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Può un'avventura trasformarsi nel peggior incubo di sempre? Espandi ▽
Alcune studentesse universitarie si lasciano convincere dalla loro docente a vivere un'avventura all'interno di un bunker antiatomico, allo scopo di acquisire informazioni utili per le proprie tesi. I temperamenti e le diversità derivanti dalle eterogenee estrazioni sociali delle ragazze prospettano un week-end interessante, ma, allo stesso tempo, complicato. Un sinistro custode le accompagna nel cuore del bunker, considerato uno dei luoghi più sicuri al mondo, dal quale non potranno uscire prima di ventiquattro ore. Tra lo stupore e l'inquietudine, le donne si accampano in un fetido dormitorio improvvisato. Ma durante la notte due di esse spariscono nel nulla. Nora, la docente, coordina le ricerche, che ben presto risucchieranno il gruppo in un vortice mortale architettato dalla follia di un feroce antropofago che, con inaudita violenza, le deturpa ad una ad una e le divora. Recensione ❯
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La storia di Blandine e Magalie che una volta erano inseparabili. Quando le loro strade si incrociano di nuovo, decidono di intraprendere insieme il viaggio che hanno sempre sognato. Espandi ▽
La neocinquantenne Blandine è stata lasciata dal marito per una donna che ha quasi l'età di suo figlio, il ventenne Benji, che a sua volta sta andando a condividere un appartamento con dei coetanei. Benji è preoccupato per sua madre, e quando scopre che Blandine aveva un'amica del cuore, Magali, durante gli anni dell'adolescenza, il ragazzo si adopera per far rincontrare le amiche, e addirittura si fa sostituire da Magali per un viaggio che lui e la madre avevano pianificato verso la Grecia. Quel che Benji non sa è che le due amiche avevano a suo tempo litigato a morte, e ora Blandine non sopporta Magali.
La sceneggiatura è esile e piuttosto convenzionale, ma a poco a poco la storia trova una strada più interessante nel passare attraverso inaspettati momenti di malinconia e di paura delle protagoniste.
Marc Fitoussi, regista e autore della sceneggiatura, guarda però alle sue protagoniste con gentilezza e affetto, pur rimando in superficie nel tratteggiare personaggi femminili un po' scontati. Laure Calamy è come sempre l'anima del film. Ed è commovente assistere al ritorno sul grande schermo di Kristin Scott Thomas nei panni di Bijou, con una sontuosa chioma candida e i 64 anni portati senza ritocchi. Recensione ❯
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La notte di Halloween, in un vecchio cimitero, avvolto da una fitta nebbia alcuni uomini che si erano attardati rimangono vittime di un fatto innaturale e terrorizzante... Espandi ▽
È la notte del 31 di Ottobre, la notte di Halloween, in un vecchio cimitero con il calare della notte, anche una fitta nebbia avvolge il luogo, alcuni uomini che si erano attardati rimangono vittime di un fatto innaturale e terrorizzante... Un video musicale di una cantante latina ci introduce in una riunione, il destino della cantante Ydalia, è affidato al prossimo brano musicale ed al relativo video, lei da troppo tempo è fuori dal giro e malgrado sia stata un nome nel suo campo farne rientro non è facile. Hazel, anche lei bella donna, è la manager da sempre di Ydalia, e si adopera in ogni modo per mediare la difficile situazione che si è creata tra Ydalia e Barbara, sono due prime donne, ambedue belle e determinate, ma in questo momento è Barbara ad avere il coltello dalla parte del manico. E' proprio Ydalia a lanciare l'idea, realizzare un video in un vecchio castello tra tombe, morti resuscitati. In una sequenza musicale vedremo ogni fase di preparazione, dalla incisione del brano. I preparativi fervono al castello e tutto è quasi definito, la mattina arriva Ydalia con Hazel subito seguita da Barbara, anche lei vuole seguire ogni fase del lavoro... Finalmente tutto è pronto ed anche la notte è scesa e con essa la tanto temuta nebbia... Durante le riprese in un susseguirsi di situazioni ad alta tensione e con situazioni terrificanti, scopriremo che i morti viventi portati dalla nebbia, sono terribili ed affamati ed esistono Recensione ❯
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Un ragazzo sfuggito al genocidio armeno negli Stati Uniti torna in Armenia nel '47, dove ad attenderlo trova la dura realtà del comunismo sovietico. Espandi ▽
Da ragazzo, Charlie è sfuggito al genocidio armeno nascondendosi in un baule diretto negli Stati Uniti. Nel 1947, Charlie torna in Armenia solo per essere accolto dalla dura realtà del comunismo sovietico. L'anima del suo paese è stata soffocata sotto la cortina di ferro. Quasi subito Charlie viene arrestato e condannato per l'assurdo reato di indossare una cravatta. Per assicurarsi che i suoi modi cosmopoliti non influenzino ulteriormente gli altri detenuti, Charlie viene addirittura messo in isolamento. Recensione ❯
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Due sorprendenti, dolci e toccanti mediometraggi d'animazione tratti dagli amatissimi albi illustrati di Julia Donaldson e Axel Scheffler. Espandi ▽
Su un pianeta lontano, gli Smei, di colore rosso, e gli Smufi, di colore blu, fanno di tutto per evitarsi. Quando due giovani delle rispettive famiglie si innamorano, decidono di scappare su un razzo per esplorare insieme l'universo. Smei e Smufi partono quindi alla loro ricerca. Sarà proprio questa esperienza a insegnare loro a convivere, superando le reciproche diffidenze.
