age o un "film per ragazzi", bensì una storia di resistenza umana per tutti, imbevuta delle atmosfere spiazzanti della pandemia, di cui restituisce in maniera metaforica le paure e le tensioni attraverso lo sguardo di chi forse le ha subite forse più di tutti, senza poterle relativizzare in un contesto esperienziale più ampio. Il cinema di Federico Bondi, che riesce a girare film a distanze temporali esponenziali, guarda in una direzione diversa da quella di molti altri, non necessariamente ostinata e contraria, ma certamente più attenta al reale (forte anche di una lunga esperienza documentaria), refrattaria alle facili semplificazioni e fedele alla vita nei suoi impercettibili scollinamenti di senso, questa volta filtrati attraverso la sensibilità di una bambina. Recensione ❯
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Un anomalo road-movie, fisico e mentale, che non ha paura di osare nella contrapposizione tra l'inferno e la salvezza. Drammatico, Italia2024. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un viaggio di redenzione di due adolescenti persi nelle storture della società moderna. Espandi ▽
Daniele, dodicenne di Castel Volturno, sta per perdere sua nonna che vive a 40 km di distanza, a Bagnoli nei Campi Flegrei, la sua ultima volontà: mangiare una mozzarella fatta dal figlio, il padre di Daniele, allevatore di bufale. Il ragazzo decide di accontentare la nonna ed intraprende un viaggio, prima in motorino e poi a piedi, in compagnia della sua crush, Martina. Il viaggio diventa un percorso alla scoperta di se stesso e al tempo stesso una via di fuga dalla realtà. Alla morsa della droga e dell'emarginazione sociale, al clan di spacciatori, di cui rischia di diventare corriere, si oppongono incontri imprevisti con persone non comuni ed esperienze paranormali, che affiorano con insistenza scatenando in Daniele ricordi di un'età felice dimenticata troppo presto o addirittura mai vissuta. Su tutto aleggia la misteriosa presenza di una donna che appare in diverse vesti ed età e che sembra affiancarlo nel suo viaggio verso la libertà. Recensione ❯
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A cent'anni dalla scomparsa di Eleonora Duse, Sonia Bergamasco ci accompagna in un'investigazione sull'attrice che ha cambiato il mestiere dell'attore per sempre. Espandi ▽
Che cosa si può dire di un’artista che Charlie Chaplin ha definito “la più grande che abbia mai vista”, che Lee Strasberg ha descritto come “la migliore attrice di tutti i tempi”, e di cui Marilyn Monroe e Anna Magnani hanno tenuto il ritratto sempre accanto a loro? Tanto, e mai tutto, perché raccontare la Duse fino in fondo è impossibile: anche perché lei ha fatto di tutto per non raccontarsi attraverso interviste o autobiografie. Ma Sonia Bergamasco, per cui la Duse è un’ossessione da quando la sua gigantografia la accoglieva ogni volta che si recava al Piccolo Teatro, riesce a costruire un ritratto caleidoscopico a più voci – con il rimpianto di non poter aggiungere quella dell’attrice stessa – usando come filo conduttore le lettere scritte da Eleonora e interpretate dalla stessa Bergamasco in voce fuori campo. Nel documentario Duse, The Greatest Bergamasco si mantiene fuori campo con pudore e discrezione, preferendo dare spazio alle immagini della protagonista – le foto, i ritagli di giornale, le riprese del funerale, gli spezzoni di Cenere, l’unico film da lei interpretato in età avanzata – e alle interviste fatte a chi l’ha potuta vedere in teatro (tratte da numerosi archivi audiovisivi), dal poeta Langston Hughes a Luchino Visconti, e a chi ne mantiene viva l’eredità, come le attrici Ellen Burstyn e Helen Mirren raggiunte in presenza dalla regista. Recensione ❯
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La storia vera di una giovane rom diventa un film collettivo che amalgama sapientemente finzione e realtà. Drammatico, Italia, Slovenia2023. Durata 85 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Se sei una ragazza madre rom e non hai i documenti, sei decisamente nei guai. Lala però è ostinata e farà di tutto per riavere con sé suo figlio. Espandi ▽
Il film racconta la storia di Zaga, una ragazza rom nata e cresciuta in un campo a Roma. La regista Ludovica Fales ha conosciuto Zaga quando aveva diciassette anni e viveva insieme al suo bambino in un appartamento nel quartiere di Tor Bella Monaca. Fales aveva intenzione di filmare Zaga mentre cercava di ottenere il permesso di soggiorno. Tuttavia, dopo più di un anno di tentativi andati a vuoto, la ragazza si rese conto di non avere alcuna possibilità di successo e per questo decise di partire, senza lasciare traccia. Fales, però, non ha dimenticato Zaga e per dar voce alla sua storia, e a quella di tante giovani ragazze rom costrette a vivere le sue stesse difficoltà, ha scritto un film per raccontarla. Al coro di voci che compongono il film si aggiungono anche quelle di altri ragazzi rom e sinti che commentano a propria volta il racconto con le loro considerazioni personali e le loro esperienze. Lala è quindi un film nel film – anzi, dentro Lala ci sono tanti film quante sono le storie che lo compongono. Ma Lala è anche un film collettivo che amalgama sapientemente finzione e realtà. Recensione ❯
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Deva è una giovane ragazza segnata da una scelta dolorosa: l'aborto di un figlio. L'incontro casuale con un bambino le restituirà la vita. Espandi ▽
Deva vive in una roulotte con sua madre e si impegna al meglio che può per guadagnarsi da vivere attraverso lavori occasionali. Un giorno incontra Carla al mercato del pesce, diventa la sua aiutante e, oltre a badare alla sua pescheria, impara a prendersi cura del suo nipotino. Si svilupperà un legame importante con il bambino, che le cambierà la vita.
