Titolo originale | Ras vkhedavt, rodesac cas vukurebt? |
Anno | 2021 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Germania, Georgia |
Regia di | Alexandre Koberidze |
Attori | Ani Karseladze, Giorgi Bochorishvili, Vakhtang Panchulidze . |
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Ultimo aggiornamento venerdì 19 febbraio 2021
Un incontro casuale dà vita a una relazione surreale.
CONSIGLIATO N.D.
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Un incontro casuale alle porte di una scuola a Kutaisi in Georgia. Lisa e Giorgi si scontrano e un libro cade a terra. Chiaramente storditi, organizzano un appuntamento senza nemmeno essersi detti i nomi. È amore a prima vista e, come incantate, le cose iniziano a prendere vita: la telecamera di sorveglianza diventa un malocchio, la grondaia un oracolo, chiudono gli occhi e - ding! Gli amanti sono maledetti, condannati a svegliarsi il giorno dopo con un aspetto completamente diverso. Ma è proprio questo ostacolo soprannaturale al loro reincontro che diventa il loro biglietto per un mondo dominato interamente dalla magia del quotidiano - in tutta la sua semplice bellezza, tenera commedia e un entusiasmo per il calcio che contagia grandi e piccini, anche i flemmatici. cane di strada Vardy.
Lisa e Giorgi si incontrano casualmente in strada e tra loro sboccia l’amore a prima vista. Ma la sera prima del loro primo vero appuntamento qualcosa cambia il corso degli eventi: un incantesimo malvagio trasforma i due ragazzi che non potranno più riconoscersi, anche incontrandosi ogni giorno al bar dell’appuntamento Quella di Alexandre Koberidze è una fiaba d’amore, [...] Vai alla recensione »
Un ragazzo e una ragazza, un colpo di fulmine che li fa innamorare, un sortilegio misterioso che li separa: Lisa e Giorgi si risvegliano la mattina dopo il loro primo incontro in corpi nuovi e sconosciuti, e non sapranno più riconoscersi. Intanto a Kutaisi è estate, i cani randagi girovagano per le strade, l'Argentina di Leo Messi gioca i mondiali. L'opera seconda del georgiano Alexandre Koberdize [...] Vai alla recensione »
Concepito e realizzato in un contesto familiare, What do we see when we look at the sky? è l'opera seconda di Alexandre Koberidze, recente aggiunta alla formazione di questa strana nouvelle vague georgiana che annovera i vari Urushadze, Jashi, Kulumbegashvili, in tutto e per tutto figlia di Otar Iosseliani, ma dimostratasi capace di sorprendere negli ultimi anni trascendendo la tradizione.
«Ed eccoci qui», scriveva il direttore nell'editoriale di Film Tv n. 52/2021: eccoci qui a questo punto, intendeva, a un cinema dove le immagini sono nostalgia, archivio, retroproiezioni, immaginari da riporto (e si parlava di Matrix: Resurrections). Verissimo. Mai come oggi sembra di essere arrivati a un passo dall'estinzione, come ci ha ricordato del resto Don't Look Up.
Se il premio Lino Miccichè della Mostra di Pesaro 2021 è andato a un cortometraggio (il brillante One Thousand and One Attempts to Be an Ocean), la menzione speciale della giuria composta dal montatore/sceneggiatore/regista Walter Fasano, dall'attore/regista Edoardo Gabbriellini e dalla scrittrice/saggista Eleonora Marangoni è andata all'opera di più lunga durata, quasi un involontario omaggio alla [...] Vai alla recensione »
Tra i titoli più attesi della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema - Pesaro Film Festival, What Do We See When We Look At The Sky?, secondo lungometraggio di Alexandre Koberidze, ha chiuso venerdì 25 giugno la sezione in concorso della 57esima edizione. Meno fluviale del precedente Let The Summer Never Come Again (2017, quasi quattro ore di durata), il nuovo lavoro del filmmaker georgiano è stato [...] Vai alla recensione »
A Kutaisi, in Georgia, una voce (il narratore? Il regista? Il cinema?) osserva l'incontro fra un ragazzo e una ragazza (di cui all'inizio si vedono solo i piedi, come in Bresson), che si piacciono ma per un maleficio sono destinati a non riconoscersi. Koberidze - già autore di Let the Summer Never Come Again, film fluviale, dolce e svagato quanto e più di questo - impiega due ore e mezza a togliere [...] Vai alla recensione »
Qualcuno parlerà di realismo magico o di real maravilloso, qualcuno evocherà inevitabilmente il padre del cinema fantastico georgiano ovvero il grande Otar Ioseliani che adesso ha 87 anni, qualcuno sarà affascinato dalle immagini di Kutaisi, la seconda città più grande della Georgia, solcata dal fiume Rioni. Ma a noi What Do We See, When We Look at the Sky? di Alexandre Koberidze è parso pretenzioso [...] Vai alla recensione »
Cosa vediamo quando guardiamo il cielo? Vediamo la luce, è evidente. Ed è alla luce che aspira Alexandre Koberidze in questa sua magnifica opera seconda, in concorso alla Berlinale 71: What Do We See When We Look at The Sky è il film della trasparenza, l'ode alla flagranza del cinema rispetto all'esistere, la posa in opera di una libertà che fluttua nello spazio filmico costruito con straordinario [...] Vai alla recensione »
Tutto comincia con un piccolo incidente. Lisa e Giorgi, due ragazzi di Kutaisi, in Georgia, si innamorano a prima vista dopo essersi scontrati per strada, in fuoricampo, e prendono un appuntamento per rivedersi. Complice la magia cadono però preda di un sortilegio, e la mattina dopo, al risveglio, avranno un aspetto diverso in confronto al giorno prima, e gli sarà impossibile riconoscersi.
Il cinema è davvero una faccenda semplice, a volte. O almeno appare tale quando la concordanza - che forse così semplice non è - fra una vasta serie di elementi espressivi risulta in perfetto equilibrio. È il caso di What do we see when we look at the sky? del regista georgiano Alexandre Koberidze, già autore di un'opera notevolissima per libertà linguistica e originalità di sguardo come Let the summer [...] Vai alla recensione »
A Kutaisi in Georgia succedono cose strane. Lisa e Giorgi si incontrano casualmente grazie a un libro caduto casualmente di mano: è un colpo di fulmine. Decidono quindi di rivedersi al più presto. Ma qualcuno tende loro un tranello, una magia, probabilmente un malocchio. Forse è l'anno di grazia della Georgia: Dea Kulumbegashvili con il suo esordio "Beginning" sbanca San Sebastian e Trieste, ora Alexandre [...] Vai alla recensione »
Ci sono dei film-mondo che costruiscono, in quel che raccontano e in come lo raccontano, un'esperienza di realtà, fondata su una visione del mondo che l'autore condivide con il suo pubblico, invitandolo ad abbracciare un modo di vedere, sentire e forse amare quanto ci presenta. Sin dal suo (splendido) titolo What Do We See When We Look At The Sky? (Cosa vediamo quando guardiamo il cielo?), il secondo [...] Vai alla recensione »