Unwanted - Ostaggi del mare

La serie si apre con il comandante della nave da crociera di lusso Orizzonte, Arrigo Benedetti Valentini (Marco Bocci) che, durante il viaggio turistico, scopre un barcone in difficoltà. Dopo il salvataggio di 28 migranti vittime dei trafficanti di esseri umani, la situazione si complica quando nessun paese accetta di accoglierli. La vicecomandante Edith Schneider (Jessica Schwarz) contatta una ONG per prenderli a bordo, ma la situazione precipita quando i migranti prendono in ostaggio la nave, rivelando identità nascoste e cercando disperatamente di evitare il ritorno in Libia.

Unwanted - Ostaggi del mare si inserisce nel panorama televisivo con una trama avvincente e temi profondamente attuali, affrontati con sensibilità e complessità.

La serie, basata sul libro-inchiesta "Bilal" di Fabrizio Gatti viene portata sullo schermo con la regia del tedesco Oliver Hirschbiegel. Il prodotto Sky, realizzato in collaborazione con Pantaleon Films e Indiana Production, sottolinea l'impegno nel trasformare un racconto importante in un'opera televisiva di qualità.

La narrazione si sviluppa attraverso diverse sottotrame, fornendo uno sguardo completo sulla complessità delle relazioni umane, politiche e sociali in un contesto di crisi migratoria. Il cast multiculturale e internazionale, composto da talenti come Marco Bocci, Jessica Schwartz, Dada Bozela e altri, offre interpretazioni autentiche che arricchiscono la profondità dei personaggi.

Il comandante, in particolare, interpretato da Marco Bocci, emerge come figura centrale, dilaniato dai dubbi etici e morali legati alla gestione dei migranti a bordo. Jessica Schwartz, nel ruolo della vicecomandante, porta chiarezza e umanità alla situazione, contrastando gli ordini governativi con la sua compassione.

La serie è stata giustamente elogiata per la sua straordinaria caratterizzazione dei personaggi, che effettivamente fungono da specchio per le dinamiche sociali, politiche e culturali a livello nazionale ed europeo - ed è certamente questo il valore maggiore della serie, oltre alla sua capacità di sviare da possibili prese di posizione o schieramenti di ordine politico. Il comandante italiano e la sua vice tedesca rappresentano specularmente e rispettivamente la gestione nazionale ed internazionale della crisi migratoria, offrendo una visione critica delle complessità politiche che la circondano. La serie esplora così il limbo giurisdizionale in cui si trova il comandante, anch'esso un peculiare rispecchiamento degli attori coinvolti in questo problema internazionale, costretto a prendere decisioni che vanno oltre le direttive governative e a considerare aspetti umani e sociali difficili da controllare - soprattutto in assenza di una chiara legislazione in merito.

Oltre a questi personaggi chiave, le sottotrame offrono ulteriori strati di riflessione sulla società, in special modo quella italiana. Franco (interpretato da un perfetto Francesco Acquaroli), che incorpora il razzismo interiorizzato che si sviluppa, in questo caso, attraverso il feticismo e l'attrazione nei confronti non di una persona (la bellissima Sophia, interpretata da Onyinye Odokoro, personaggia di grandissima profondità psicologica) ma per l'alterità del colore della sua pelle. O ancora Elvis (Samuel Kalambay), un ragazzo nero e affetto da albinismo, che porta una prospettiva unica sull'incontro con il diverso, aggiungendo profondità alle tematiche trattate. Anche le storie di Nicola (Marco Palvetti) e Diletta (Denise Capezza) esplorano le interconnessioni del problema con il regionalismo italiano (entrambi sono napoletani), garantendo una lettura nazionale del razzismo interiorizzato nella cultura italiana.

Molti sono gli elementi che vanno elogiati in questa serie, in primis la sua potenza visiva, ciononostante possiamo rintracciare delle incoerenze e, forse, delle banalizzazioni nelle dinamiche tra i passeggeri a bordo. Tuttavia, la serie riesce a mantenere uno sguardo plurale, evitando semplificazioni tra buoni e cattivi, offrendo una rappresentazione sfaccettata della crisi migratoria. Ciò è dovuto all'attenta regia di Hirschbiegel, che contribuisce a una narrazione coinvolgente, con sequenze sensazionali che, però, non cadono nella tentazione di spettacolarizzare il dramma (come spesso siamo abituati in produzioni nostrane). Il finale, vicino alla realtà e privo di compiacimenti, restituisce la cruda realtà della situazione.

Unwanted - Ostaggi del mare è uno dei migliori prodotti italiani del 2023: un'opera televisiva coraggiosa, al pari del testo di derivazione, e soprattutto necessaria. Nonostante alcune imperfezioni, la serie affronta con forza e senza compromessi le complessità della crisi migratoria, stimolando la riflessione, sfidando gli spettatori a esplorare le sfide umane, politiche e morali che emergono dal fenomeno migratorio. 