The Sales Girl

Film 2021 | Commedia 123 min.

Titolo originaleKhudaldagch ohin
Anno2021
GenereCommedia
ProduzioneMongolia
Durata123 minuti
Regia diJanchivdorj Sengedorj
AttoriBayarjargal Bayartsetseg, Oidovjamts Enkhtuul .
TagDa vedere 2021
MYmonetro 3,50 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Janchivdorj Sengedorj. Un film Da vedere 2021 con Bayarjargal Bayartsetseg, Oidovjamts Enkhtuul. Titolo originale: Khudaldagch ohin. Genere Commedia - Mongolia, 2021, durata 123 minuti. - MYmonetro 3,50 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento lunedì 24 aprile 2023

Una ragazza si ritrova a gestire un sexy shop per sostituire un'amica malata.

Consigliato sì!
3,50/5
MYMOVIES 3,50
CRITICA 3,50
PUBBLICO
CONSIGLIATO SÌ
Un grazioso e surreale coming of age che conferma la maestria di Sengedorj nell'arte dell'affabulazione.
Recensione di Emanuele Sacchi
lunedì 24 aprile 2023
Recensione di Emanuele Sacchi
lunedì 24 aprile 2023

Dopo essersi rotta la gamba scivolando su una buccia di banana, Namuuna chiede alla compagna di studi Saruul di sostituirla nel suo lavoro di commessa part time. Il negozio però è di tipo un po' particolare: è un sexy shop, dalla clientela prevedibilmente bizzarra, e interagire non è sempre semplice per Saruul. Ma la ragazza si adatta al nuovo lavoro e diventa sempre più amica della proprietaria Katya, un'ex ballerina classica che vive nell'agio e nell'ozio insieme a un gatto. Katya aiuta Saruul ad aprirsi al mondo e ad uscire dall'adolescenza in cui sembra incastrata, ma anche la donna imparerà molto dalla ragazza sulle priorità della vita.

Janchivdorj Sengedorj è uno dei segreti meglio custoditi del circuito festivaliero. Lontano dai riflettori, è giunto al quindicesimo film con The Sales Girl, aggiudicandosi finalmente un premio ambito come quello di Miglior Film al New York Asian Film Festival.

Il riconoscimento arriva senza che Sengedorj abbia dovuto snaturare il suo cinema o renderlo più appetibile per i gusti occidentali. Anche perché questi, spesso basati su antichi pregiudizi, sono soliti vedere nella Mongolia una distesa di steppe popolata da pastori e contadini, un luogo in cui il tempo sembra essersi fermato. Potrebbe quindi risultare scioccante per lo spettatore ritrovarsi nel caos urbano di Ulan Bator, capitale della Mongolia, e luogo in cui si svolge buona parte delle vicende di The Sales Girl.

Al centro c'è proprio un'alienazione che non potrebbe essere più metropolitana: una forma duplice di solitudine, in cui Saruul - ragazza bloccata nell'adolescenza, introversa e ingenua - si specchia nel suo opposto, ossia Katya - matrona scafata e disillusa, che si crogiola nella solitudine e in una condotta sessuale spregiudicata. La prima espone le insicurezze alla luce del sole, ma in Katya non è inferiore il bisogno di aprirsi all'altro da sé e imprimere una svolta alla propria vita.

Ne emergono così deliziosi quadretti esistenziali, in cui Sengedorj mostra come il suo tocco possa sfiorare argomenti scabrosi senza mai scadere nel triviale o nei simbolismi più scontati. Il realismo urbano, fatto di lunghe camminate e dialoghi rarefatti, viene spezzato da sequenze più astratte, in cui Sengedorj ci fa accedere alla dimensione più intima di Saruul: un piccolo mondo privato, popolato di sogni e di canzoni indie-emo (interpretate dal gruppo Magnolian), dove la ragazza libera una personalità creativa, repressa dalla noia e dal grigiore della quotidianità.

Il contrasto tra pregiudizio e realtà - i clienti del sexy shop sono portati a pensare che la commessa sia di facili costumi, quando la verità non potrebbe essere più distante - riecheggia continuamente in The Sales Girl, svelando la stupidità del primo e l'insensatezza della seconda, ma aprendo al contempo a un liberatorio ottimismo.