Un film delicato e intenso sul senso di essere madre, al di là del sangue e della biologia. Un film sulle madri ma anche sulle donne lavoratrici, che faticano ad arrivare con onestà a fine giornata, e su quelle che invece soffrono di dipendenze. Chiantini sceglie di raccontare le ultime e lo fa scegliendo attrici brave e generose, e una protagonista in grado di portare sulle spalle un gravoso carico di dramma e dignità.
In un film tutto al femminile che sa emozionare e far riflettere sul senso ultimo della maternità agli uomini restano piccoli ruoli, come il brutale vicino di roulotte interpretato da Francesco Salvi, che ben si presta a raccontare lo squallore di una vita senza speranza. Recensione ❯
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Un film a episodi per celebrare il centesimo anniversario dell'Archivio Luce. Espandi ▽
Da un progetto di Maura Cosenza è nata questa compilation di sette cortometraggi che vede impegnati nomi noti del nostro cinema impegnati nell'utilizzo originale dello sterminato materiale dell'Archivio Luce che dal 1924 raccoglie e custodisce filmati. Ne nasce un'interessante proposta alternativa che potrebbe fare da apripista a una valorizzazione originale della memoria collettiva consentendo di compiere un produttivo viaggio nel nostro tempo.
Come utilizzare materiale d'archivio in modo creativo. Istruzioni per l'uso. L'idea di Maura Cosenza si rivela vincente e spazza via qualsiasi rischio in materia. L'affidare ad Andreozzi, Bruno, Gerini, Leo, Mazzoleni, Papaleo, Sibilia consente di sviluppare sette modalità di utilizzo del materiale d'archivio che vanno dalla narrazione in prima persona al dialogo passando per altre variazioni.
Ogni regista (a volte anche protagonista o coprotagonista) ha lavorato su tematiche che sente più vicine. Recensione ❯
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Un documentario che esplora le trasformazioni dell'umanità nel mondo digitale. Espandi ▽
Una panoramica globale e caleidoscopica sulle interfacce digitali che hanno ormai permeato la nostra realtà e modellato le nostre abitudini sociali e relazionali: dalle comunità smart in Corea del sud dove gli inquilini vivono immersi nella tecnologia offrendo in cambio i loro dati personali, a una camgirl che si spoglia per i suoi abbonati dal salotto di casa, fino agli avatar di un ambiente VR che offre rifugio e connessione e fa nascere storie d'amore, oppure ai rider youtuber che sfrecciano per strada facendo video tra una consegna e l'altra.
Il digitale è reale, e il reale è digitale. Ogni dicotomia è stata ormai superata, e in questo vivace e immaginifico documentario la regista Adele Tulli fa una sorta di rassegna su dove ci troviamo oggi nel percorso di integrazione tra i due livelli.
