Anno | 2022 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 100 minuti |
Regia di | Lorenzo d'Amico de Carvalho |
Attori | Maria Grazia Cucinotta, Antonino Bruschetta, Romana Maggiora Vergano, Ana Padrão Stefano Viali, Gianvincenzo Pugliese, Francesca Ziggiotti, Paola Lavini, Bebo Storti, Rosalia Porcaro, Ludovico Succio, Alexia Turchi. |
Uscita | lunedì 7 febbraio 2022 |
Distribuzione | Bendico |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,50 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 4 febbraio 2022
Il racconto di formazione di una generazione. In Italia al Box Office Gli anni belli ha incassato 5,1 mila euro .
CONSIGLIATO NÌ
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Estate 1994. Elena ha 16 anni ed è stata appena rimandata in greco, la materia che suo padre Eugenio insegna al liceo. Papà e mamma la portano con loro al solito campeggio estivo che frequentano da anni, ma appena arrivati si accorgono che tutto è cambiato: il nuovo direttore del Bella Vita Camping, che ha un logo molto simile a quello del partito appena "sceso in campo" al governo, l'ha rivoluzionato rendendolo un villaggio turistico pensato per spillare quanti più soldi possibili ai villeggianti. Ed Elena, rivoluzionaria nell'animo e politicamente impegnata nel suo liceo, non ci sta. Meno male che un gruppetto di vacanzieri ventenni la pensa come lei: insieme si batteranno per riportare il campeggio alla sua natura democratica.
Gli anni belli segna il debutto alla regia di finzione per Lorenzo d'Amico De Carvalho, che ha un passato come aiuto regista di autori di rilievo e coregista di un paio di documentari.
Qui d'Amico De Carvalho firma anche il soggetto, la cosceneggiatura (con Anne-Riitta Ciccone, con cui aveva scritto anche il copione di I'm - infinita come lo spazio) e il montaggio. E fa un tentativo metalinguistico interessante: girare un film ambientato negli anni Novanta come se fosse un film girato proprio in quel periodo, ovvero non limitandosi a ricreare gli ambienti e i costumi dell'epoca, ma adottando lo stesso linguaggio filmico, a cominciare dalle musiche (di Nuno Malò) e le inquadrature "vanziniane".
L'altro sforzo interessante è quello di raccontare l'adolescenza di allora ad un (potenziale) gruppo di adolescenti di adesso, che potrebbero scoprire da un lato come nulla sia cambiato nelle dinamiche relazionali fra genitori e figli, così come fra amicizie e infatuazioni estive; dall'altro come l'impegno politico di allora fosse più intenso e diffuso, e coinvolgesse anche i giovanissimi in uno sforzo (magari superficiale) di partecipazione alla "cosa pubblica". La contrapposizione più interessante è quella fra Claudio, un ragazzo che fa il barista al camping, ed Elena, borghese radical chic che apostrofa Claudio come servo del padrone.
L'operazione però riesce solo fino ad un certo punto, perché quel cinema di commedia non brillava già allora per eccellenza cinematografica, e dunque citarlo senza aggiornarlo alle sensibilità dello spettatore contemporaneo rischia di alienare sia il pubblico adulto, abituato a livelli superiori di confezione cinematografica (o televisiva, giacché qui il codice espressivo è più da piccolo che da grande schermo), sia quello adolescente per cui sembra inteso, ancor più esigente quanto a "forma filmica" al passo coi tempi, che non sono più quelli "delle mele", soprattutto per la generazione zeta.
Lodevole tentativo di ritrarre una generazione che era giovane agli inizi degli anni 90. Interessante il confronto tra il piano degli adulti e quello dei ragazzi. Dialoghi non proprio brillanti, ma qualche battuta buona c'è, Bruschetta fa sempre il suo lavoro, la Cucinotta sorprendente e brava. I giovani devono ancora crescere ma anche i ruoli potevano essere meglio.
Si dice che ogni persona abbia dieci estati importanti nella vita. Quella vissuta da Elena, 17 anni nel 1994, amante dei Nirvana e pasionaria in erba, è sicuramente una di queste. Costretta dai genitori alle vacanze nel solito campeggio, lascia controvoglia la città. Ma una serie di novità la attendono. La struttura è stata completamente rinnovata. E ci saranno un gruppo di ragazzi più grandi, un italo-fran [...] Vai alla recensione »
Che cinema si faceva in Italia nel 1994? Nell'anno dei mondiali di calcio in USA, la produzione nostrana viaggiava tra Il mostro e I mitici - Colpo gobbo a Milano, SPQR (sempre Vanzina) e Una pura formalità, Il postino e Perdiamoci di vista. È probabile che Elena (Romana Maggiora Vergano), la 16enne zecca protagonista del film di Lorenzo D'Amico de Carvalho, non sarebbe andata al cinema a vedere nessuno [...] Vai alla recensione »
Estate 1994. Mentre l'Italia si appresta ad entrare, in modo del tutto inconsapevole, nella tempesta culturale e sociale del berlusconismo, Elena, adolescente dallo spirito rivoluzionario, parte con la sua famiglia per le vacanze che, come ogni anno, trascorrono in un campeggio a conduzione famigliare. Al loro arrivo, però, si rendono conto che qualcosa è profondamente cambiato.
1994. L'anno è quello dell'omonima serie tv, ma qui è tutto solare e i toni sono da commedia, anche un po' grottesca. La sedicenne Elena partecipa ai collettivi scolastici contro il nuovo governo, ma non si fa mai il nome di Berlusconi, anche se, quando verrà deportata dai genitori nel solito campeggio estivo, la pena del contrappasso sarà il nuovo direttore berlusconiano che ha cambiato il nome dell'attivi [...] Vai alla recensione »