Titolo originale | WandaVision |
Anno | 2020 |
Genere | Azione |
Produzione | USA |
Regia di | Matt Shakman |
Attori | Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Kat Dennings, Kathryn Hahn, Randall Park Teyonah Parris, Bobby Hernandez, Jolene Purdy, Asif Ali. |
Tag | Da vedere 2020 |
MYmonetro | 4,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 5 marzo 2021
Wanda e Visione conducono due vite di periferia idealizzate, finché non iniziano a sospettare che niente sia in realtà come appare. La serie ha ottenuto 2 candidature a Golden Globes, 2 candidature e vinto un premio ai Satellite Awards, 3 candidature a Critics Choice Award, 1 candidatura a Writers Guild Awards, 1 candidatura a Directors Guild, 1 candidatura a CDG Awards, 1 candidatura a Producers Guild, La serie è stato premiato a AFI Awards, 1 candidatura a Critics Choice Super,
ASSOLUTAMENTE SÌ
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Dopo la tragedia subita in Avengers: Infinity War e la resurrezione in Avengers: Endgame, Wanda vive nella cittadina di Westview, in New Jersey, in quello che sembra a tutti gli effetti un mondo da sitcom. Qui ha ricostruito la sua vita di coppia con il redivivo Vision, che lavora in un ufficio nascondendo la propria natura di sinteziode così come la gemma della mente che tiene inspiegabilmente sulla fronte. Tra i vicini di Wanda spiccano Agnes, sempre pronta ad aiutare quando c'è un'emergenza o una riunione per organizzare la festa di vicinato, e Geraldine, afroamericana e a sua volta amica della coppia, che per altro scopre di essere in dolce attesa.
Ha tenuto banco per le sue otto settimane di programmazione come poteva riuscirci solo un titolo Marvel Studios, ma WandaVision è assai diversa dalle storie di supereroi che abbiamo visto finora.
Da una parte c'è il fronte metatelevisivo, dove la vita della coppia attraversa le ere della sitcom famigliari di decennio in decennio, dagli anni 50 fino agli anni duemila - con tanto di riflessione sulla condizione e la rappresentazione femminile - dall'altra c'è l'enigma riguardo quel che sta davvero succedendo, perché come può essere reale un mondo del genere? Su tutto domina una produzione impeccabile, dove le immagini d'epoca non sono state semplicemente rielaborate al computer ma girate con apposite cineprese per rendere alla perfezione i vari formati e le diverse gamme cromatiche. Il che non significa manchino gli effetti speciali, che al contrario sembrano poco da invidiare a quel che abbiamo visto nei film Marvel Studios. L'operazione di Kevin Feige di realizzare - finalmente - serie Marvel che non sfigurino al fianco dei film, e anzi facciano parte insieme a loro di una narrazione realmente coesa, è insomma del tutto riuscita.
L'ambientazione che attraversa le varie fasi delle sit-com è un piacere per qualunque amante della storia della Tv, ricchissima di citazioni più o meno nascoste, di modi di dire vintage e di situazioni d'epoca. Il progredire dal mondo perfetto - e quindi molto falso - degli anni 50 fino alla crisi degli anni 2000, con tanto di rotture della quarta parete in stile Modern Family, è poi perfettamente in linea con il procedere della vicenda, dove lentamente le illusioni di Wanda vanno in pezzi.
Il suo è un sogno americano che, scopriremo, cerca di sostituirsi a uno scenario devastato dalla crisi socioeconomica, una cittadina economicamente depressa che è correlativo oggettivo della depressione di Wanda. La sua è infatti un'elaborazione del lutto, che oltretutto è reso ancora più inaccettabile dalla sparizione del corpo del compagno Vision, di cui si è impossessata l'organizzazione SWORD per studiarlo in laboratorio.
SWORD viene qui presentata come l'erede di SHIELD e come un'organizzazione che ha un ruolo cruciale nello spazio, legata quindi a Capitan Marvel e a Nick Fury. WandaVision non ne dice di più però e limita per ora le operazione di SWORD alla Terra, dove sono dirette da Hayworth, un ufficiale osteggiato dall'agente FBI Jimmy Woo, già visto nei film di Ant-Man e interpretato da Randall Park. A lui si affianca la scienziata Darcy, ossia il ritorno in scena di Kat Dennings.
Le principali new entry della serie nel Marvel Universe sono però interpretate da Teyonah Parris e Kathryn Hahn, quest'ultima in particolare ha avuto enorme successo e la serie le dedica una canzone che è diventata immediatamente virale. Hahn si è così vista intervistate da importanti testate, su tutte il The New Yorker, e potrebbe persino ottenere una nomination come non protagonista ai prossimi grandi premi televisivi, sancendo quindi il trionfo di WandaVision.
I protagonisti Elizabeth Olsen e Paul Bettany non hanno un ruolo semplice, visto che i personaggi si comportano per la gran parte del tempo su un doppio registro: da un lato aderiscono alla recitazione delle sit-com del periodo e dall'altra però hanno via via momenti umani che spezzano questo incanto. Se Wanda cerca di rifiutarli il più possibile e solo alla fine accetta la realtà e quindi la propria umanità, Vision è invece fin da subito dotato di un calore e di una compassione che travalicano la fittizia messa in scena. Inoltre, nel finale, Bettany ha modo di regalare una interpretazione raddoppiata dove conferma il proprio enorme talento.
Gli ultimi tre episodi sono caratterizzati dalle tradizionali scene nei titoli di coda dei Marvel Studios e il finale di stagione ne ha due, che promettono rilanci verso ulteriori storie, tra cinema e Tv in un totale abbattimento delle barriere tra i due medium, per la costruzione di un universo narrativo sempre più ampio e articolato.
Wandavision è semplicemente geniale, è tutto ciò che non ti aspetti da un prodotto marvel, ti fa provare una miriade di emozioni nel giro di una ventina di minuti. Ridi, piangi e hai paura. Wanda è gestita da paura (in senso positivo), così come Visione, i gemelli e Agatha, insieme a tutto l'ambiente di Westview e quello esterno.