Titolo originale | Things Heard & Seen |
Anno | 2021 |
Genere | Drammatico, Horror, Thriller |
Produzione | USA |
Durata | 119 minuti |
Regia di | Shari Springer Berman, Robert Pulcini |
Attori | Amanda Seyfried, Karen Allen, Rhea Seehorn, Natalia Dyer, James Norton F. Murray Abraham, Michael O'Keefe, James Urbaniak, Alex Neustaedter, Jack Gore, Olivia Boreham-Wing, Molly Jobe, Julie E. Davis, Lexa Hayes. |
MYmonetro | 2,44 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento domenica 2 maggio 2021
Una donna costretta a cambiar vita dal marito rimane intrappolata in una casa abitata da spiriti e in una relazione segnata dalla menzogna.
CONSIGLIATO NÌ
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1980. Catherine e George, lei restauratrice, lui professore di storia dell'arte, si trasferiscono con la figlia da Manhattan a una cittadina nello stato di New York, dove lui ha ottenuto una cattedra in un college privato. Convinta dal marito a trasferirsi, Catherine mal si adatta alla vita in campagna e poco alla volta comincia a percepire strane presenze nella grande casa ottocentesca in cui si sono trasferiti. Decisa a scoprire i terribili segreti annidati fra le mura dell'abitazione, Catherine non si accorgerà delle bugie del marito, che dietro il fascino dell'uomo affascinante e di successo nasconde un'altra verità.
Indeciso fra il thriller psicologico, il racconto gotico e il dramma coniugale, il film della coppia Springer Berman-Pulcini allestisce un pastiche risaputo e mai sorprendente.
Se qualcuno, di fronte a L'apparenza delle cose, pensasse di vedere fin dal titolo una riedizione di Le verità nascoste di Zemeckis (e prima ancora di Angoscia di Cukor) non avrebbe tutti i torti: non esattamente un remake, ma, in maniera più superficiale, una specie di rimasticamento perfettamente in linea coi tempi. Niente nel film appare autentico, ispirato, di prima mano; tutto è parte di un universo tematico, figurativo, simbolico di riporto, secondo una tendenza tipica delle produzion iper le piattaforme digitali (e in particolare, come in questo caso, da e per Netflix), come se ogni film facesse parte, più che della storia del cinema, della sua versione catalogabile e archiviabile da consultare liberamente.
Amanda Seyfried, pur brava nella sua parte, riprende fedelmente il personaggio già di Michelle Pfeiffer (e prima ancora di Ingrid Bergman) della moglie dedita al marito, affetta da disturbo psichico e da visioni fantasmatiche: ma niente nella vicenda raccontata da L'apparenza delle cose riesce a rendere interessante - e men che meno originale - il progressivo incubo di una donna che entra suo malgrado in dialogo con i fantasmi di altre vittime della violenza degli uomini.
Dal canto suo, James Norton, meno affascinante di Harrison Ford o Joseph Cotten, incarna un cattivo dal volto d'angelo che lo spettatore smaschera dopo pochi minuti (non manca nemmeno la scappatella con una giovane de posto), contribuendo pure lui a eliminare qualsiasi possibilità di suspense al racconto.
La sola invenzione dei due registi - che qui adattano un romanzo omonimo di ElizabethBrundage- risiede nella scelta di immergere il delirante finale moralistico nelle atmosfere infuocate e mistiche dei dipinti romantici studiati dal personaggio di George. La scelta figurativa fa pensare alle soluzioni formali del bell'esordio della coppia American Splendor, dedicato alla vita del fumettista Harvey Pekar, con il mondo dell'autore confuso fra realtà e strisce disegnate; ma il dialogo fra immagine pittorica e immagine cinematografica, già suggerito nell'incipit, è una delle tante trovate di messinscena immotivate di un film pasticciato.
Se in Le verità nascoste Zemeckis giocava alla sua maniera concettuale e gratuita con il cinema di Hitchcock (La finestra sul cortile, Il sospetto), Springer Berman e Pulcini si concentrano prima sulle illusioni della povera Catherine e poi sulla malvagità di George, senza dare continuità alla sceneggiatura e non trovando niente di meglio del semplice scorrere delle stagioni come cornice temporale della vicenda.
In L'apparenza delle cose ci sono una casa scricchiolante e un mondo così placido da risultare spaventoso; ci sono presenze spiritiche, fotografie ottocentesche inquietanti, anelli incastrati nei buchi, evocazioni di fantasmi, spettri in trasparenza, incidenti d'auto, morti misteriose, omicidi efferati... Tutta materia da racconto gotico americano e più ancora da cinema di genere, se non fosse che il film è così goffo e ingombro di elementi da risultare, nelle sue infinite due ore di durata, fatalmente vuoto e senz'anima.
