Anno | 2020 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia |
Durata | 80 minuti |
Regia di | Maria Sole Tognazzi |
Attori | Paola Cortellesi, Andrea Pennacchi, Matteo Berardinelli, Andrei Nova, Federica Rosellini Andrea Bruschi. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 26 marzo 2021
Serie crime Sky Original dirette da Maria Sole Tognazzi e ispirate alla celebre detective nata dalla penna di Alicia Giménez-Bartlett.
CONSIGLIATO N.D.
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La prima stagione racconta quattro storie al femminile ispirate alla detective di Barcellona, personaggio creato alla metà degli anni '90 dalla penna di Alicia Giménez-Bartlett, apparso per la prima volta in Spagna nel romanzo "Riti di morte" (1996), pubblicato in Italia nel 2002 da Sellerio, editore di tutti i romanzi, che hanno ottenuto uno straordinario successo nel nostro paese, vendendo oltre un milione e mezzo di copie. La protagonista è Petra Delicato, due matrimoni falliti alle spalle, un'ispettrice della mobile di Genova che dall'archivio si ritrova catapultata in prima linea a risolvere dei casi di omicidio e di violenza, assieme al viceispettore Antonio Monte, poliziotto vecchio stampo prossimo alla pensione, ricco di saggezza umana e di grandi intuizioni che nei libri si chiama invece Fermin Garzón.
Una serie che è il risultato di una squadra rodata con Maria Sole Tognazzi saldamente alla guida
Recensione
di Paola Casella
L'ispettrice di polizia Petra Delicado torna a risolvere una serie di casi, ogni volta riponendo in una scatola l'oggetto simbolo del caso appena risolto: e si tratterà di comunità altoborghesi con troppi segreti, di Alzheimer, di ricatti fra liceali, di centri di accoglienza e baby gang, di naziskin e pedopornografia. Petra e il fido Antonio Monte affronteranno ogni demone sociale con professionalità, ma con sempre meno distacco emotivo, e saranno entrambi coinvolti in relazioni amorose con o senza futuro. Anche il rapporto fra di loro si stratificherà, talvolta in modi inaspettati, entrando nella reciproca intimità e scavando nelle reciproche paure.
La seconda serie di Petra, sempre basata sui racconti della giallista spagnola Alice Giménez-Bartlett, è il buon risultato di una squadra meglio rodata.
La squadra di lavoro comprende ancora Paola Cortellesi e Andrea Pennacchi nei ruoli centrali di Petra e Antonio, la regia sempre più competente di Maria Sole Tognazzi e il solido team di sceneggiatura composto da Giulia Calenda, Furio Andreotti e Ilaria Macchia, questa volta più a loro agio nell'intessere le trame di Giménez-Bartlett di dettagli su misura per Cortellesi (che collabora anche alla sceneggiatura) e Pennacchi e nel conferire una dimensione italiana (anzi, genovese) alla serie. Fondamentale anche il montaggio di Valentina Mariani, mentre quello di Walter Fasano, solo nella prima puntata, è più approssimativo e frettoloso e sembra sottolineare gli errori di continuità invece di smussarli.
Intorno a loro cresce la rete di caratteristi che aggiungono valore ai personaggi principali, compresi due - Manuela Mandracchia e Francesco Colella - destinati a rimanere, e altri - in particolare Valentina Bartolo e Sergio Romano - pronti ad arricchire i casi di puntata con generosa professionalità. Genova invece appare meno, prevalentemente in vedute dall'alto, o all'interno di spazi funzionali alle storie: l'acquario, il museo archeologico, il planetario, il Giardino di Plastica, il locale sul mare dove Petra e Antonio vanno a bere birra. Sempre molto bella la sigla, nello stile inconfondibile di Simone Massi, che evidenzia gli elementi simbolo dei casi di puntata.
Cortellesi è meno rigidamente attaccata alla caratterizzazione di Petra come opposta alla sua immagine pubblica: una donna sola, che non sorride quasi mai, burbera e apparentemente anaffettiva, diretta fino alla brutalità, sarcastica e programmaticamente misantropa. Cortellesi appare più a suo agio nel ruolo, e dunque non ha più bisogno di estremizzare la sua interpretazione, regalandole momenti di dubbio e fragilità, senza mai sacrificare la sacrosanta legittimazione di un personaggio femminile assai lontano dall'archetipo materno, casto e romantico tanto in voga nella televisione italiana.
Petra continua a metterci la faccia, a rincorrere i malviventi e a farsi prendere a botte, a gettarsi dai tetti e a sfondare finestre, a temere le relazioni durature e ad apprezzare la propria autonomia, senza "pentirsi delle decisioni importanti" prese nella vita, compresi i divorzi dai suoi due ex mariti, mentre Antonio Monte continua ad essere (apparentemente) più accessibile e meno draconiano. La palette di colori della serie riflette la vita in sfumature di nero di Petra (le scenografie sono di Elisabetta Zanini e i costumi ton-sur-ton di Loredana Buscemi) e la fotografia rimane nitida e precisa, lavorando in continuità fra Arnaldo Catinari e Davide Leone.
Ma è soprattutto la regia di Tognazzi a tenere le fila di un percorso identitario di serie che si fa sempre più netto, andando a consolidare ciò che ha funzionato e limando ciò che era meno riuscito: un lavoro di consolidamento paziente ed efficace che armonizza gli elementi della narrazione. Ogni tanto c'è qualche cedimento alla convenzionalità del genere applicato al piccolo schermo (come i pannelli con le foto dei sospetti), ma l'affiatamento della squadra è manifesto, e questo succede quando il timoniere ha ben saldo il comando.
La prima stagione della serie
Recensione di a cura della redazione
GLI EPISODIConoscevo e stimavo moltissimo la Cortellesi come attrice di film comici o drammatici, ma dopo aver visto la sua interpretazione nei quattro episodi della serie "Petra" ho capito che questa grande attrice potrà cimentarsi in nuove sfide, tanto grande mi è apparso il suo talento nell'interpretare una ispettrice di polizia dura, coriacea, determinata, scostante, sguaiata anche [...] Vai alla recensione »
Mi è piaciuto moltissimo complimenti a Paola Cortellesi, grandissimo anche il vice ispettore che non conoscevo ancora.Ben recitato,con argomenti molto attuali.Grande la regista Maria Sole Tognazzi degna di tanto padre. Spero di vedere presto la seconda serie con altrettanta bravura
Sinceramente, una gran delusione. Ho letto e amato molto i romanzi da cui è tratta la serie e non mi ritrovo assolutamente nell'atmosfera e nei personaggi. Teoricamente, le idee erano condivisibili: ottimo parallelismo fra Genova e Barcellona, e fra gli attori e i personaggi. Ma. Tutta questa cupezza, questo nero (in una città solare come Genova.
Sinceramente, una gran delusione. Ho letto e amato molto i romanzi da cui è tratta la serie e non mi ritrovo assolutamente nell'atmosfera e nei personaggi. Teoricamente, le idee erano condivisibili: ottimo parallelismo fra Genova e Barcellona, e fra gli attori e i personaggi. Ma. Tutta questa cupezza, questo nero (in una città solare come Genova.
Bellissima mini serie.Grande la Coltellesi che apprezzavo per tutt'altro ma che ho scoperto essere versatile sullo schermo.Temi attuali e interessanti.Ottima la regia di Tognazzi. Adesso il problema è che 4episodi sono veramente pochi!Quando potremo vedere degli altri episodi? Sicuramente 5 stelle.