Anno | 2021 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia |
Regia di | Rocco Ricciardulli |
Attori | Riccardo Scamarcio, Raffaele Braia, Gaia Bermani Amaral, Valentina Cervi Antonio Gerardi, Peter Arpesella, Giovanni Cirfiera, Giuseppe Nardone, Teresa Fiorentino. |
Tag | Da vedere 2021 |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,32 su 11 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 10 febbraio 2021
Nell'Italia degli anni '50, un contadino lotta per migliori condizioni di lavoro, ma le cose si complicano quando si innamora della figlia di un proprietario terriero.
CONSIGLIATO NÌ
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Puglia, fine anni '50. Ciccio Paradiso è un ribelle che non si piega davanti a nessuno. Ha moglie e figlio ma è innamorato di Bianca, con cui ha una relazione intensa e passionale. Bianca però è la figlia di Cumpà Schettino, un proprietario terriero che oltre ad abusare delle sue contadine più giovani sfrutta e taglieggia i braccianti. E poiché Ciccio non sopporta le prepotenze e le sopraffazioni è doppiamente inviso a Cumpà Schettino: incita i braccianti a ribellarsi, e amoreggia con sua figlia senza poter "fare di lei una donna onesta". L'esplosione fra i due non tarderà ad arrivare, e avrà conseguenze tanto estreme quanto, a ben guardare, inevitabili.
Il regista Rocco Ricciardulli si è ispirato ad una storia vera per scrivere il soggetto e poi, con Riccardo Scamarcio, la sceneggiatura di L'ultimo Paradiso, di cui Scamarcio è anche interprete e coproduttore.
La vicenda è ambientata nelle Murge pugliesi, fra uliveti e campagne a perdita d'occhio, in un passato che sancisce il dominio del patriarcato e della proprietà, tanto terriera quanto paterna e coniugale. In questo scenario Ciccio è una mina vagante, sia perché non sta alle regole del decoro famigliare, sia perché non è disposto a "farsi succhiare il sangue", soprattutto dai "forestieri". In sintesi, non sa "stare al suo posto" e "mette il naso dove non lo deve mettere": due caratteristiche pericolose, in un contesto omertoso dove i maschi hanno conservato l'istinto ferino.
Ciccio vuole lasciare il paese, come ha fatto suo fratello Antonio molto tempo prima andando a lavorare al nord, e vorrebbe portare con sé anche Bianca, per "non morire qua". Ma è difficile sottrarsi al luogo in cui si è nati e cresciuti, per fortuna o più spesso per sfortuna. L'ultimo Paradiso funziona soprattutto in senso metaforico, ricreando in forma di "storia d'amore e d'anarchia" il dilemma di molti uomini del sud, combattuti fra il legame con la loro terra e il desiderio di lasciarla, fra il senso di responsabilità nell'obbedire a regole millenarie e l'impulso di seguire solo il proprio codice etico personale. E chi se ne va, spesso non vorrebbe fare altro che tornare.
La regia di Ricciardulli, pur nella convenzionalità formale, è a servizio del racconto, ricrea una Puglia arcaica e intransigente (ottimi le scenografie di Isabella Angelini e i costumi di Grazia Materia, fondamentale la direzione della fotografia di Gian Filppo Corticelli), e coordina con fluidità il lavoro degli attori. A brillare, più che i due protagonisti (Gaia Bermani Amaral ha il ruolo di Bianca), sono i comprimari: Antonio Gerardi nei panni di Cumpà Schettino e Donato Demita e Federica Torchetti in quelli dei suoi figli Cosimo e Maria; Valentina Cervi (Lucia, la moglie di Ciccio) ed Emilio Truncellito (l'amico Vincenzo).
Alla fine un tocco di realismo magico ascrive il racconto al "genere favola" (anche nera), ed è un bene, perché è sul fronte simbolico che L'ultimo Paradiso riassume efficacemente le contraddizioni di un'epoca e di una parte d'Italia che ha spesso messo la virilità, nella sua connotazione più (auto)distruttiva, al centro dei destini degli uomini (e delle donne che da loro dipendono).
