Amjad Al Rasheed ha preso le mosse da fatti accaduti a una sua parente e ha provato a chiedersi che cosa potrebbe accadere se una donna dicesse no alle imposizioni sociali. Ambientato ad Amman. Da giovedì 14 marzo al cinema.
di Giancarlo Zappoli
Nawal ha una figlia ancora bambina e vorrebbe concepire un altro figlio ma la morte improvvisa del marito sconvolge la sua vita. Il fratello dovrebbe sostenerla ma è comunque vincolato dal rispetto delle tradizioni. Il cognato, che aveva venduto un pick-up al marito e deve ricevere ancora delle rate di pagamento, inizia ad avanzare pretese pecuniarie. Se Nawal fosse incinta e se il nascituro fosse un maschio le cose cambierebbero.
Amjad Al Rasheed ha preso le mosse da fatti accaduti a una sua parente e ha provato a chiedersi che cosa potrebbe accadere se una donna si ribellasse alle imposizioni. Ha trovato nella sua attrice protagonista Mouna Hawa l'interprete perfetta (e riconosciuta con diversi premi a festival internazionali) per la sua Nawal.
Il regista colloca l'azione ad Amman e in tal modo ci fa conoscere un'altra faccia dell'imposizione alle donne di codici di comportamento che alcune giocoforza interiorizzano accettandoli ed altre no. Al Rasheed è molto abile nel leggere anche le minime sfumature nelle espressioni dei suoi protagonisti ed è anche capace, e non era facile, di tenersi lontano dal manicheismo.