Nel cuore di Londra, il gatto canterino Bigio Randagio e il suo caro amico, il musicista di strada Fred, si esibiscono tutti i giorni di fronte a una folla entusiasta, finché una inaspettata e lunga separazione non metterà alla prova il loro fortissimo legame. Ma le vere amicizie non finiscono mai. Recensione ❯
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Il coming of age particolare e universale di una studentessa problematica. Un'opera che rimane impressa. Commedia, Francia2022. Durata 110 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Stella alle prese col complesso anno della maturità attraverso una commedia sofisticata piena di vita e di vitalità, a ritmo di musica. Espandi ▽
Parigi, fine anni Ottanta. Stella è una studentessa con una serie di problemi, personali, psicologici e familiari. Vive nel bar di sua madre, fin quando non viene venduto per debiti. Ha una famiglia problematica, una madre disoccupata, un padre assente, una scuola che non la stimola, tutto sembra remare contro la sua felicità. Finché un giorno, insieme alle inseparabili amiche, incontra in discoteca un ragazzo che le piace tantissimo e con cui, per la prima volta, si lascia andare.
Un coming of age che è anche una storia di amicizia raccontata a partire da un contesto di disagio sociale. La regia di Sylvie Verheyde sa raccontare bene, anche da un punto di vista estetico, le altalene emotive dell'adolescenza calandole realisticamente nei loro contesti, tra banchi di scuola, pista da ballo, chiacchierate tra amiche sotto le luci stroboscopiche come al buio di una camera.
Una parabola che sa coinvolgere chi guarda non perché si distacchi da altre opere simili, ma per il suo tentativo di essere universale e transgenerazionale: racconta le difficoltà di individuare un posto nel mondo, di capire chi si è e chi si possa diventare, che tutti almeno una volta nella vita hanno provato. Recensione ❯
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Viaggio alla scoperta di uno degli artisti più rivoluzionari e dirompenti dell'epoca moderna. Espandi ▽
Riprese di paesaggi e dettagli di colori ad olio e strumenti per dipingere posati in uno studio silenzioso; alberi e frutti, una sedia accanto a una finestra; il verde delle foglie e, di nuovo, l'ambiente chiuso e raccolto dove lavora un pittore. Il documentario parte con le immagini inedite del suo studio a Eragny. Inizia così il racconto su un personaggio noto della storia dell'arte del mondo, ma non abbastanza conosciuto per la sua sperimentazione, la sua costante ricerca e il suo essere stato il mentore di tanti maestri. Si tratta di Camille Pissarro (1830-1903), precursore e incessante ricercatore del giusto soggetto e della perfetta resa dell'impressionismo.
La libertà, come sottolinea il documentario dedicato all'artista francese, era il leit motiv della sua essenza pittorica, per questo motivo la vita di Pissarro e il suo lavoro sono frammentati da alti e bassi, da gioie e da melanconie, da successi e da ripartenze... come accade spesso ai grandi artisti.
Tra racconti e immaginari paesaggistici tratti dai dipinti di Pissarro e da diversi contesti ripresi dal vivo, lo spettatore assiste all'allestimento accurato di una mostra a Oxford e di un'altra presso il Kunstmuseum di Basilea che dedica a Pissarro una personale dal titolo Das Kabinet des moderne. Recensione ❯
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Ricco di informazioni e ben montato, un ritratto non apologetico di un'artista che è stata poverissima e ricca. Documentario, Portogallo2022. Durata 94 Minuti.