È impresa difficile catturare la magnitudine della stranezza e della particolarità che si muove sulla rete in ogni secondo, ma Tulli ci prova andando gradualmente a perdere l'aspetto descrittivo delle varie storie in favore di una pregevole sinfonia puramente ritmica e visiva, a dimostrazione forse di come la consapevolezza cognitiva dell'età che viviamo non necessita di parole, ma soltanto di celebrazione. Recensione ❯
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Tra documentario e finzione, un film che riflette sul legame tra la scienza e l'umano. Documentario, Italia, Svizzera2023. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
A Lignan, villaggio di poche anime nella Valle di Saint-Barthelemy in Valle D'Aosta, un Osservatorio Astronomico scruta i cieli ogni notte. Espandi ▽
In un minuscolo villaggio d'alta quota della Val d'Aosta, Paolo, un astrofisico di Milano arriva presso l'osservatorio astronomico locale. In fuga dalla propria vita e in cerca di solitudine, l'uomo vorrebbe passare il tempo a osservare le stelle, ma un guasto al telescopio lo costringe a dedicarsi alla parte per lui meno interessante del progetto a cui sta lavorando: intervistare gli abitanti della zona a proposito delle loro conoscenze scientifiche. Svogliato e riluttante, sarà costretto a mettere da parte l'interesse per il cielo e a entrare in relazione con gli esseri umani...
Girato a Lignan, nella Valle di Saint-Barthelemy dove sorge l'Osservatorio astronomico della Valle D'Aosta, il film di Picarella riflette sul legame tra la scienza e l'umano attraverso la parabola di un ricercatore incerto su dove posare lo sguardo: se in alto verso le stelle o in basso verso le persone.
Leandro Picarella ha scelto di girare in un luogo all'apparenza fuori dal mondo, trovandovi infine l'umanità intera: l'ha fatto giocando con i concetti di finzione e documentario, sfruttando le forme del cinema del reale e rinunciando a ogni forma di complessità per raccontare - va detto con qualche lungaggine e carineria di troppo - il modo in cui tante forme di solitudine possono diventare comunità. Recensione ❯
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Dentro gli archivi iconici e inediti, e tra le testimonianze dei più stretti collaboratori di Silvio Berlusconi e di coloro che lo hanno avversato e criticato. Espandi ▽
Prima le società e gli investimenti nell'edilizia, poi l'emittenza televisiva. Infine, la politica. Ma quella appartiene al Berlusconi "vecchio": la serie documentaria diretta da Simone Manetti si ferma infatti al giuramento di Berlusconi al Quirinale dell'11 maggio 1994. La parabola fortunatissima e spregiudicata di Silvio Berlusconi invece inizia nel 1976, con la costruzione del quartiere residenziale di lusso Milano 2, ai margini della metropoli, e ancora prima del complesso Edilnord di Brugherio (MB). E proprio dalla tv via cavo di Milano 2, riservata a un gruppo chiuso di residenti, il futuro creatore di Fininvest, poi Mediaset, accorpandola ad altre emittenti locali, costruisce una costellazione di tv che trasmettono in tutto il Paese, dando l'impressione di un network nazionale. L'obiettivo: vendere la pubblicità.
La docu-serie si concentra sulla filosofia aziendale, il marketing e il successo economico delle imprese berlusconiane, lasciando fuori le vicende giudiziarie e rinviando all'intelligenza dello spettatore le considerazioni sul merito dei metodi e delle condizioni che hanno permesso la sua ascesa.
Siamo di fronte ad un'operazione molto apprezzabile, dal ritmo deciso e dai riferimenti puntuali di storia della televisione e della comunicazione politica. Recensione ❯
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Un film intenso che riesce a cogliere l'incertezza di una ragazza estranea a sé stessa e al mondo. Senza cadere negli eccessi. Drammatico, Italia2023. Durata 100 Minuti.
Una storia di formazione emotiva girata nel carcere di Nisida. Espandi ▽
Desiré è una ragazza napoletana di origini senegalesi. Insieme con il suo amico Emanuele svolge piccoli lavori per una banda di spacciatori, con il solo obiettivo di recuperare l'eroina per la madre tossicomane. Arrestata mentre sta effettuando una consegna, Desiré finisce in un penitenziario minorile. Ostinata e silenziosa, Desiré si apre un po' alla volta alle compagne. La vita di Desiré deve però ancora cominciare, e per lei il futuro esisterà solamente fuori dal penitenziario.
La prova di Nassiratou Zanre illumina il film diretto da Mario Vezza, ennesima incursione nel mondo della criminalità giovanile di Napoli che sceglie però di raccontare il punto di vista di una ragazza figlia d'immigrati.
Il film riesce a cogliere l'incertezza di una ragazza estranea a sé stessa e al mondo, raccontando l'universo concentrazionario non come una condanna inappellabile ma come una fase di passaggio. Una pausa dalla vecchia vita, in attesa che quella nuova cominci. Recensione ❯
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