Un documentario che si interroga sulla situazione alimentare della Repubblica Democratica del Congo, chiedendosi quando il Paese sarà in grado di raggiungere la sovranità alimentare. Espandi ▽
Amuka è la storia di un risveglio, quello della popolazione congolese, o meglio ancora il risveglio dei suoi contadini (che compongono circa il 70% della popolazione). Attraverso una narrazione carica di speranza che guarda verso il futuro il documentario narra le tragiche esperienze di semplici lavoratori che affrontano un sistema debole e inefficiente che crea precarietà dilagante. La repubblica democratica del Congo (RDC) potrebbe nutrire 3 miliardi di persone ogni anno eppure 13 milioni congolesi soffrono la fame. Il paese è pieno di risorse naturali e materie prime che però non vengono correttamente valorizzate e gestite. Antonio Spanò attraverso interviste in lungo e largo per la RDC traccia un disegno generale della situazione nel paese. Ciò che in definitiva rimane impresso del film è la tenacia delle donne e uomini, che attraverso infinite trattative, appoggiandosi sul reciproco aiuto e la solidarietà continuano a sopravvivere nonostante le avversità. Recensione ❯
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Tre fratelli alla ricerca di una verità nascosta. Espandi ▽
Maggie e Jake sono due fratelli che vivono distanti l'uno dall'altro. Quando scoprono che il padre è morto si ritrovano insieme. Dovranno comunicare la notizia alla sorella Amy, affetta dalla sindrome di Down. Recensione ❯
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Un documentario su un uomo che sta scontando un ergastolo per omicidio. Espandi ▽
"Cosa vediamo quando non riusciamo a vedere qualcosa?" Questa è la domanda che Chris Wright, uno dei due registi, pone fuori campo all'inizio. È una domanda importante e che lo porta al cuore di un dilemma chiave nel cinema documentario.
Quello che non vediamo è il volto della figura più importante del film, Stefan S., che sta scontando l'ergastolo in una prigione di Brandeburgo. È in custodia cautelare, ma di tanto in tanto può lasciare il carcere. Anche il rilascio sulla parola è una possibilità, ma il peso della colpa è pesante. Stefan S. ha ucciso una sua collega dopo averla pedinata. Questo genera disagio. Chi vuole avere a che fare con un criminale? Chi vuole vederlo anche solo? Recensione ❯
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Un film chirurgico, tutto di testa, che punta ad essere contemporaneamente cinema narrativo e sperimentale. Drammatico, Polonia2021. Durata 112 Minuti.
Una giovane donna che, mentre assiste il padre morente, intraprende un viaggio nella memoria della propria vita, in uno scambio continuo tra passato e presente Espandi ▽
Mika rivede il padre dopo molti anni. L’uomo infatti è ricoverato in ospedale per una grave disfunzione cerebrale che gli ha causato la perdita della memoria; confonde infatti i giorni della settimana e crede che la figlia sia ancora adolescente. Per lei l’incontro rimette in moto un viaggio nella memoria dove il passato della sua famiglia ma anche quello della sua vita inizia a essere più nitido e compaiono anche gli uomini che sono stati più importanti. Intanto le condizioni del padre peggiorano. Suddiviso in cinque capitoli (cuore, sangue, spina dorsale, stomaco, morte), è una riflessione sul rapporto tra lo spazio e la memoria. La regista combina diversi formati: 35 mm, VHS, digitale, infrarossi e documenti d’archivio e costruisce un contatto continuo tra presente e passato con le immagini delle manifestazioni in piazza e i video che risalgono al 1991 che servono a recuperare soprattutto i frammenti della vita vissuta dalla protagonista interpretata da Karolina Kominek. Pensato più come una meditazione visiva, nel si avverte il peso di un cinema tutto di testa, evidente nei lunghi silenzi, nei piani fissi, nel rapporto tra i dettagli e la protagonista. Recensione ❯
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Thailandia, anni 60: Mam è divisa dall'amore per due uomini: un capitano ambizioso e un ragazzo dal cuore nobile ma codardo. Quando il capitano le chiede di partire con lui, Mam dovrà fare la sua scelta. Espandi ▽
