| Anno | 2023 |
| Genere | Drammatico, |
| Produzione | Italia |
| Durata | 98 minuti |
| Regia di | Saverio Cappiello |
| Attori | Fausto Verginelli, Giuseppe Pacenza, Vera Dragone, Mimmo Mancini, Vincenzo Scuruchi Giovanni Galati, Pino Torcasio. |
| Uscita | giovedì 16 novembre 2023 |
| Tag | Da vedere 2023 |
| Distribuzione | Verso Features |
| Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
| MYmonetro | 3,66 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 3 aprile 2024
Una storia di amicizia tra il piccolo Marcello, interpretato dal giovanissimo Giuseppe Pacenza, alla sua prima prova cinematografica, e il calciatore a fine carriera Andrea Viscomi, alias Fausto Verginelli. In Italia al Box Office L'altra via ha incassato 6,7 mila euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Siamo sulla Costa degli Aranci, all'altezza di Catanzaro Lido, dove c'è più giorno che notte. Ma questa è un'estate diversa, italiana, quella delle Notti Magiche, dei Mondiali di Italia '90. Lo è anche per Marcello, ragazzino di origine arbëreshë che vive con la madre Tereza nel quartiere popolare dell'Aranceto, tra un viaggio a piedi a scuola, due tiri a pallone con gli amici e tanto, troppo tempo passato nella solitudine dei suoi tredici anni. E se gli stadi della Nazionale sono lontani, quello dell'U.S. Collidoro, la squadra locale, è invece dietro l'angolo. Qui gioca Andrea Viscomi, capitano, trentacinquenne romano trapiantato da anni in Calabria e alla sua ultima stagione come professionista. Andrea è piagato dagli infortuni, spremuto dalla criminalità, amareggiato dalla vita. Marcello e Andrea si incontrano, forse qualcosa in loro cambierà.
Quanta semplicità e quanta appartenenza in questa opera prima che mostra un Sud pieno di malinconia universale.
Com'era quel verso - apocrifo? - di Victor Cavallo sulle gioie domenicali di un pezzo di Meridione dentro il Grande Raccordo? Ah, sì: "Quando segna il Catanzaro trema tutta Tiburtina". Che cavalcata, quella dell'U.S. Catanzaro nella sua storia oramai quasi centenaria: primo stadio della regione; prima promozione di una squadra calabrese in Serie B, nel 1933; finale di Coppa Italia persa nel 1966 contro la Fiorentina; prima formazione regionale a raggiungere la Serie A, nel 1971. E poi i cinque anni consecutivi nella massima serie, il coro "Massimè, Massimè, pari 'na molla, pari 'na molla" dedicato a Massimo Palanca, la testa della classifica raggiunta per sedici minuti nel 1980, la vittoria sulla Juventus con gol di Angelo Mammì, l'ottavo e settimo posto delle stagioni 1980/1981 e 1981/1982... Infine lo scivolamento sempre più indietro, i fallimenti societari, l'oblio decennale delle serie inferiori.
Che volete farci se una storia del genere è anche il racconto orale - urlato dalla curva - di un lembo di terra stretto tra la Sila e lo Jonio, dove, come al solito, per arrivarci devi scandagliare costernato la cartina geografica. Lo sa bene il catanzarese di provincia Gianni Amelio, che l'anno dopo la finale del '66 firma per Sprint il corto "Undici immigrati", sull'emigrazione al contrario dei giocatori settentrionali del Catanzaro verso il sud. Se lo ricorda Claudio Ranieri, che per otto anni ha giocato con gli altri giallorossi della sua vita - quelli meridionali, appunto - e che nel giorno della vittoria della Premier League con il Leicester ha esibito una sciarpa del Catanzaro in mondovisione.
E più tutti sembra averlo in mezzo alla testa Giuseppe Gallo, catanzarese di nascita, romano di arrivo, che nel 2018 fonda la Verso Features con sede bipartita tra le sue due città e che ha scritto e prodotto questo L'altra via. A dirigerlo Gallo ha chiamato un nome già sui taccuini di tanti, Saverio Cappiello, di Bitonto, che ha un interesse particolare per la materia, si vede, si sente anche nei suoi titoli precedenti, tutti addosso alle anime dei più piccoli, tutte immersioni nelle solitudini di ragazzini che spesso al Sud non sanno cosa fare e il Sud non sa cosa farsene di loro.
Certo, quei campi e quei lidi puoi arrivare a chiamarli casa, come si percepisce dal modo in cui li guarda il capitano dell'U.S. Collidoro, il romano Andrea. O sono già casa tua, come per Marcello, e forse lo sono doppiamente visto che è un arbëreshë, uno zingaro, ma tanto lo sono anche gli altri bambini e pure gli adulti. Però come li vivi quei campi che sono stanze e quei lidi che sono balconi? Che casa puoi abitare quando senti che la vita ti sta scivolando tra le dita o che in realtà non hai mai iniziato a vivere? Casa è ovunque si stia bene, quindi anche non a casa tua. Casa è con chi stai bene.