Eh si, col tempo la bellezza di Scamarcio è come svanita, il fisico appesantito con un inizio di pancetta, il viso diventato carnoso sembra gonfio, anche i capelli ricci hanno perso fulgore, solo gli occhi incredibili nel colore ed espressivi sono quelli del giovane Riccardo. Ed allora Scamarcio si reinventa, non più bello del cinema italiano ma sceneggiatore, produttore e ruoli che sembrano [...] Vai alla recensione »
In questo periodo di chiusura delle sale cinematografiche è Netflix a proporci alcune prime. “L’ultimo Paradiso” di Rocco Ricciardulli, è la storia di una famiglia - in particolare dei fratelli Paradiso - in una società patriarcale sullo sfondo del caporalato in Puglia negli anni ’50: una sorta di tragedia greca in atto in un piccolo paese pugliese (Gravina [...] Vai alla recensione »
Il contadino pugliese noto come Ciccio è un uomo determinato e ribelle, ma anche un marito infedele, dato che ha una relazione con la figlia del tirannico proprietario terriero che vessa gli umili contadini e soddisfa il suo turpe appetito sessuale convincendo una giovane contadina ad immolarsi per lui. Dato che Ciccio ha un ' indole ribelle convince gli altri contadini a far [...] Vai alla recensione »
Bellissimo un film che ho visto e finito di vedere in questo momento (10.02.2021 h.13,15).l’ho sentito così sospeso oltre che nei silenzi, anche e soprattutto tra sogno (un amore impossibile e comunque eterno) e realtà (il caporalato sugli uomini e sulle donne anche violentate). Lo devo rivedere perché si tratta di un film per niente banale.
Un film che andrebbe visto solo per i fantastici scenari delle Murgie, in particolare buona parte è ambientato nella bellissima Gravina di Puglia. Per il resto abbiamo a che fare con il solito Scamarcio sciupa-femmine che già abbiamo visto in molti atri lungometraggi. In questo film ad un certo punto gli tagliano pure via (letteralmente) "l'attrezzo del mestiere".
Finalmente la Puglia viene valorizzata nella bellezza dei suoi luoghi più autentici. Una fedele riproduzione del tempo e dei costumi di un tempo non molto lontano ma che i giovani rischiano di non conoscere mai.. bravo Scamarcio continua in questo lavoro.. io userò il film come lezione per i miei studenti per valorizzare la Puglia.
Un film che andrebbe visto solo per i fantastici scenari delle Murgie, in particolare buona parte è ambientato nella bellissima Gravina di Puglia. Per il resto abbiamo a che fare con il solito Scamarcio sciupa-femmine che già abbiamo visto in molti atri lungometraggi. In questo film ad un certo punto gli tagliano pure via (letteralmente) "l'attrezzo del mestiere".