Il processo di crescita e di consapevolezza di Saruul, che inevitabilmente passa dalla sfera sessuale, segue i percorsi più oscuri e misteriosi: il destino ha voluto che il suo coming of age transitasse da un sexy shop, luogo prosaico per anime solitarie ma insospettabilmente ammantato di magia. Potere del cinema e dell'affabulazione, di cui Sengedorj appare - al netto di qualche prolissità di troppo - sempre più abile tessitore.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
domenica 30 aprile 2023
darkglobe

Un po’ sorprende che uno dei migliori film della venticinquesima edizione del Far East Film Festival arrivi dalla Mongolia, con The Sales Girl, delicata e un po’ piccante storia che racconta il coming of age di Saruul (Bayartsetseg Bayangerel, modella e attrice), giovane studentessa universitaria dall’aspetto da ragazzina, costretta a studiare ingegneria nucleare per volere degli [...] Vai alla recensione »

lunedì 24 aprile 2023
kaipy

Visto ieri al FEFF. Un film lungo e lento, che sorprende con un testo mai scontato, retorico e, soprattutto, volgare. Piaciuto molto.

FOCUS
MYMOVIESONE
lunedì 24 aprile 2023
Emanuele Sacchi

Dopo essersi rotta la gamba scivolando su una buccia di banana, Namuuna chiede alla compagna di studi Saruul di sostituirla nel suo lavoro di commessa part time. Il negozio però è di tipo un po’ particolare: è un sexy shop. Quell’esperienza aiuterà Saruul ad aprirsi al mondo e ad uscire dall’adolescenza in cui sembra incastrata.

Janchivdorj Sengedorj è uno dei segreti meglio custoditi del circuito festivaliero. Lontano dai riflettori, è giunto al quindicesimo film con The Sales Girl, aggiudicandosi finalmente un premio ambito come quello di miglior film al New York Asian Film Festival.

Nel suo film emergono deliziosi quadretti esistenziali, in cui il regista mostra come il suo tocco possa sfiorare argomenti scabrosi senza mai scadere nel triviale o nei simbolismi più scontati.

Il processo di crescita e di consapevolezza di Saruul, che inevitabilmente passa dalla sfera sessuale, segue i percorsi più oscuri e misteriosi: il destino ha voluto che il suo coming of age transitasse da un sexy shop, luogo prosaico per anime solitarie ma insospettabilmente ammantato di magia. Potere del cinema e dell’affabulazione, di cui Sengedorj appare – al netto di qualche prolissità di troppo – sempre più abile tessitore.
 

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STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
venerdì 28 aprile 2023
Stefano Coccia
Cineclandestino

Pochi ma buoni. A distanza di 12 anni dal già apprezzabile Operation Tatar di Baatar Bat-Ulzii, un film mongolo fa nuovamente capolino a Udine. E al pari di quanto constatato in quell'occasione, anche The Sales Girl di Janchivdorj Sengedorj non è opera cinematografica in cui si voglia riproporre un immaginario composto di steppe infinite, yurte e guerrieri a cavallo, bensì l'esplorazione ritenuta forse [...] Vai alla recensione »

mercoledì 26 aprile 2023
Luca Canini
Brescia oggi

Ultimo assaggio di Far East Film Festival. Ulan Bator, capitale della Mongolia. Saruul ha vent'anni (o giù di lì) e si è iscritta a ingegneria nucleare per assecondare la volontà dei genitori. La vita però ha in serbo altro per lei: una buccia di banana e la gamba rotta di un'amica le spalancano la porta del seminterrato nel quale si trova il sexy shop dell'eccentrica Katja, donna di mezza età dal [...] Vai alla recensione »

martedì 25 aprile 2023
Raffaele Meale
Quinlan

Per quanto non abbia nulla a che vedere direttamente con le qualità di The Sales Girl - traduzione letterale inglese dell'originale Khudaldagch ohin -, quindicesimo lungometraggio per il quarantaseienne cineasta mongolo Janchivdorj Sengedorj, durante la visione al Teatro Nuovo Giovanni da Udine nella cornice della venticinquesima edizione del Far East Film Festival la mente è più volte volata indietro [...] Vai alla recensione »

NEWS
MYMOVIESONE
lunedì 24 aprile 2023
Emanuele Sacchi

Presentato al Far East Film Festival 25 e disponibile in streaming, in proiezione Gala, dalle 20.00 alle 24.00 di lunedì 24 aprile. Prenota un posto | Vai all'articolo »

FAR EAST FILM FESTIVAL
venerdì 24 febbraio 2023
 

Il festival, al via il 21 aprile, ospiterà l’anteprima italiana del film di Sengedorj Janchivdorj. Vai all’articolo »

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