Titolo originale | Don't Breathe 2 |
Anno | 2021 |
Genere | Horror, Thriller, |
Produzione | USA |
Durata | 98 minuti |
Regia di | Rodo Sayagues |
Attori | Stephen Lang, Brendan Sexton III, Madelyn Grace, Bobby Schofield, Steffan Rhodri Stephanie Arcila, Rocci Williams. |
Uscita | giovedì 11 novembre 2021 |
Distribuzione | Warner Bros Italia |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 |
MYmonetro | 2,50 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 19 novembre 2021
Stephen torna nei panni dell'uomo cieco in questo sequel ambientato diversi anni dopo l'invasione domestica del primo film. In Italia al Box Office L'uomo nel buio - Man in the Dark ha incassato nelle prime 4 settimane di programmazione 259 mila euro e 137 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO NÌ
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Sopravvissuto senza conseguenze all'assalto della sua abitazione nel primo episodio, il veterano della guerra del Golfo Norman Nordstrom, reso cieco da una ferita di guerra, si è trasferito e ha incontrato Phoenix, una ragazzina della quale prendersi cura e grazie alla quale alleviare il dolore per la morte della figlia. L'abitazione dell'uomo viene però nuovamente assediata da una banda di criminali, i quali sequestrano Phoenix e fuggono. Rimasto solo con il suo fedele cane rottweiler, Norman si mette in viaggio alla ricerca della ragazza e dei suoi rapitori, deciso ancora una volta a fare piazza pulita di chi intralcia la sua serenità.
Costato 10 milioni di dollari, il primo Man in the Dark (2016) ne guadagnò a sorpresa quasi 160, raccogliendo pareri favorevoli della critica e imponendo all'attenzione del pubblico la figura inquietante del vendicatore cieco dai poteri quasi soprannaturali. Cinque anni dopo, Fede Alvarez e Rodo Sayagues sono tornati con un sequel.
In maniera così naturale da sfiorare l'esercizio di stile, il sequel di Man in the Dark - che al secondo giro traduce in italiano il titolo internazionale, L'uomo nel buio, ma tralascia ancora l'originale Don't Breathe - riprende gli elementi del primo film e li ribalta nel loro opposto senza stravolgere l'essenza dell'idea iniziale: vale a dire l'oscurità nella quale vive il protagonista e dentro la quale ciascuno, spettatore compreso, deve per forza di cose immergersi.
Se il primo film dava modo a Norman Nordstrom di sfoggiare le sue competenze militaresche nella propria abitazione, questo secondo film - ambientato otto anni dopo il primo e scritto ancora dalla coppia Alvarez-Sayagues, ma con lo scambio in regia e il ruolo predominante di Alvarez come produttore - costringe il protagonista a uscire dal suo mondo e a trasformarsi a sua volta in un assalitore. In uno spazio sconosciuto, Norman è costretto ad adattare i sensi a una geografia sconosciuta, riportando in ogni caso i suoi nemici sul terreno comune del buio e della cecità forzata. Il film trova perciò il modo di accentuare le capacità extra-sensoriali del personaggio, ampliando le modalità con cui uccide o attira le sue prede in trappole sempre più elaborate. Se da un lato L'uomo nel buio - Man in the Dark gioca sui classici meccanismi di ripetizione e sostituzione, dall'altra punta sull'eccesso e sull'iperbole, sull'esagerazione che già nel primo film rendeva poco plausibili diversi passaggi del racconto.
La principale scelta di sceneggiatura del duo creativo, però, consiste proprio nel trasformare la figura dell'assassino cieco e spietato nel protagonista della vicenda, lasciando i criminali sullo sfondo, a differenza del primo film, e spostando l'inevitabile universo di rimandi cinefili da Furia cieca (1989) al Rambo di Last Blood o al Mel Gibson più rabbioso.
Fin dall'uscita del trailer a inizio luglio, negli Stati Uniti non sono mancate le polemiche per la scelta di Alvarez e Sayagues, rei secondo molti di costringere lo spettatore a solidalizzare per un antieroe riprovevole (non sveliamo il twist alla base del primo film, così come ci teniamo sulle generali sulla trama di questo secondo); ma fa parte della moderna visione mimetica dell'immagine pensare che ogni racconto debba per forza aderire ai propri personaggi e non darne, invece, una rappresentazione ambigua, offrendo perciò allo spettatore l'esperienza di parteggiare per il male o quanto meno per una versione non proprio immacolata del presunto bene...
I problemi maggiori di L'uomo nel buio - Man in the Dark non stanno comunque nelle sue scelti morali in chiaroscuro o nel tentativo degli autori di normalizzare il loro personaggio, ma nella fattura stilisticamente prevedibile e nella sua sostanziale mancanza di audacia e inventiva. Tra sequenze nel buio, picchi musicali a comando, assurdità per rendere plausibile le capacità sensoriali del protagonista (l'acqua diventa un elemento determinante), il gioco sulla ripetizione diventa un esercizio sulla ripetitività. Molto probabilmente basterà al film per replicare il successo del suo predecessore, lasciando però allo spettatore una sensazione non proprio appagante di déjà vu.
L'UOMO NEL BUIO - MAN IN THE DARK disponibile in DVD o BluRay |
DVD |
BLU-RAY |
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Sequel, a sei anni di distanza, del neo-cult Man in the dark . Nella finzione di anni ne sono passati dieci e il letale cieco Norman vive in un quartiere abbandonato di Detroit con la figlia Phoenix, tenendola al riparo dal mondo. Ma poiché anche il sèguito è un film di "home invasion", ecco arrivare un manipolo di assassini che vogliono rapire la ragazzina.
Più che un horror L'uomo nel Buio: Man In The Dark è un film d'azione molto sanguinolento dove troviamo un ex marine cieco, Norman Nordstrom, che, reduce dagli eventi del precedente film - si tratta, infatti del sequel di Man in the Dark (Don't Breathe, 2016, per la regia di Fede Álvarez) - si è ritirato in una capanna isolata tra i boschi e vuole vivere in pace.
L'uomo nel buio è il sequel del piccolo cult Man in the Dark, di Fede Alvarez, che cinque anni fa ha consegnato al pubblico un villain memorabile, il marine cieco Norman Rodstorm e aggiornò al presente la formula dello slasher militante. Ma il film di Alvarez si regge su una formula che funziona una volta sola. L'uomo nel buio non può che essere dunque un sequel che naviga a vista, quasi fagocitato [...] Vai alla recensione »
È passato qualche anno, e Norman, reduce cieco dell'Iraq con voce sfiatata, vive ora alla periferia di Detroit con la figlia undicenne Phoenix e un fidato rottweiler. Rispetto a Man in the Dark, però, c'è una sorpresa in meno: non è (più) un villain, è un eroe scorbutico quel tanto che basta da essere iperprotettivo. Tutto per il bene della ragazzina, insomma.