Veronica, una ragazza di sedici anni, sta trascorrendo le vacanze di Natale da suo nonno in un paesino dell'entroterra siciliano quando una donna scompare e torna la paura del mostro che aveva seminato terrore nella zona dieci anni prima. Espandi ▽
Veronica trascorre le vacanze di Natale dal nonno in un piccolo paesino della Sicilia, ma
quando una donna scompare e riaffiora il terrore legato a un famigerato assassino di dieci anni
prima, la ragazza inizia a nutrire un sospetto inquietante: e se il colpevole fosse proprio suo
nonno? Molti criminali sfuggono alla giustizia e si limitano a... invecchiare. Ma cosa accadrebbe se
uno di questi mostri venisse smascherato dall'innocente curiosità della sua amata e ignara nipote? Recensione ❯
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L'opera prima di Grazia Tricarico dimostra di aver fatto propria la lezione del grande cinema. E Jacqueline Fuchs offre tutta se stessa. Drammatico, Italia, Svizzera2023. Durata 104 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un film sulla possibile separazione di corpo e pensiero. Un film sulla liberazione che ha come protagonista una bodybuilder. Espandi ▽
Mona è una body builder che ha superato i cinquant'anni ma ha ancora un corpo che le può permettere di essere ammessa al Concorso Miss Body Universo. L'allenamento a cui deve sottoporsi è molto duro ma altrettanto complesso è il rapporto con se stessa e le proprie pulsioni. In particolare dopo l'incontro con un ragazzo che ne è attratto.
Grazia Tricarico, in questa sua opera prima, dimostra di avere fatto propria la lezione del grande cinema. È un film complesso come può esserlo (vedi il titolo) un'odissea interiore in cui il mare da solcare diventa un lago svizzero in cui l'inquinamento può costituire un pericolo analogo all'abuso di steroidi non clinicamente controllati. Jacqueline Fuchs, body builder elvetica cinquantaduenne ancora in attività, ha offerto tutta se stessa alla macchina da presa.
Tricarico si assume l'impegno di entrare in questo mondo compiendo delle scelte estetiche estremamente consapevoli e raffinate. Ogni inquadratura, così come ogni location, è studiata nei minimi particolari al fine di creare un mood in cui, in alcune situazioni, anche lo sdoppiarsi con una voce interiore trova una propria collocazione significante. Recensione ❯
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Un film che contempla la notte e racconta con cura la vita di un uomo refrattario ai media pervasivi. Documentario, Italia2023. Durata 83 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia di un pastore esasperato dalla burocrazia a causa della quale non riesce a fare quello che ha sempre fatto. Espandi ▽
Antonio è un pastore del Cilento che trova una reale comprensione solo dagli animali. Le leggi e la burocrazia sembrano agire di concerto contro di lui. Un regolamento comunale di recente emissione gli impone una tassa per portare le sue bestie al pascolo sulla montagna del Cervati che da sempre è stata dedicata a questa funzione. Il terreno di cui è proprietario non può usufruire dell'allacciamento dell'acqua impedendogli quindi l'allevamento delle sue amate capre. Ma Antonio non cede.
Vanina Lappa mette il suo sguardo in favore di un uomo che non si arrende dinanzi alla scomparsa delle tradizioni che avvicinano alla Natura.
Tenendosi a distanza di sicurezza da quei documentari naturalistici che sanno di artefatto, Lappa (che sa anche come mettersi quasi accanto ad animali che liberamente si accostano all'uomo, ci mostra un mondo che ancora resiste, nonostante un accerchiamento che si fa sempre più stringente. Recensione ❯
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Un film elegante e senza tempo che disegna la parabola d'amore e di migrazione dei tre protagonisti. Drammatico, Brasile, Italia, Libano2024. Durata 93 Minuti.
Fine anni '40. A bordo di una nave diretta in Brasile si consuma una relazione ritenuta intollerabile. Espandi ▽
Ottava regia per il cineasta brasiliano Marcelo Gomes, che adatta il romanzo “Ricordi di un certo oriente" di Milton Hatoum facendone uno studio sulla gelosia, l’attrazione e le sottili dinamiche di controllo familiari e di genere. Il tutto in una forma estetica elegante e senza tempo, di un bianco e nero particolarmente evocativo, che attorno al delicato equilibrio del triangolo di protagonisti ben dipinge anche una classica parabola di migrazione e adattamento culturale. Per quanto il focus sia sempre a stretta distanza dai tre personaggi principali, dei quali Gomes osserva con granulare sensibilità il velenoso groviglio di attrazione e devozione, il contesto più ampio non si fa mai semplice sfondo Portrait of a Certain Orient mette in chiaro che il passato e la memoria continuano a guidare le nostre azioni anche quando ci illudiamo di poter fuggire a continenti di distanza. Recensione ❯
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Un documentario originale, nella sua inquietudine e libertà, che segue il vissuto della regista. Documentario, Italia2023. Durata 77 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una ragazza inizia un percorso religioso che la porterà in un universo poetico. Espandi ▽
In occasione dell'esposizione della Sindone a Torino, la regista Irene Dorigotti torna a indossare la divisa da scout, che ha frequentato dagli otto ai vent'anni, prima di iniziare la formazione come antropologa. Da lì parte un nuovo viaggio fatto di incontri, rivelazioni, scoperte. È una ricerca che segue l'istinto e il destino nella realizzazione di un documentario sul concetto di 'sacro' che la porta tra le indistinte voci del Messico, la caotica quotidianità delle strade del Vietnam, i templi di Angkor Wat in Cambogia fino a una spiaggia della Sardegna.
