Un gioco fin troppo zuccheroso che vorrebbe trascinare lo spettatore in una fantasia. Su Netflix dall'1 maggio.
di Andrea Fornasiero
Poco dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, il reduce Jack Castello sogna di sfondare a Hollywood, ma la sua carriera non decolla e in più la moglie è incinta di due gemelli, così Jack accetta l'offerta indecente di Ernie, proprietario di una stazione di servizio in cui i ragazzi si prostituiscono. Per non essere costretto a marchette omosessuali convince Archie, afroamericano gay nonché sceneggiatore, a lavorare da Ernie e occuparsi dei clienti maschi. Questi conosce così il ragazzo che diventerà famoso con il nome di Rock Hudson, da cui è però ossessionato anche il perverso e potente agente Henry Wilson. Nel mentre il copione di Archie, dedicato a una ragazza suicida gettatasi dalla grande scritta "Hollywoodland" sulle colline, finisce in mano al regista Raymond Ainsley, che convive con la promettente attrice afroamericana Camille Washington e sogna di farne una star.
La ricostruzione di una Hollywood scandalosa, tra prostituzione, festini e depravazioni si alleggerisce via via in una mecca del cinema che non è mai esistita, dove le varie minoranze hanno miracolosamente modo di emergere.