Un ritratto di Cesária Évora, regina della musica di Capo Verde. Espandi ▽
L'arcipelago di Capo Verde e i suoi misteri sono entrati di prepotenza nel nostro immaginario grazie a due straordinari talenti: il cinema di Pedro Costa e la musica di Cesária Évora. Due magie arcane, che ci hanno introdotto a un singolare contrasto tra una tradizione antica e i lasciti del colonialismo portoghese. Scomparsa settantenne nel 2011, Évora è rimasta nel quasi anonimato per mezzo secolo, nota solo ai propri conterranei. Una dimostrazione ulteriore della miopia occidentale, spezzata solo dall'ostinazione di alcuni giornalisti francesi. Poi finalmente i riconoscimenti per la "diva dai piedi scalzi", tardivi ma doverosi, non sono mancati. Recensione ❯
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Un viaggio simbolico dalla struttura fiabesca. L'odissea di una giovane donna in un sistema repressivo e indifferente. Drammatico, Iran, Francia2022. Durata 86 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una ragazza deve nascondere suo figlio ai genitori che sono arrivati a sorpresa in città. Espandi ▽
Fereshteh studia e lavora in una tipografia a Teheran. I genitori non sanno che ha una figlia illegittima di due mesi e, quando le annunciano una visita, Fereshteh deve fare di tutto per nasconderla. Sfruttando il modello tipicamente iraniano del viaggio nella città il regista costruisce un racconto sulla solitudine di una giovane donna e su una società indifferente alla dimensione umana della vita e interessata unicamente alle sue conseguenze sociali e legali. Nel suo viaggio dal valore realistico e insieme simbolico la ragazza si confronta con i vari aspetti del mondo e della cultura iraniani: l’autoritarismo degli uomini, la grettezza delle donne a cui chiede aiuto, l’ossessione per le responsabilità legali, l’indifferenza istituzionale per chi non sta alle regole, anche la presenza spaventosa della polizia segreta. Costruito nell’arco di una mezza giornata, dal primo pomeriggio alla sera, Until Tomorrow segue tenacemente le tracce di Fereshteh e dell’amica Atefeh e al termine del viaggio trova a suo modo una redenzione. Il viaggio simbolico diventa infatti un racconto di formazione, quando, calata la sera, al buio della città si oppongono le idee finalmente chiare della protagonista, e il suo coraggio di sentirsi ragazza, donna, madre. Recensione ❯
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Non un biopic né un santino, ma una parabola (laica) asciutta ed essenziale sul coraggio necessario. Biografico, Italia, Germania, Gran Bretagna2022. Durata 104 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
A San Giovanni Rotondo arriva Padre Pio evocando da subito un'aura carismatica tra i fedeli. Espandi ▽
Padre Pio di Abel Ferrara non è né un biopic né un santino televisivo, ma una parabola (laica) asciutta ed essenziale sulla necessità di portare le idee e le azioni fino alle loro estreme conseguenze, e conserva un’essenzialità espositiva di per sé radicale, resa più credibile dall’interpretazione scarnificata di Shia Le Boeuf, che racconta un calvario personale tangibile. Dentro Padre Pio ci sono molti temi cari al regista: la ricerca della redenzione, la religione come dogma indiscutibile, la colpa, anche come compiacimento. E l’ipocrisia opportunista di un clero che arriva a benedire le armi degli oppressori è collocata senza dubbi dalla parte dei cattivi. Certo, qualche primo piano è da cartellone didascalico, e qualche scena d’azione sfiora il compiacimento autoriale, ma Padre Pio resta un film potentemente etico, viscerale e furibondo, curiosamente poco retorico nonostante la definizione manichea del Bene e del Male, attento ai dettagli, e sostenuto da un commento sonoro calzante da parte del fedele Joe Delia. Recensione ❯
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Al di là di una scrittura a tratti ingombrante, il film trova improvvisi fasci di bel cinema. Animazione, Giappone2022. Durata 83 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Secondo una leggenda, il tunnel di Urashima consente, attraversandolo, di ottenere ciò che il proprio cuore desidera... ma a un caro prezzo: pochi secondi trascorsi all'interno si trasformano in diverse ore nella vita reale! Espandi ▽
