Tra senatori, Narcos e FBI, la storia si fa pretenziosa e comincia a fare acqua da tutte le parti. Dal 21 gennaio su Netflix.
di Andrea Fornasiero
L'escalation degli affari sporchi dei protagonisti di Ozark arriva all'ultimo stadio con intrallazzi tra senatori, narcos e FBI. Cresce di pari passo anche l'improbabilità di tutta la vicenda, che ormai fa più acqua di un colabrodo.
La verosimiglianza non sarebbe un problema se Ozark avesse un tono più pulp e il cervello spruzzato di Helen, così come un flashforward iniziale con uno spettacolare incidente, sembrano quasi promettere questo registro. La seriosità della storia dei Byrde però torna subito a farla da padrone, con la pretesa di parlare dei massimi sistemi tra senatori che truccano le elezioni e federali più interessati a mantenere lo status quo che a fare grandi arresti.
Solo occasionalmente gli autori infilano una battuta o abbracciano i toni satirici che pure la vicenda permetterebbe. Nella gran parte del tempo cercano invece di tenere in piedi un thriller pretenzioso e come sempre dipinto di blu dalla color correction.