Petra Delicato non è una persona estroversa, solare o empatica. Anzi, si può tranquillamente dire che è ombrosa, disillusa e fieramente solitaria. Però Petra è anche un ispettore di polizia, inquadrata con un ruolo non operativo all’interno dell’archivio centrale nella questura di Genova. Non ha affetti stabili se non un ragno piuttosto grosso che vive in una teca di casa sua e che si nutre di grilli.

A scombinare questo quadretto (non troppo) idilliaco ecco il classico imprevisto: durante un turno notturno in cui è la sola ad aver dato reperibilità, l’ispettore si trova a dover raccogliere la deposizione di una ragazza giovanissima rimasta vittima di uno stupro.

Del tutto impreparata all’evenienza dopo tanti anni di incarichi amministrativi, Petra verrà tratta dall’impaccio da un collega sconosciuto, il più attempato vice-ispettore Monte, che si materializza durante il colloquio e dimostra di essere ben più in grado del suo superiore di entrare in empatia con la vittima. La giovane, di nome Salomè, racconterà ciò che ha dovuto subire, inclusi alcuni dettagli che lasciano perplessi i due poliziotti. Il più strano in assoluto è relativo a un misterioso “marchio” che lo stupratore ha inciso sulla pelle della giovane.

Comincia così 'Riti di morte', la prima delle 4 storie di Petra - ora disponibile su Sky e in streaming su NOW TV - produzione Sky Original (con Cattleya e in associazione con Bartlebyfilm) che adatta per il piccolo schermo i racconti polizieschi di Alicia Giménez-Bartlett, la scrittrice spagnola che ha ideato il personaggio di Petra Delicado.

La vicenda è stata trasferita integralmente in Italia – per la precisione in una Genova livida e cupa, ruolo in cui il capoluogo ligure è perfettamente a suo agio – e il cognome della protagonista è stato modificato in “Delicato” ma i contorni spigolosi di Petra e la sua spiccatissima personalità sono rimasti intatti, anche per merito dell’interpretazione nitidissima di Paola Cortellesi (ancora una volta una certezza granitica del panorama attoriale italiano, sia cinema o televisione).

«Petra Delicato è [la protagonista di] una storia al femminile che racconta una donna che si vuole affrancare dai cliché femminili. Una donna che fa una vita da single, un po’ solitaria, che anche storicamente è più facile attribuire a un uomo e che ha un modo di vivere suo, tutto particolare e anche rivoluzionario, nel suo genere».

A ogni episodio, della durata di circa novanta minuti, corrisponde un caso che vede il nostro ispettore indagare sul campo per trovare la soluzione a un mistero sempre irrisolvibile a prima vista.

Accompagnata dal fido braccio destro Monte – i cui panni sono vestiti dal puntuale Andrea Pennacchi, Petra è di volta in volta chiamata a misurarsi anche con il suo disinteresse per le vicende degli altri, fino a mettere in discussione la sua stessa voglia di estraniarsi dal mondo e scoprire che di qualcosa (o di qualcuno), talvolta, addirittura le importa.

Scritta da Giulia Calenda, Furio Andreotti e Ilaria Macchia insieme con Enrico Audenino, Petra può contare per tutte e quattro le storie sulla regia di Maria Sole Tognazzi.

© foto di Luisa Carcavale