Kaoru Touno e Anzu Hanashiro si incrociano per la prima volta alla fermata del treno. Sta piovendo e lui le offre il suo ombrello. Si scambiano i numeri di telefono perché la ragazza vuole restituirglielo. Poi entrambi si ritrovano nella stessa classe; Anzu è infatti la nuova arrivata ma non vuole parlare con nessuno. Andranno insieme al tunnel di Urashima, pieno di alberi coloratissimi di cui non vede la fine Non è un aldilà ma c'è una luce magica che arriva dal tunnel di Urashima. Sono fasci coloratissimi, di un'altra dimensione. Ed è proprio su questo sfasamento che The Tunnel to Summer, the Exit of Goodbyes crea un doppio binario narrativo parallelo, al centro anche del romanzo omonimo di Mei Hachimoku illustrato da Kukka da cui il film è tratto. Recensione ❯
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Doc, animazione e materiali d'archivio. Un mix ammaliante, come il tempo in cui viviamo. Animazione, Italia2022. Durata 116 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Liberamente ispirato a "La conferenza degli uccelli" di Farid al-Din 'Attar. Espandi ▽
Come fare a riportare l'ordine tra i regni e le famiglie degli uccelli di tutto il mondo? Upupa propone di andare a cercare le risposte da Re Simourgh, ma non è una cosa semplice, visto che la casa del sovrano si trova sulla Montagna di Kafh, ai limiti conosciuti della terra, e per arrivarci si devono attraversare Sette Valli (Ricerca, Amore, Conoscenza, Distacco, Unificazione, Stupore e Annientamento). L'immane stormo si mette in volo. Chi arriverà davanti a Re Simourgh e che risposte troverà?
Il film di Michele Fasano ha viaggiato come l'Upupa e i suoi simili: decine di festival e premi in tutto il mondo, a dimostrazione dell'universalità della ricerca. Fasano predica - sì, predica - una Via dell'Amore e un'Abolizione delle Esclusioni che non sia un superamento delle rispettive teologie.
La lingua filmica che lo supporta è quella di un tessellatum fatto di documentario, animazione e materiale d'archivio, che a volte viene imbolsito da troppa enfasi letteraria e sapienzale nozionismo, e a volte spicca - letteralmente - il volo per divenire puro montaggio invisibile che salda ogni sua parte in modo fluido e pacato. Intricato, ammaliante, antitetico - come il tempo in cui viviamo. Recensione ❯
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Quattro adolescenti vengono scelti per essere i protagonisti di un film. Espandi ▽
A Boulogne-sur-mer, nel nord della Francia, nel quartiere popolare Picasso, una serie di gigantesche torri residenziali costruite in un paesaggio desolato, un regista gira un film con la sua troupe. Protagonisti sono quattro ragazzi e ragazze della zona, Lily, Ryan, Maylis e Jessy, scelti al termine di un lungo lavoro di casting: sono "i peggiori" del quartiere, les pires, e hanno attirato l'attenzione del regista.
Nato da un'esperienza vissuta dalle due registe, un film che espone senza paura le proprie contraddizioni interne, cercando nello scontro fra le sue svariate anime un'impossibile sintesi fra vita e finzione.
Il film diventa uno dei tanti possibili sul disagio di una parte di società francese e sullo smarrimento delle sue autrici. A suo modo è una dichiarazione politica, ma anche un discorso con tante, troppe sfaccettature. Recensione ❯
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Un doc che è il lucido ritratto di una generazione. Giovani umiliati e offesi dalle rassicurazioni di un regime. Documentario, Svezia, Norvegia, Francia, Germania2022. Durata 103 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La testimonianza dei malesseri, dei conflitti e delle tensioni di una gioventù perduta. Espandi ▽
Girato nel corso di 12 anni, è il resoconto di una storia d’amore in una società in rovina.Marusya Syroechkovskaya e Kimi Morev. Due giovani come tanti, troppi, che nella Federazione russa non trovano una loro collocazione. Il film si apre con la smentita del titolo. Kimi non si è salvato ed assistiamo al suo funerale. Da quel momento il documentario diventa un lungo flashback che all’origine non doveva diventare un film. Siamo di fronte a un ritratto di una generazione che definire ‘perduta’ finirebbe con l’essere un’attribuzione impropria. Se vogliamo restare nel solco della tradizione russa possiamo rinvenirvi una matrice dostoevskiana trasposta ai tempi nostri. Ci viene mostrato un mondo di umiliati e offesi su cui cadono dall’alto le rassicuranti e patriottiche parole dei potenti. In questa descrizione partecipe e non finalizzata in anticipo sta la forza di un film che si dimostra più efficace di molti pamphlet contro il regime. Recensione ❯
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