Nella Thailandia degli anni sessanta, Maem è una giovane ragazza che vive con il padre orologiaio, facendosi impartire lezioni di filosofia. Il cuore di Maem sembra diviso tra la possibilità di due corteggiatori, il primo un umile conducente di risciò, l’altro un ufficiale dell’esercito molto sicuro di sé. Dalla giovinezza alla vecchiaia, Maem finirà per accudire il marito che ha scelto mentre entrambi si trovano al crepuscolo delle rispettive vite, appesantiti dalla storia personale ma anche da quella del paese che a essa si intreccia. Dramma essenziale e di poche parole, il film inizia come una ricostruzione storica ma finisce per rallentare progressivamente fino a raggiungere una stasi in cui si riconoscono soltanto il rimorso e la memoria. A volte delicato e a volte brutale, Anatomy of Time regala una ricerca formale degna della ricca tradizione del cinema thailandese contemporaneo, con un’ambiziosa per quanto criptica riflessione sul tempo a dargli significato. Recensione ❯
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Un secondo capitolo che conferma la formula vincente ma esagera un po' con le storie secondarie. Commedia, Italia2021. Durata 112 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia d'amore tra Marta e Arturo è finita e nel frattempo arriva Gabriele... Espandi ▽
Il secondo episodio della trilogia iniziata con Sul più bello, questa volta diretto da Claudio Norza, mette molta carne al fuoco, anche in funzione dell’esistenza di un terzo capitolo annunciato alla fine con un “to be continued”, ed esagera un po' con le storie secondarie, perché il centro emotivo e narrativo restano Marta e i suoi due amici del cuore. In particolare, come già notato nel film precedente, è il casting di Ludovica Francesconi nel ruolo di Marta a fare la differenza: la sua fisicità e le sue doti comunicative personali rendono credibili anche le svolte più azzardate di una trama che questa volta si spinge ad affrontare anche altre tematiche spinose, oltre alla malattia. Norza, anche anagraficamente molto lontano da Filippi, è meno innovativo e tende ad adagiarsi sulle consuetudini televisive, ma si mantiene abbastanza rispettoso dell’estetica pop su cui è costruito il successo di pubblico di Sul più bello. E Ludovica Francesconi si conferma una presenza scenica irresistibile che da sola basta a “fare il film”. Recensione ❯
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Il film è basato sul romanzo "Soshite, Baton wa Watasareta" di Maiko Seo. Espandi ▽
Yuko Morimiya è una studentessa delle superiori e vive con il patrigno Morimiya. Morimiya è il suo terzo padre. Sua madre, Rika, è una persona dallo spirito libero e si è risposata diverse volte. È scomparsa dalla vita di Yuko ad un certo punto. Anche se Yuko e il suo patrigno non sono imparentati, lei è completamente amata da lui. Recensione ❯
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Il ritratto tenero e commovente di una ragazza solare fin dal nome a dispetto delle sue circostanze. Drammatico, Italia2021. Durata 95 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La vita di una ragazza viene stravolta dal forte rapporto che ha con il padre. Espandi ▽
Dopo il successo con il lungometraggio di esordio Manuel, Dario Albertini torna al grande schermo con una maturità superiore, mettendo bene a frutto il suo passato di documentarista, e in particolare il primo lavoro, Slot – Le intermittenti luci di Franco, che seguiva la quotidianità di un giocatore d’azzardo compulsivo. Questa volta però Albertini sceglie di mostrare le ricadute su chi sta vicino a un giocatore, e in qualche misura dipende da lui per la sua sopravvivenza. Con Gioia il regista e sceneggiatore (insieme a Simone Ranucci) disegna in punta di penna il ritratto di una ragazza solare fin dal nome a dispetto delle sue modeste circostanze, che si muove con leggerezza operosa all’interno di una comunità solidale mai raccontata con condiscendenza.La bella mano di regia di Albertini riesce a non essere mai impositiva o invadente e racconta con tenera partecipazione i sogni e le speranze di un’anima giovane e incontaminata, che conosce la nobiltà del lavoro e riesce a frequentare squallidi motel senza sporcarsi, nonché ad usufruire delle nuove tecnologie senza lasciarsene fagocitare. Recensione ❯
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Due ragazzi decidno di salvare animali per salvare la propria generazione. Espandi ▽
Bella e Vinupal hanno sedici anni si preoccupano per le sorti del pianeta che hanno ereditato, sono attivisti e vegetariani. A maggio del 2019 il regista francese Cyril Dion li contatta per farli protagonisti di un’inchiesta globale che, oltre a registrare la protesta della loro generazione, fornisca anche delle soluzioni concrete al rischio dell’estinzione di moltissime specie animali e del conseguente, prossimo, tracollo del pianeta. Per farlo li mette in contatto con studiosi e attivisti di tutto il mondo, perché possano porre le domande più semplici ma anche più specifiche e la loro esperienza possa far riflettere lo spettatore portandolo a un effettivo cambio di visione, di paradigma.