"Cosa stai facendo?". La richiesta del padre di Irene fa partire tutta una serie di domande senza risposte di Across, un documentario che segue prima di tutto lo sguardo, lo spirito della cineasta in questo lungometraggio che aveva vinto il Premio Solinas nel 2017.
Negli sguardi in macchina di Irene Dorigotti c'è un dialogo continuo, fatto di silenzi e di improvvise rivelazioni, quelle di un cinema che cerca la strada sotto gli occhi dello spettatore e, nella sua originalità, diventa di colpo aereo e composto essenzialmente di aria e di acqua. Recensione ❯
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Un'opera cinematografica che spinge i confini della narrativa visiva, affrontando le complesse sfaccettature dell'amore e delle conseguenze emotive della violenza domestica. Espandi ▽
Tu cerchi l'Amore! Rachele ride allo sconosciuto col quale sta chattando su webcam. Lei all'amore
non crede. E ci accompagna a scoprire l'unico sentimento che conosce, il legame
fortissimo velenoso che unisce i suoi genitori. In pubblico si mostrano affettuosi e
innamorati, ma dietro porte chiuse, è tutto possesso sottomissione paura e dolore.
Rachele vuole essere diversa. Ma può veramente esserlo, se l'unica forma di amore che
conosce è violenza? Recensione ❯
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Un tributo sincero, indagatore, curioso su Anna Paparatti, un'artista anticonvenzionale. Documentario, Italia2023. Durata 80 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia di una delle straordinarie figure che animarono la Roma delle avanguardie artistiche degli anni '60 e '70: Anna Paparatti. Espandi ▽
"Chi arriva qui ricomincia da capo. Se può". Questa frase è scritta in una delle tappe del "gioco dell'oca" di Anna Paparatti (Reggio Calabria, 1936). O, meglio, del gioco de La Pop Oca. Si tratta di uno dei dipinti che l'artista elaborò giovanissima, negli anni sessanta, poco più che ventenne, della serie dei "giochi". Il gioco del si e del no; Il gioco che non esiste; Il gioco del rosa; Il gioco del non-sense...
La seria ironia di questa donna che, dalla sua casa romana, dove l'atmosfera legata a quella cura tipica di un'artista dalla densissima vita, e dai richiami attinti e mescolati da diverse culture - tra cui quella indiana, da sempre indagata, amata, assorbita - si racconta agli occhi della figlia, Fabiana Sargentini.
Un tributo sincero, indagatore, curioso, della figlia che ha intrapreso l'avventura di un film per delineare un percorso umano e artistico con delicatezza. Lo sguardo di una persona di famiglia, la più vicina, che tenta di dare un giudizio a una madre "non normale". Recensione ❯
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Una panoramica di quello che devono vivere gli abitanti a nord di Siracusa, territorio sacrificato sull'altare del progresso. Espandi ▽
Nella costa est della Sicilia, si patiscono le conseguenze dovute alla presenza del polo petrolchimico siracusano che tanto lavoro ma anche tante conseguenze sul versante della salute ha portato agli abitanti.
Un regista francese e un fotografo palermitano uniscono le loro professionalità per dare voce a chi non ne ha o si è stancato di averne. Non ci sono solo le pur indispensabili e giuste proteste in questo film. C'è anche il ricordo di un mondo che è stato cancellato per fare posto ai fumi delle ciminiere. A rievocarlo è Nino, ora non vedente, che, accompagnato dalla moglie, percorre spazi ormai degradati facendo a sua volta spazio però alla memoria di ciò che un tempo li rendeva vivi e abitabili.
