Parasite |
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Un film di Bong Joon-ho.
Con Song Kang-ho, Lee Sun-kyun, Yeo-jeong Jo, Choi Woo-Sik.
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Titolo originale Parasite.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 132 min.
- Corea del sud 2019.
- Academy Two
uscita giovedì 7 novembre 2019.
- VM 14 -
MYMONETRO
Parasite ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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L''odore della povertà
di gabriellaFeedback: 13091 | altri commenti e recensioni di gabriella |
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domenica 18 ottobre 2020 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Difficile definire questo film sudcoreano ,così stratificato e nello stesso tempo alieno a una cultura occidentale, mostrato senza filtri, disturbante nella visione, perchè la povertà non è la poetica visione di dignità di una famiglia unita negli affetti che vive in uno scantinato maleodorante piegando cartoni di pizza per quattro miserabili soldi, ma ci mostra invece il volto deformato di chi occupa il gradino più basso della scala sociale. La miseria, la puzza da strofinaccio bollito, l'arte di sopravvivere mediante manipolazioni e raggiri, la mancanza di solidarietà tra falliti ì che si combattono anzichè unirsi, l'eterna lotta tra poveri per ritagliarsi uno spazio che li consenta di salire qualche gradino dal degrado in cui vivono.La povertà è rappresentata come un virus infestante che si dilaga tra tutti i componenti della famiglia Kim quando entrano nella casa super arredata per farsi assumere, con uno stratagemma, dalla ricchissima famiglia Park. Entra in scena un altro mondo, quello dei ricchi, bella coppia, due figli, governante, autista tutor privati per le lezioni. Cosa si può desiderare di meglio se non far parte di quel mondo, fare il bagno nella loro vasca, dormire nei loro letti, bere i loro costosi liquori, sedersi sul loro mega divano con mega vetrata frontale su un giordino dimensione parco? Altro che l’angusta fionestrella con vista marciapiede dove gli ubriachi vanno a pisciare. Ma i ricchi rimangono ricchi, i poveri rmangono poveri, si portano dietro il loro odore e lo depositano ovunque, non è possibile valicare il confine e passare dall’altra parte, alla fine sono le strade buie, i vicoli senza uscita dove convoglieranno, il bunker di casa, che ospita altri poveri, clandestini, la realtà prende la sua forma più vera, la bassezza, la corrosione di uno status che non riesce ad elevarsi, a questo punto il linguaggio cinematografico vira bruscamente, perde il controllo, si va a sbattere e ci si fa male. Rimane una risatina incontrollata e nervosa che ci ricorda il Joker di Phoenix, dei progetti per il futuro che non sono progetti, di un piano che non è un piano.
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