Di tutti i commenti al film che si sarebbero potuti fare, incluso scene, fotografia, ricostruzione storica fedele o regia, quello che Scamarcio non sia più il ragazzino di una volta, fatto qui da maddalena, è decisamente un patetico e inutile body shaming che fa semplicemente ridere. Per non piangere. (cosa che immagino anche l'attore co-regista, secondo me bravo, nel leggerlo ha [...] Vai alla recensione »
Cos' è che rende così odioso in campo artistico il canone del politicamente corretto? Non tanto i coercitivi contenuti progressisti, bensì la maniera rozza e ricattatoria con cui certi invasati cercano di censurare l' impossibile (ultime perle: invocare la censura per Peter Pan perché i nativi americani sono chiamati pellerossa e gli Aristogatti perché il gatto siamese Shun Gon mette in cattiva luce [...] Vai alla recensione »
Continua il percorso da produttore di Riccardo Scamarcio con L'ultimo Paradiso, approdato su Netflix all'inizio di febbraio, dove l'attore pugliese è anche protagonista e co-autore della sceneggiatura insieme al regista di origini lucane Rocco Ricciardulli, qui al suo secondo lungometraggio dopo Suddenly Komir (2016). Ambientato nei pressi di un piccolo borgo nelle campagne pugliesi degli anni Cinquanta, [...] Vai alla recensione »
(Attenzione: spoiler!) Non è tanto (o solo) questione di capire se L'ultimo Paradiso sia davvero un film che denuncia la piaga del caporalato nelle Murge anni 50 oppure se voglia rifare un certo mélo meridionalista del passato (La lupa al maschile?). Il film coltiva, evidenti, entrambe le ambizioni nella storia di Ciccio Paradiso (Scamarcio in canotta perenne, sorriso malandrino e ciuffo ribelle), [...] Vai alla recensione »
Prodotto da Netflix, L'ultimo paradiso è il secondo lavoro da regista di Rocco Ricciardulli. Ispirato a una storia vera e scritto insieme con Riccardo Scamarcio, anche produttore oltre che protagonista, il film ripercorre le ingiustizie di un Mezzogiorno arretrato e vessato dalle angherie dei proprietari terrieri. Tra questi Cumpà Schettino (Antonio Gerardi), il terribile padre padrone, abituato a [...] Vai alla recensione »
Infine, una menzione per «L'ultimo Paradiso», altro film arrivato su Netflix, con protagonista Riccardo Scamarcio.L'attore veste i panni di un contadino dell'Italia degli anni Cinquanta, che lotta per migliorare le condizioni di lavoro. Le cose si complicano quando si innamora di Bianca, figlia di un proprietario terriero.A metà tra il dramma impegnato e il film sentimentale, «L'ultimo Paradiso» è [...] Vai alla recensione »
Uscito su Netflix da un paio di giorni, L'ultimo paradiso (film d'esordio di Rocco Ricciardulli), rappresenta ultimo sforzo attoriale (ma qui è anche sceneggiatore) dell' assai prolifico Riccardo Scamarcio che sta diventando uno degli attori più (troppo?) presenti sugli schermi italiani (bravo, per carità, ma qua e là già in odore di manierismo con il suo tipico portamento e gli sguardi obliqui).
L'ultimo Paradiso, nuova pellicola Netflix Original appena sbarcata sull'omonima piattaforma, vede Riccardo Scamarcio nella triplice veste di produttore, co-sceneggiatore e attore protagonista. Il film, epopea contadina ambientata nella Puglia degli Anni 50 e ispirata a una storia vera (ancorché, in realtà, lucana), è un tuffo in un passato che ancora oggi fatica a dirsi archiviato: quello dei delitti [...] Vai alla recensione »
Solo negli ultimi due anni, intendo 2019 e 2020, Riccardo Scamarcio ha girato dieci film, inclusi gli ancora inediti "Tre piani" di Nanni Moretti e "L'ombra di Caravaggio" di Michele Placido. Direi, con tutto il rispetto, che siano tanti, e un po' s'avverte sul piano della qualità. Vedere per credere "L'ultimo Paradiso", rintracciabile su Netflix da venerdì 5 febbraio.
Produttore, sceneggiatore, protagonista e non solo, forse è davvero troppo per Riccardo Scamarcio. Girato nella sua Puglia, precisamente a Gravina (location sempre scelta da lui) L'ultimo paradiso, su Netflix dal 5 febbraio, racconta una storia passionale di amore, e anche di caporalato, che si svolge negli anni cinquanta. La sua forza è che una storia vera.
La Puglia degli anni '50 è il contesto ambientale su cui si snoda la narrazione dell'ultimo film italiano che sbarca sul catalogo di Netflix Original. Riccardo Scamarcio è una delle figure principali di questo progetto, co-sceneggiatore dello script e produttore. Scamarcio interpreta Ciccio Paradiso, un uomo che cerca di proteggere un gruppo di operai dai soprusi e dagli sfruttamenti sul lavoro di [...] Vai alla recensione »