La testimonianza più toccante finisce così con l'essere quella di un bambino che alla richiesta della mamma se voglia andare a vedere dove lavora il papà (ovviamente al petrolchimico) risponde: "No. Perché posso anche morire". Recensione ❯
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Un divertente (e non solo) film girato quasi a budget zero. Espandi ▽
Antonino inanella un colloquio di lavoro dopo l’altro nessuno dei quali lo porta ad un lavoro che abbia o un senso o una remunerazione accettabile. Nel frattempo sopravvive in una coabitazione con un amico che però si rifiuta di prestargli una somma ad integrazione di quella che lui ancora possiede: un euro e quaranta centesimi. Un film sincero, divertente, ricco di occasioni di riflessione su una società che ha sempre meno spazio per il futuro dei giovani. Ha diversi pregi questa opera prima di Antonino Giannotta, cinefilo con 69.000 follower. Quello che fa più notizia (e lo ha già fatto) è il sapere che è stato girato in una settimana durante il periodo pasquale con un budget dalla folle cifra di 1200 euro. La vera notizia è però quella che si tratta di un bell’esordio a cui non mancano né la professionalità della scrittura né la proprietà del linguaggio cinematografico.Giannotta e Lapo Mamoli Aprile, suo cosceneggiatore hanno centrato il bersaglio ed ora si trovano dinanzi al compito più difficile: realizzare un secondo film che sia all’altezza del primo. Recensione ❯
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Un'opera coraggiosa e ammaliante, in grado di trasmettere inquietudini profonde, difficili da dimenticare. Drammatico, Italia2024. Durata 61 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una storia ai confini della realtà sospesa tra disperazione e ironia, minimalismo e complessità. Espandi ▽
Dopo una visita dall'oculista, un giovane scopre di essere affetto da maculopatia degenerativa. L'unica persona con cui sembra parlare è suo padre, un uomo anziano cui telefona quotidianamente per assicurarsi che abbia preso tutte le medicine giornaliere per i problemi al cuore. Sconfortato dalla sua condizione di isolamento, confusione e solitudine, il protagonista inizia a nutrire desideri suicidi.Mentre si accinge a compiere il gesto fatale, assiste tuttavia a un'aggressione che lo costringe a rimandare la sua morte.
Minimalismo, astrazione, inquietudine e ironia si uniscono in un esperimento cinematografico conturbante e coraggioso, capace di trasportare il pubblico in un universo surreale, in cui il tempo perde di importanza.
L'avventura raccontata dal film è stralunata, perturbante, onirica e delirante come il suo protagonista, un giovane uomo disperso nei meandri della propria mente e delle proprie emozioni. Un tocco di ironia e una colonna sonora capace di fare il suo ingresso nella narrazione nei momenti di maggior tensione aggiungono complessità a un film stratificato, coraggioso e ammaliante, in grado di trasmettere inquietudini profonde, difficili da dimenticare. Recensione ❯
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Il percorso di crescita interiore di una donna affetta da schizofrenia. Espandi ▽
La quarantaduenne Charlotte soffre di schizofrenia e vive con il padre in Trentino. Quando il genitore viene ricoverato il fratello la raggiunge per portarla con sé in Svizzera. Lei che, sino ad allora, ha vissuto in una condizione di sottomissione e senza mai lasciare il paese scopre nuove modalità di vita con le quali deve rapportarsi. A volte con fatica ed altre con gioia. Ancora una volta Colla entra nel profondo della psicologia dei propri personaggi con un’indagine che ha anche aspetti antropologici: una riflessione sulla schizofrenia che si avvale della straordinaria interpretazione di Linda Olsansky che aderisce al personaggio di Charlotte con una mimesi di altissimo livello. La sua Charlotte cattura immediatamente lo spettatore il quale ne desidera l’affrancamento sin da subito da un mondo in cui è relegata come ‘malata’ da un padre non privo di colpe. Colla già ci aveva mostrato la sua attenzione nei confronti di coloro che la società tende a respingere, con questo film ce ne offre un’ulteriore conferma. Recensione ❯
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Un documentario originale sulla scalata dell'Everest. Dove vediamo l'umanità dell'impresa. Documentario, Italia2024. Durata 97 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un'avventura da brivido fino alla vetta del pianeta Terra. Espandi ▽
Alex Harz dirige ed è protagonista di un documentario che non si accontenta di mostrare le varie fasi che costituiscono la preparazione e l'impresa della scalata alla vetta del mondo. Il suo percorso inizia molto prima del primo campo base e consiste nell'avvicinamento progressivo alla montagna grazie ad un'immersione nella cultura locale.
Quando per scalare una cima non si indossano solo indumenti adatti ma ci si riveste anche dell'umanità che la circonda.