Gallo scrive, Cappiello dirige. O meglio, Gallo butta giù un canovaccio, un appunto, uno svolazzo, e Cappiello non lo espande ma cerca solo di avvicinare una parte con un'altra. L'altra via è più essenziale che esile, più familiare che impersonale, con quella voglia di riscatto di Andrea e la necessità di crescita di Marcello, la parabola amara di un calciatore che si dà al Totonero e la formazione tra botte e pietre tirate contro i muri di un ragazzino. Un altro capitolo di quell'oramai polveroso almanacco popolare fatto di provincia, calcio, emigrazione, Meridione, che tanto stanno bene insieme - Carletto Mazzone, uno che davvero sembrava essere uscito da un racconto di Guareschi o Silone, guarda caso ha allenato il Catanzaro...
Così i capitoli si appiccicano l'uno sull'altro, e il Catanzaro che nel 1971 arriva in Serie A - quando dopo i Moti di Reggio Calabria per andare da una provincia all'altra dovevi cambiare la targa della macchina o del camion per non farteli demolire - è lo specchio dell'U.S. Collidoro degli anni '90 de L'altra via, come Massimo Palanca, "Piedino di Fata", marchigiano tutto riccioli, baffoni e sinistro fatato, storica icona del leggendario Catanzaro anni '80 è l'Andrea Viscomi del finzionale Collidoro, romano imbevuto di Sud, vizi e rimpianti. Per Gallo e Cappiello non c'è bisogno di altro, nemmeno di speculare sulle hit che attraversano il film - "Notti Magiche" e "Io non piango di Califano" -, mai davvero cantate o sfruttare, no, gli basta solo una camera stretta, una quinta da cui osservare il mondo, un vecchio che passeggia sul lungomare. L'altra via che Andrea e Marcello riescono, finalmente, a prendere.
Due realtà così diverse quelle di Andrea (Fausto Verginelli) e Marcello (Giuseppe Pacenza) ma che si incontrano e costruiscono una delle cose più belle della vita, l'Amicizia. Due realtà, una solitudine! Ambientato nel 1990 il film tratta temi attuali, dove la speranza ed il coraggio spingono sempre verso l'alto per far emergere quello che di buono e bello c'è [...] Vai alla recensione »
Questo film merita cinque stelle perchè è un bell'esempio di cinema che racconta uno spaccato di vita, con sincerità, coinvolgimento, qualità artistiche notevoli e le interpretazioni dei due protagonisti sono una chimica potente e perfetta! Il sud e la Calabria completano la magia.... Non succede spesso di andare al cinema e scoprire un piccolo [...] Vai alla recensione »
Ho avuto il piacere e la gioia di essere invitata all’anteprima del film ‘L’altra Via’ regia di Saverio Cappiello che vede protagonista Fausto Verginelli attore di grande talento che si divide tra cinema e teatro e coprotagonista il dodicenne esordiente Giuseppe Pacenza che mi ha veramente stupito ed emozionato per la sua capacità interpretativa nonostante la giovane [...] Vai alla recensione »
L'altra via è un film molto particolare, per certi versi eccezionale, sebbene al primo impatto sembra scorrere lento, in realtà considero questo modo di raccontare avvincente in quanto lentamente, a piano piano trascina lo spettatore all'interno della storia facendogli vivere un turbine di emozioni e sensazioni che lo coinvolgono in prima persona.
Una bellissima storia di mutuo soccorso tra un calciatore in fase calante e con molti problemi e un bambino molto solo e senza padre. Le loro vite si intrecciano in un dare e avere che parla di amore senza se e senza ma. Ottimo cast ed eccellenti i tre protagonisti ( Fausto Verginelli, Giuseppe Pacenza,Vera Dragone) che Con maestria e professionalità hanno sviluppato personaggi fatti di sguardi [...] Vai alla recensione »
Due realtà così diverse quelle di Andrea (Fausto Verginelli) e Marcello (Giuseppe Pacenza) ma che si incontrano e costruiscono una delle cose più belle della vita, l'Amicizia. Due realtà, una solitudine! Ambientato nel 1990 il film tratta temi attuali, dove la speranza ed il coraggio spingono sempre verso l'alto per far emergere quello che di buono e bello c'è [...] Vai alla recensione »
Nel guardare questo film, mi sono sentito pienamente immerso in una storia che è specchio fedele di una triste quotidianità. È una storia che spinge a riflettere ma allo stesso tempo, a gustare un rapporto di amicizia puro e sincero tra un adulto, immerso nel suo mondo fatto di compromessi e illegalità e un bambino che, è immerso in una realtà familiare [...] Vai alla recensione »
Fantasica interpretazione da parte degli attori protagonisti, l'amicizia nata tra Andrea(Fausto Verginelli) e Marcello(Giuseppe Pacenza) ci fà sperare che incontrare la persona giusta nella vita fà la differenza. Bravissimi tutti gli attori
Film bellissimo. Suscita forti emozioni, il telespettatore si trova immerso negli anni '90, con la tenerezza di un bambino alle prese con una realtà difficile, non per sua colpa e i sentimenti di un campione del calcio a fine carriera alle prese con la solitudine e la corruzione. L'amicizia tra i due attori principali colorerà il film e sarà motivo di riscatto per [...] Vai alla recensione »
Un film che ti prende all'inizio alla fine, dove ogni spettatore può immedesimarsi in uno dei personaggi della storia. Fausto Verginelli, attraverso il personaggio protagonista Andrea Viscomi, riesce a far provare allo spettatore ogni singola emozione del campione che ha raggiunto il suo sogno e non ha più nulla da raggiunere ma guarda a quello che non ha mai avuto incontrando [...] Vai alla recensione »
Una storia forte e delicata, dove due realtà opposte, ma accomunate da un forte senso di solitudine, si trovano e riescono a tirare fuori il meglio da entrambi. Andrea, grande calciatore ormai a fine carriera, invischiato nel mondo delle scommesse, incontra Marcello, un bambino solitario, che vive una realtà difficile con il supporto della solo madre.
