Anno | 2020 |
Genere | Documentario, |
Produzione | USA |
Durata | 92 minuti |
Regia di | Petra Epperlein, Michael Tucker (II) |
Attori | Martin Amis, David Irving, Serge Klarsfeld, Deborah Lipstadt, Francine Prose . |
Uscita | giovedì 27 gennaio 2022 |
Tag | Da vedere 2020 |
Distribuzione | Wanted |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,10 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 27 gennaio 2022
Un'indagine alternativa e rivoluzionaria sull'influenza che Adolf Hitler continua ad esercitare ancora oggi sulla società. In Italia al Box Office Il senso di Hitler ha incassato 15,9 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Il documentario, basandosi sull'omonimo libro di Sebastian Haffner si interroga su come, a distanza di quasi 80 anni dalla sua morte, Adolf Hitler e la sua ideologia di sterminio possano ancora affascinare un numero non del tutto trascurabile di persone. Il ritorno dell'antisemitismo, la riscrittura falsificante della Storia e i movimenti del suprematismo bianco si rifanno, anche quando apparentemente lo negano, alla sua dottrina e alla sua azione. Intervengono numerosi storici e anche dei cosiddetti 'cacciatori di nazisti' che si interrogano sul fenomeno. Viene anche però concesso spazio al saggista inglese David Irving, noto supporter dei negazionisti dell'Olocausto.
Quasi nessuno prima di Sebastian Haffner aveva cercato di dare una spiegazione possibilmente razionale al fenomeno del nazismo. È stata proprio questo tentativo a suscitare l'interesse di Petra Epperlein e di Michael Tucker.
Epperlein e Tucker hanno provato a chiedersi (e a chiedere ai loro intervistati) se quanto Haffner ha intuito trovi riscontro dal loro punto di vista. Cosa hanno a che fare, ad esempio, i Beatles con Adolf? Ideologicamente nulla ma sul piano di proporsi come oggetto del desiderio per una vasta audience femminile un punto di contatto c'è. Così come c'è nell'utilizzo degli strumenti più avanzati della tecnologia. Hitler fu il primo a dotarsi di un particolare microfono (il cui funzionamento viene qui illustrato) che gli permetteva di allontanarsi ed avvicinarsi e di modulare l'emissione del suono dal pianissimo all'urlo di incitazione. Questi potrebbero essere considerati dei dettagli ma sono significativi così come è significativo seguire le visite guidate di Irving in cui stravolge la storia ad uso e consumo degli antisemiti come lui.
I due registi non solo compiono un percorso nei luoghi storici della vita privata e pubblica di Hitler ma mostrano anche manifestazioni dell'estrema destra dei nostri giorni. Non nascondono la luna di miele che gran parte del popolo tedesco ebbe con il Führer che risollevò la Germania dalle macerie del Trattato di Versailles e, con un ampia selezione di materiali, ci mettono sull'avviso. Perché l'irrazionalità di gruppi più o meno ampi sta tornando a farsi presente e gli aspiranti dittatori, come il loro modello, hanno come obiettivo l'alimentare il caos per poter poi assumere surrettiziamente l'incarico di governarlo. Cercandosi un nemico da additare alle masse.
sembra comunque importante notare della soluzione... d'assurdità che i nazifasci e tossici del genere emulgavano del loro epilogo senza che i servizi dei paesi alleati parevano non saperne, però fortuna che accorgendosene poi da qualche altra parte o da altre fonti per la libertà e per lo spettacolo del film.
Non e la prima volta entrare in multisala ed accorgermi di essere l'unico cliente, fa una strana sensazione, peccato vedere 119 posti vuoti, da un lato sembra che la sala sia solo esclusiva per me, come un privilegiato, un omaggio, e questo mi lusinga, da un lato mi pare uno spreco, come essere invitato ad un pranzo con 119 pietanze ed essere sazio con una pietanza.
Nato a Berlino nel 1907, fu presente all'ascesa di Hitler, Sebastian Haffner, autore del libro mai pubblicato in Italia "The Meaning of Hitler". Già nel 1940 il giornalista scrisse che per chiudere con quell'eredità occorreva uccidere non solo l'uomo ma la leggenda. È con questo tema che si misura "Il senso di Hitler", documentario tedesco, girato in nove Paesi, firmato da Petra Epperlein e Michael [...] Vai alla recensione »
Che cosa ancora non sappiamo di Hitler da quando basta (e avanza) ciò che sappiamo? Questo doc preciso, a volte brillante, attraversa disastro e mito, soprattutto il mito che sopravvive, nella parodia come nel proselitismo, in curiosi rimandi a certe icone pop come nel suprematismo bianco e nel negazionismo, nelle figurine, nei social, e in televisione, dove in Germania è spesso di casa.
Un altro documentario su Hitler, per accertare la banalità del male e per confermare i corsi e ricorsi storici che portano al proliferare di idee nazionaliste e razziste. Michael Tucker e Petra Epperlein (Karl Marx City, The Flag) inseriscono materiale d'archivio e lo alternano con interviste a medici, filosofi, storici e archeologi. L'assunto di base è spiegare razionalmente come l'ideologia nazional-socia [...] Vai alla recensione »
«Come hanno fatto i nazisti a invadere la Germania?» è una delle domande involontariamente comiche che Enno Lenze si è sentito rivolgere in qualità di curatore del Museo del Bunker di Berlino nel corso della sua carriera. «Spesso dobbiamo spiegare anche che cosa sia un bunker, perché alcuni pensano che sia un posto che i ricchi comprano per farci un loft.
Cominciamo dalla fine e dall'inizio delle premesse di questo interessante documentario, Il senso di Hitler (2020), che esce opportunamente per la Giornata della memoria 2022 insieme ad altri film di argomento limitrofo come il bellissimo Quel giorno tu sarai di Kornél Mundruczó (https://close-up.info/quel-giorno-tu-sarai-di/) oppure su Netflix il più debole Monaco - sull'orlo della guerra di Christian [...] Vai alla recensione »