La documentaristica sulle scalate alla cima dell'Everest è decisamente ampia e ci ha proposto le vite e le aspettative di coloro che si accingevano all'impresa e la portavano a compimento, talvolta lasciando sulle nevi dei compagni di cordata deceduti. Harz decide di affrontare quella che definisce 'missione' a partire da sé stesso ma mettendo poi in campo tutta una serie di elementi troppo spesso trascurati da altri oppure trattati solo come sottofondo folkloristico. Recensione ❯
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Attraverso la forma dell'autoritratto, il film ripercorre in maniera libera la vita e la carriera della regista. Espandi ▽
Antonietta De Lillo ripercorre la propria carriera partendo dagli inizi, tra reportage, giornalismo, televisione e la voglia di fare il cinema a Roma, dove ha avuto luogo il suo apprendistato a 360 gradi, da fotografa di scena a assistente operatrice. Autoritratto anticonvenzionale a vent’anni esatti da Il resto di niente, L’occhio della gallina chiama a raccolta e fa parlare tra loro molti archivi video privati e le immagini dei numerosi film autoprodotti: da I racconti di Vittoria a La pazza della porta accanto - Conversazione con Alda Merini, da Let’s go a Il signor Rotpeter. Questi frammenti però non appaiono in forma canonica di estratti, a mo’ di classiche citazioni, ma sono direttamente proiettati sulle pareti dello studio che De Lillo sceglie come set, circondata da collaboratori e dalle figlie presenti anche in molti home movies girati lungo gli anni. Una scelta che suona come un’autocertificazione, la dichiarazione di fedeltà a un metodo di lavoro collettivo, rappresentato anche dal lancio del format del “film partecipato”, o “documentario di remix” di materiali preesistenti, come in Oggi insieme domani anche (2015). Recensione ❯
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Paolo Fresu è di Berchidda, dove organizza "Time in jazz", rassegna imperdibile per molti musicisti e
documentata nel corso degli anni. Espandi ▽
Nel 1994 il regista ed etnomusicologo Gianfranco Cabiddu contatta il trombettista e compositore Paolo Fresu per chiedergli di sonorizzare il film Sonos 'e memoria, montaggio di archivi della Sardegna rurale della prima metà del Novecento. Da lì Cabiddu comincia a seguire Time In Jazz, il festival internazionale creato nel 1988 da Fresu a Berchidda, il suo paese di nascita in provincia di Sassari che nelle prime edizioni, grazie a un manipolo di volontari, ospita gli artisti nelle proprie case. In quel borgo di duemilaseicento abitanti, Cabiddu torna da quel momento in poi ogni anno attorno alla metà di agosto a filmare le performance di musicisti di tutto il mondo.
Lungo venticinque anni di riprese, l'elenco di artisti si fa impressionante (nei crediti, indicati come "tutti i musicisti di Berchidda Live, nominarli a uno a uno sarebbe debordante") e l'archivio raggiunge le millecinquecento ore di girato. Queste di recente sono state digitalizzate e rese disponibili alla consultazione e ricerca da Home Movies, l'archivio nazionale del Film di Famiglia con sede a Bologna.
In co-regia con gli amici filmmaker bolognesi Michele Mellara e Alessandro Rossi, Cabiddu condensa in poco più di novanta minuti un'antologia di numeri musicali della storia di Time In Jazz, cadenzati da interviste d'epoca e dichiarazioni in macchina di Fresu e anche da estratti di film di famiglia. Recensione ❯
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Un'opera per tornare a riflettere sulla vicenda di Mimmo Lucano grazie alla sua stessa comunità. Documentario, Italia, Francia, Belgio2024. Durata 97 Minuti.
Dopo vent'anni di armonia, l'arresto del sindaco Lucano costringe Riace, modello per l'accoglienza dei migranti, a un doloroso dilemma: resistere o scomparire. Espandi ▽
Mimmo Lucano, accogliendo i primi 200 migranti giunti sulle vicine coste della Calabria ha fato il via ad un modello di integrazione che ha rivitalizzato strutture del paese ormai improduttive. Qualcuno però non apprezzava il modello e, denunciandolo con l’accusa di diversi reati, ha interrotto l’attività costringendo di fatto molti dei nuovi arrivati e ormai integrati ad andarsene. Il documentario segue tutta la vicenda illustrando motivazioni ed accuse.
Siamo di fronte a un reportage di una lunga, troppo lunga, vicenda di diffamazione (così è di fatto visto che in definitiva tutte le accuse tranne una minore sono state alla fine ritenute prive di fondamento) che si schiera nettamente dalla parte di Lucano.
Ci sono documentari che consentono di ripercorrere in sintesi ciò che la cronaca ci aveva proposto un po’ alla volta. Permettono così di tornare a riflettere sull’accaduto e assumere una nuova e più circostanziata lettura perché offerta, in questo caso, dall’interno di una comunità attiva e, come suggerisce il titolo, resistente. Un paese di resistenza appartiene alla categoria. Recensione ❯
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