Anno | 2024 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Diego Santangelo |
Attori | Daniele Aiello, Martina Varriale, Pietro Juliano, Francesco Verde, Anna Marigliano Elvira Pinto, Annamaria Marigliano. |
Uscita | giovedì 15 febbraio 2024 |
Distribuzione | Santangelo Media Studios |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,33 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 15 febbraio 2024
Un viaggio di redenzione di due adolescenti persi nelle storture della società moderna. In Italia al Box Office 'A Muzzarell' ha incassato nelle prime 5 settimane di programmazione 13,7 mila euro e 9,4 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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Dopo un tiro di crack assieme all'amico Lucio, il dodicenne Daniele viene trasportato in un viaggio lisergico dove la dimensione reale si mescola a quella onirica. Il padre gli affida l'incarico di portare delle mozzarelle di bufala alla nonna che sta per morire e vorrebbe mangiarne una prima di morire. Il ragazzino parte così in direzione Bagnoli e ad accompagnarlo c'è la coetanea Martina, che è spesso impegnata a fare i video perché da grande vuole diventare famosa. Il loro viaggio comincia in motorino ma poi il mezzo s'inceppa e devono proseguire a piedi. Durante il percorso la sua vicenda s'intreccia a quella di un clan di spacciatori da cui si deve far perdonare per aver mancato una consegna come corriere. Al tempo stesso però sulla strada incontra alcune figure fuori dall'ordinario e vive esperienze paranormali. Soprattutto però c'è la presenza ricorrente di una donna dall'aspetto mutevole.
Un sogno (quasi) ininterrotto, un'allucinazione, un viaggio parallelo. A Muzzarell', esordio nel lungometraggio di Diego Santangelo anche autore della sceneggiatura, è un anomalo viaggio mentale, un road-movie fatto di incontri e apparizioni per dare forma alle due strade che può prendere la vita di Daniele, tra il bene e il male, gli angeli e i demoni.
Ci sono ingombranti fellinismi insistiti soprattutto nella visione salvifica femminile che potrebbe richiamare direttamente il finale sulla spiaggia di La dolce vita. Ma il cineasta non ha paura di osare e spinge l'acceleratore al massimo, dopo l'iniziale e fuggevole descrizione dell'ambiente familiare del protagonista. Ha colori accesi che danno al film un taglio pop, frequenti deformazioni più accentuate nella rappresentazione dell'ambiente della malavita forse intenzionalmente caricaturale e le tentazioni musical come nella scena del party in cui si rintracciano echi, citazioni, modelli di 'grandi bellezze' (perdute) del cinema di Sorrentino.
Lì, nella soggettiva allucinata di Daniele, c'è tutto lo squilibrio formale ma anche il fascino di un film che procede per accumulo, che sbanda in qualche dialogo ("Guardati dal male. La vita è sporca") ma riesce contemporaneamente ad essere poco parlato perché a Santangelo interessa prima di tutto entrare nella testa di Daniele, mostrare quello che prova e far affiorare le sue paure e i suoi desideri.
I personaggi reali sono forse un po' troppo costruiti e delineati marcatamente mentre più fuggevoli sono le visioni come quella del benzinaio o la prostituta che possono apparire grottesche e/o salvifiche come lo è soprattutto la figura di Martina. Ed è proprio il rapporto e la storia dei due adolescenti la parte più riuscita del film, proprio perché è libera e non dipendente dalle forme descrittive di un cinema adolescenziale che avrebbe rischiato di omologare il film a una serialità streaming e che invece potrebbe guardare ad alcuni esempi del cinema indipendente americano.
Certo, è proprio per come è stato pensato e realizzato (con pochissimi mezzi) che in 'A Muzzarell' ci sono dentro tante suggestioni, compreso lo stile videoclip con fermi immagine che però, anche nella loro ridondanza, riescono a non essere isolati esercizi di stile ma spesso sono funzionali in un'opera astratta che riesce ad andare dritta per la sua strada e per questo, nel panorama italiano, pur con i suoi evidenti limiti è anche sorprendente. In più colpiscono la naturalezza espressiva e i volti di Martina Varriale e Daniele Aiello. La loro ricerca di redenzione e la loro vitalità restano impressi proprio come gli adolescenti del cinema di Antonio Capuano.
Rasp, crack, noia, nella vita della provincia partenopea fra ragazzini che scorrazzano in motorino e mamme in ansia per le cattive compagnie ma soprattutto la ricerca di contenuti in una vita quotidiana senza senso. I contenuti sono solo i soldi da procurarsi con lo spaccio. Non c'è solo questo però in "A muzzarell" opera prima del partenopeo Diego Santangelo, con Martina Varriale, Daniele Aiello, [...] Vai alla recensione »
Gomorra incontra Pinocchio, ma Garrone non c'entra: Daniele, un giovincello da La paranza dei bambini (dunque con pessima compagnia di giro), cade in un incubo drogato e spesso a mano (altrui) armata, un faticoso cammino picaresco che attraversa il paesaggio campano, una via crucis tra sgherri e donn(acc)e fatali, fantasmi e scemi del villaggio: è un viaggio dell'eroe tra la fiaba e il grottesco, mano [...] Vai alla recensione »
Daniele e Martina. Galoppino di droga il ragazzino, aspirante influencer, in predicato di anoressia, l'enigmatica, boccolosa coetanea. Due giovanissimi senza riferimenti in un viaggio di perdizione (e redenzione?) che dura giorni. Da Castel Volturno a Bagnoli. Sulla strada si imbattono in mestieranti, avventori, emarginati. Daniele, però, strascinando una scatola di polistirolo per la strada, ha un [...] Vai alla recensione »