Cyril Dion, ecologista classe 1978, prosegue il suo progetto documentaristico iniziato con il precedente Domani. Il film offre e sintetizza molte informazioni sulla considerazione dei diritti degli animali, la loro sofferenza, il reale fabbisogno di cibo mondiale e i criteri economici per stabilire cosa sia felicità e benessere. Tutto questo grazie allo scambio tra i protagonisti e i diversi intervistati competenti.
Animal, pur trattandosi di cinema didattico e investigativo di grande qualità, non trascura l’elemento spettacolare, ne fa piuttosto un punto di forza per risvegliare una coscienza ecologica grazie alla potenza della bellezza paesaggistica. Recensione ❯
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Il film racconta il mondo delle rievocazioni storiche, che coinvolge migliaia di persone in Italia. Espandi ▽
Il mondo delle rievocazioni storiche. I figuranti, le 'anime borboniche' del titolo, sono le donne e gli uomini che, per pura passione e senza nessun compenso, vestono i panni degli aristocratici e delle figure di spicco dei Borbone nelle rievocazioni che si tengono alla Reggia di Caserta e in giro per la Campania. Qui si mischiano alle persone comuni, disfacendo la realtà, aumentandola e creando un effetto spiazzante e buffo. Il film si addentra nel rapporto tra i figuranti in costume del Settecento tra cui il protagonista, cocchiere vestito di rosso e gli altri personaggi, tutti 'in borghese'. Recensione ❯
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Cinque corti tra i migliori realizzati al Centro Sperimentale di Cinematrografia di Torino. Espandi ▽
Una selezione dei migliori 5 corti di diploma realizzati negli anni dagli studenti del corso d'animazione del
Centro Sperimentale di Cinematografia a Torino. I titoli in rassegna, coprono un ampio spettro di generi, dalla love story all'avventura, stili e tecniche dal disegno classico alla computer graphic. Nato nel
2001, il corso di animazione del Centro Sperimentale di Cinematografia ha formato negli anni numerosi
giovani talenti nelle diverse professioni del cinema d'animazione. Recensione ❯
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Corti del corso d'animazione del Centro Sperimentale di Cinematograa a Torino. Espandi ▽
Secondo appuntamento con i migliori corti di diploma realizzati negli anni dagli studenti del corso d'animazione del Centro Sperimentale di Cinematogra?a a Torino. I titoli in rassegna, coprono un ampio spettro di generi - dalla love story all'avventura -, stili e tecniche - dal disegno classico alla computer graphic.Nato nel 2001, il corso di animazione del Centro Sperimentale di Cinematografia ha formato negli anni numerosi giovani talenti nelle diverse professioni del cinema d'animazione. Recensione ❯
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Una ragazza siciliana di 13 anni deve vedersela con un contagio virale che ha ucciso tutti gli adulti dell'isola. Espandi ▽
Sicilia, 2020. Un virus letale ha eliminato tutta la popolazione adulta dell'isola, compresi i ragazzi che hanno già raggiunto la pubertà. Maria Grazia, una donna indipendente e coraggiosa, prima di morire ha lasciato ai figli Anna e Astor, all'epoca di 9 e 2 anni, un quaderno pieno di istruzioni su come sopravvivere senza di lei, raccomandando ad Anna di insegnare a leggere ad Astor e di proteggerlo sempre. Anna, divenuta 14enne, ha preso le consegne materne alla lettera, vive accampata insieme al fratellino nella casa che è diventata un covo disordinato, e ne esce solo per procurare ciò che è necessario alla sopravvivenza. Il suo obiettivo è trovare una cura prima che Astor diventi grande, e dovrà affrontare una serie innumerevole di prove. Recensione ❯
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Nel 1963 il padre di Anna Frank, unico sopravvissuto della famiglia, aprì l'archivio utilizzato per realizzare questo film. Espandi ▽
Amsterdam, a un anno da oggi. Nel museo dedicato ad Anna Frank un temporale infrange la teca nella quale è custodito il diario della ragazzina ebrea morta in un campo di concentramento dopo aver vissuto per oltre due anni nascosta con la sua famiglia nell'attico segreto di una palazzina della città olandese. Dalle pagine del diario "liberato" si materializza Kitty, l'amica immaginaria con cui Anna conversava in quel testo quasi epistolare. Kitty vede i visitatori del museo, fra cui un ladruncolo di nome Peter, ma loro non vedono lei: perché la ragazza diventa visibile solo fuori dalla casa-museo di Anne, e solo se ha con sé il diario della sua amica perduta. Recensione ❯
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