Amanda Seyfried è Catherine, moglie e madre che segue il marito che insegue il suo sogno andando ad insegnare in una sperduta cittadina. Matrimonio infelice, marito fedifrago, sono tematiche già viste in molti film. Qui vi si aggiunge il soprannaturale, con presenze che abitano la casa in cui si sono trasferiti. E proprio dalla presenza femminile Catherine si sente [...] Vai alla recensione »
Lo definisco tale, visto che la storia l'ho trovata scarna; voglio dire, sicuramente una bella storia, ma talmente tante volte sentita che si perde quel senso di bellezza, fortunatamente ciò è compensato da una buona sceneggiatura che rende 2 ore di film scorrevoli, nonostante l'ambientazione non sia delle più grandi (praticamente si svolge in 2 luoghi principali: la casa e il college).
"L'apparenza delle cose" appartiene alla categoria "film tratti da romanzi", che immancabilmente approdati al cinema vedono modificata, quando non stravolta, la trama originale. In verità, il film segue abbastanza fedelmente la trama, i personaggi e lo svolgimento principale della storia. Con due importanti eccezioni, entrambe dovute alla specificità filmica [...] Vai alla recensione »
L'inizio è diverso da quello del romanzo da cui il thriller è tratto e, forse, più funzionale alla storia. Che è quella di una coppia, con figlia, che si trasferisce da Manhattan in provincia. La casa sembra nascondere segreti inquietanti e anche il marito non è da meno. Che cosa sono quegli strani fenomeni che paiono provenire dall'aldilà? Trama e tensione ben costruite, fra soprannaturale e giallo; [...] Vai alla recensione »
Il cielo, la terra. La citazione di Swedenborg sui titoli di testa di L'apparenza delle cose indirizza il film verso quei territori ignoti dove il film della coppia Shari Springer Berman e Robert Pulcini dimostra di non conoscere la strada. Secondo il filosofo svedese c'è un legame stretto tra il mondo reale e quello soprannaturale e che nell'aldilà la condizione dell'uomo è simile a quella che è stata [...] Vai alla recensione »
Il titolo originale di questo adattamento del romanzo di Elizabeth Brundage è Things heard & seen (Cose viste e sentite). Una scelta curiosa degli autori, ma sensata, perché si può dire che non ci sia quasi nulla del Manuale dell'horror che sia rimasto fuori dalle due ore di questo film. Però i due registi hanno sfruttato bene l'ambientazione stilizzata anni ottanta e due interpreti di talento (Seyfried [...] Vai alla recensione »
"L'apparenza delle cose", dal 29 aprile disponibile su Netflix, è un film tratto dal romanzo di Elizabeth Brundage e diretto da Shari Springer Berman e Robert Pulcini. Catherine e George sono due coniugi con in comune lo studio e la passione per l'arte. Quando lui trova lavoro come professore in un college, Catherine decide di sostenerlo, lasciando il suo lavoro e la vita di città per trasferirsi [...] Vai alla recensione »
Ci sono dei fantasmi a infestare questa tranquilla casa nella Hudson Valley, ci viene detto all'inizio di L'apparenza delle cose (disponibile su Netflix). Sono gli spiriti dei vecchi proprietari che potrebbero ancora avere dei conti da regolare nel mondo dei vivi, o che forse vogliono proteggere i nuovi occupanti da un possibile pericolo, o che forse sono solo dei bastardi maligni decisi a ispirare [...] Vai alla recensione »
Dall'omonimo romanzo di Elizabeth Brundage. Un film su una casa stregata. E, dunque, sul ruolo della donna, dei fantasmi della storia che su lei continuano ad agire (lo certificano gli spostamenti progressivi delle recenti versioni di Giro di vite, firmate Mike Flanagan e Floria Sigismondi), esempi di un femminile rinchiuso, ridotto, condannato dall'architettura ideologica dell'uomo (come in madre!, [...] Vai alla recensione »
Tutto si può dire dei film, tranne che siano corpi morti. Al contrario i nostri cari vecchi amici di schermo sono entità vive e pulsanti, capaci di mutare forma e sostanza in corso d'opera peggio della celeberrima Cosa carpenteriana. E infatti, nonostante almeno in parte proprio di morti e sepolti tenti di parlarci, L'apparenza delle cose appare viva, viscosa, malleabile e insidiosa tanto quanto le [...] Vai alla recensione »
L'apparenza delle cose, thriller/horror ispirato all'omonimo romanzo di Elizabeth Brundage, è una delle novità disponibili in streaming di questa settimana. Film targato Netflix Original, con cast di livello a cominciare dalla protagonista Amanda Seyfried, ha nel crogiuolo di sfumature appartenenti ad altri generi cinematografici il suo appeal. L'atmosfera è quella infatti di un racconto che si destreggia [...] Vai alla recensione »