Anno | 2022 |
Genere | Thriller, |
Produzione | Francia |
Durata | 122 minuti |
Regia di | Jean-Paul Salomé |
Attori | Isabelle Huppert, Alexandra Maria Lara, Yvan Attal, Benoît Magimel, Marina Foïs Grégory Gadebois, Pierre Deladonchamps, Geno Lechner, Gilles Cohen, François-Xavier Demaison. |
Uscita | giovedì 5 ottobre 2023 |
Distribuzione | I Wonder Pictures |
MYmonetro | 2,63 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 12 aprile 2023
Un'indagine thriller ambientata nel mondo del nucleare e della politica. Tratto dalla vera storia di Maureen Kearney.
CONSIGLIATO NÌ
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Maureen Kearney è un'informatrice che viene trovata a casa sua, legata a una sedia, con la lettera "A" scolpita nell'addome. Ha subito una violenza inaudita. Traumatizzata, non ha memoria dell'aggressione. Ma l'indagine scopre nuovi elementi che portano Maureen a diventare una sospettata.
Maureen Kearney è la rappresentante sindacale di Areva, una multinazionale francese del settore nucleare, al terzo mandato. Vorrebbe rallentare, ma non fa per lei. Quando viene a sapere dell'accordo segreto che il nuovo dirigente sta stringendo con la Cina, e che minaccia direttamente il posto di lavoro di cinquantamila operai, si dimostra disposta a tutto pur di farlo uscire allo scoperto. Allora cominciano le minacce, le intimidazioni, i pedinamenti. Fino all'aggressione. Sembra che alla polizia non rimanga altro da fare che trovare il responsabile, ma nel giro di poche settimane è lei, la vittima, a diventare la principale sospettata.
Il duo Isabelle Huppert - Jean-Paul Salomé si riunisce dopo il successo sorprendente di La padrina, per raccontare una storia vera di coraggio personale e di vergogna collettiva, in cui la violenza privata e quella politica si fondono letteralmente sulla pelle di una donna, costretta dalle circostanze e dalla propria forza di carattere ad una battaglia molto più grande di lei.
Il film è il personaggio; non solo perché tutti gli altri personaggi mancano di storie che non siano funzionali a lei soltanto, ma perché la "questione" al centro del piatto è lei stessa: il suo essere donna, il suo essere fragile e il suo essere forte, dato che umanamente le due cose non si escludono a vicenda. Non c'era dunque ruolo più appetibile per la Huppert (che qualcuno dice "malata" di lavoro, come la sindacalista del film) né un'interprete più evidentemente adatta per la parte (persino troppo, vien da dire), per la capacità di proporre un femminile che non nasconde le ombre, che rifiuta di giustificare socialmente i propri modi, che non cerca di piacere per forza a nessuno.
Il regista usa l'attrice e la sua filmografia per trasformare così il film in un thriller e inaugura questa seconda parte con un'inquadratura hitchcockiana dello chignon nel quale la Kearney ha appena raccolto i capelli, un attimo prima di subire violenza. La musica di genere e la lunga dissolvenza a nero che sospende la visione dei fatti nei minuti cruciali fanno il resto: nulla è più oggettivamente vero, tutto potrebbe essere frutto della sua mente, "esaurimento", strategia.
Salomé, però, non è Chabrol né Verhoeven; non è in grado di togliere meccanicità alla trasformazione del personaggio né di spogliare il film di un'attenzione eccessiva alla cronaca e all'aspetto processuale che anziché riempirlo rischiano di svuotarlo. Ancora una volta tocca alla Huppert farsi carico di portare il cinema nel film, con le proprie risorse, come la protagonista di questa storia è stata costretta a fare, per difendere la sua dignità, non potendo contare su nessun altro.
Il nuovo film che ha come protagonista assoluta Isabelle Huppert è tratto da un libro che ha fatto molto scalpore in Francia. Una scandalosa storia vera, quella di Maureen Kearney, rappresentante sindacale di una multinazionale francese. La sindacalista cercò di salvare 50 mila posti di lavoro, lottando con le unghie e con i denti contro ministri, politici e capitani d'industria, nonostante le intimidazioni [...] Vai alla recensione »
La storia di Maureen Kearney è incredibile. È una storia che lascia incredulità, letteralmente. Ci racconta la negazione, l'insabbiamento, la corruzione e l'ingiustizia subita dalla protagonista, interpretata dalla grande Isabelle Huppert nel film La Syndicaliste (selezionato per la sezione ''Orizzonti''). Kearney è una funzionaria sindacale che lavora all'interno della società energetica Areva di [...] Vai alla recensione »
La storia vera, romanzata senza esagerare, di Maureen Kearney, sindacalista che portò (per prima) alla luce, dopo un calvario giudiziario, le manovre per fare entrare la Cina nel "mercato" delle centrali nucleari in Francia, spogliando il settore in pochi anni di personale (50.000 persone) e del controllo nazionale. La vicenda inizia nel 2012 a Rambouillet, cittadina non lontana da Versailles.
Ormai icona consacrata per i personaggi femminili fortemente caratterizzati da un innato magnetismo che attragga su di sé l'interesse, Isabelle Huppert ricompare protagonista in La syndicaliste, nella sezione Orizzonti, per la regia di Jean-Paul Salomé già regista di La padrina. Tratto da una storia vera, il film racconta una storia che si è svolta tra il 2012 e il 2018 a metà tra l'ambiente giudiziario [...] Vai alla recensione »