Nel guardare questo film, mi sono sentito pienamente immerso in una storia che è specchio fedele di una triste quotidianità. È una storia che spinge a riflettere ma allo stesso tempo, a gustare un rapporto di amicizia puro e sincero tra un adulto, immerso nel suo mondo fatto di compromessi e illegalità e un bambino che, è immerso in una realtà familiare [...] Vai alla recensione »
"L'amicizia è una cosa seria": così risponde Andrea alla domanda del piccolo Marcello. La loro amicizia, nata per caso, è figlia della solitudine, delle difficoltà, della disperazione "..perché ce somigliamo in modo assurdo, semo due soli al mondo.." (Scelta del brano decisamente azzeccata e da brividi) .
L'altra Via è un film che ti cattura fin dal primo istante, una storia avvincente che appassiona e affascina in modo straordinario. La trama intrecciata con maestria si sviluppa in modo coinvolgente, tenendoti incollato allo schermo dall'inizio alla fine. La grande interpretazione di Fausto Verginelli e Giuseppe Pacenza, i due protagonisti, è semplicemente sorprendente. [...] Vai alla recensione »
Questo film ha davvero qualcosa di speciale, di delicato, c’è una grande bellezza e un sapiente ‘’non detto’’ che ti lascia riflettere sulle piccole grandi rivoluzioni della vita quotidiana. Dritta al cuore, la storia di un’amicizia tra due generazioni diverse ma con la medesima solitudine dell’anima, ci viene magistralmente raccontata da Fausto [...] Vai alla recensione »
Questo film ha davvero qualcosa di speciale, di delicato, c’è una grande bellezza e un sapiente ‘’non detto’’ che ti lascia riflettere sulle piccole grandi rivoluzioni della vita quotidiana. Dritta al cuore, la storia di un’amicizia tra due generazioni diverse ma con la medesima solitudine dell’anima, ci viene magistralmente raccontata da Fausto [...] Vai alla recensione »
In questa opera prima ambientata nel 1990 a Catanzaro, il grande capitano della squadra di calcio Andrea (Fausto Verginelli) ed il piccolo Marcello (Giuseppe Pacenza) si incontrano. Non sono due persone ma due solitudini diverse: una del calciatore privo di sogni e l'altra quella di un bambino che di desideri ne ha tantissimi. Uno su tutti quello di diventare un grande calciatore.
"L'amicizia è una cosa seria": lo hanno imparato molto bene Andrea e Marcello. La loro amicizia è figlia della solitudine, delle difficoltà, della disperazione "..perché ce somigliamo in modo assurdo, semo due soli al mondo..". È un sentimento il loro che va oltre la differenza di età, oltre lo status sociale. Sarà proprio la delicatezza ma allo stesso tempo la forza viscerale di questa amicizia che [...] Vai alla recensione »
Non succede spesso di andare al cinema e scoprire un piccolo gioiello come questo. Una storia che arriva al cuore in maniera naturale e ti rimane addosso anche dopo il finale, che fa tanto riflettere sul senso della vita e su le persone importanti che ci cambiano la vita in meglio.
Ciao, se volete passare una serata diversa, vi consiglio questo film è molto intenso, travolgente e ha un crescendo di emozioni. Un'altro consiglioEntrate in sala e aprite il cuore.
Prendete La leva calcistica della classe '68 di Francesco De Gregori. Focalizzate il contesto (i «palazzi in costruzione»), l'atmosfera («terra e polvere»), il protagonista (un ragazzino che «sembra un uomo/con le scarpette di gomma dura») e il suo risvolto tragico (uno di quei «giocatori tristi che non hanno vinto mai»). Pigiate a fondo l'acceleratore del patetismo (si toccano giri altissimi quando [...] Vai alla recensione »
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