Cosa resta della rivoluzione

Film 2018 | Commedia, +13 88 min.

Titolo originaleTout ce qu'il me reste de la révolution
Titolo internazionaleWhatever Happened To My Revolution
Anno2018
GenereCommedia,
ProduzioneFrancia
Durata88 minuti
Regia diJudith Davis
AttoriJudith Davis, Malik Zidi, Claire Dumas, Simon Bakhouche, Mélanie Bestel Nadir Legrand, Mireille Perrier, Yasin Houicha, Pat Belland, Samira Sedira, Slim El Hedli, Emilie Caen, Jean-Claude Leguay, Maxence Tual, Samir Guesmi, Mathilde Braure, Malo Konaté, Jean-Noël Cnokaert, Pauline Bélier, Thomas Mora (II), Alexandre Courties, Sophie Eng, Léon Legrand.
Uscitagiovedì 27 agosto 2020
TagDa vedere 2018
DistribuzioneWanted
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: +13
MYmonetro 3,06 su 12 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Judith Davis. Un film Da vedere 2018 con Judith Davis, Malik Zidi, Claire Dumas, Simon Bakhouche, Mélanie Bestel. Cast completo Titolo originale: Tout ce qu'il me reste de la révolution. Titolo internazionale: Whatever Happened To My Revolution. Genere Commedia, - Francia, 2018, durata 88 minuti. Uscita cinema giovedì 27 agosto 2020 distribuito da Wanted. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 3,06 su 12 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento martedì 1 settembre 2020

Angela aveva 8 anni quando aprì il primo McDonald's a Berlino Est. Da allora, ha lottato contro la maledizione della sua generazione: nascere "troppo tardi" in un momento di depressione politica globale In Italia al Box Office Cosa resta della rivoluzione ha incassato 32,6 mila euro .

Consigliato sì!
3,06/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA 2,88
PUBBLICO 3,30
CONSIGLIATO SÌ
Una riflessione in forma di commedia sulle rivoluzioni fallite e sulle decisioni semplici ma rivoluzionarie.
Recensione di Giancarlo Zappoli
mercoledì 19 agosto 2020
Recensione di Giancarlo Zappoli
mercoledì 19 agosto 2020

Angela è una giovane urbanista convinta, con più di una ragione, di essere nata quando gli ideali maturati nel '68 erano ormai entrati nella stagione del riflusso. In lei però si sono radicati e vorrebbe lavorare per quel 'mondo migliore' a cui aspiravano i suoi genitori che invece hanno finito con il separarsi. Sua madre, Diane, l'ha lasciata quando era ancora piccola per ritirarsi a vivere in campagna e questo abbandono l'ha marcata profondamente.

Judith Davis fa il suo esordio dietro la macchina da presa non rinunciando al suo ruolo di attrice e aderendo sia fisicamente che psicologicamente al personaggio di Angela.

Lo fa con i toni della commedia che vuole provocare un pensiero senza per questo pretendere di dare risposte a priori. Perché Angela ha soprattutto domande a cui cerca una risposta in sé e negli altri. Spesso però le riposte non aderiscono a ciò che vorrebbe sentirsi dire e la chiusura a riccio o l'aggressività verbale prendono il sopravvento.

Non si può essere entusiasti per forza come lei vorrebbe nei confronti della lotta per quelli che dovrebbero essere gli ideali etici anche solo minimi di una società che voglia definirsi civile. Chi la circonda sul piano familiare o ha abbandonato il campo (come la madre) o vive di ricordi (come il padre) o si è arresa a questo mondo 'libero' (come lo definisce ironicamente Ken Loach) come la sorella.

Il bisogno di non vivere solo alla giornata o prevaricando sugli altri (vedi la scena madre del cognato) non cessa però di essere presente in lei anche se troppo spesso, sentendosi metro e misura di ogni azione, le impedisce non il compromesso al ribasso ma la più elementare (e anche più difficile da realizzare) capacità di mettersi nei panni altrui.

In un mondo in cui il cantante dei Sex Pistols cede alle sirene del denaro che proviene da uno spot pubblicitario, tutto sembra perduto ma forse non è così. Per tornare ad amare il mondo e ad aiutare veramente l'umanità è necessario ripartire da se stessi, dai rapporti con chi forse è meno lontano di quanto possa sembrare. Solo così ciò che è rimasto di quella Rivoluzione fallita può avviare un processo veramente rivoluzionario.

Sei d'accordo con Giancarlo Zappoli?

COSA RESTA DELLA RIVOLUZIONE disponibile in DVD o BluRay

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
venerdì 12 febbraio 2021
Fabio

Un buon film che non lascia addosso nulla. Forse l'eccesso di parole, forse perchè il tema è così lontano. Comunque sia: resta un film che ha delle ambizioni ma non riesce a tradurle in modo compiuto; onesto ma moscio. Forse ad un secondo passaggio...

domenica 6 giugno 2021
Alessandro De Felice

Se in un film che dovrebbe, o almeno vorrebbe, trattare di temi “alti”...ciò che ti rimane è un discorso sul perché Johnny Rotten dei Sex Pistols abbia accettato uno spot per la margarina..beh forse vuol dire che il bersaglio non è stato colpito pienamente. In mezzo a mille parole dei personaggi e agli insoliti silenzi della protagonista il film scivola via fino al tardivo bacio ( scusata lo spoiler) [...] Vai alla recensione »

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
martedì 1 settembre 2020
Mathieu Macheret
Le Monde

Il primo lungometraggio di Judith Davis è una prodezza: una commedia popolare grintosa e impegnata che non cede alla demagogia e non rinuncia all'ambizione estetica. Prosecuzione ideale della commedia teatrale del 2008, L'avantage du doute, scritta sempre da Davis, il film esplora con umorismo e intelligenza il disordine politico di una generazione di giovani, preoccupati di non abbandonare le lotte [...] Vai alla recensione »

venerdì 28 agosto 2020
Fabio Fulfaro
Sentieri Selvaggi

Difendere prima i lavoratori e poi il lavoro. E' il nodo cruciale sul quale si è sgonfiata la maggior parte delle sinistre europee negli ultimi trent'anni. La prima scena di Cosa Resta Della Rivoluzione fotografa perfettamente l'imbarazzo della classe dirigente progressista di fronte al licenziamento di Angele (Judith Davis), giovane promettente urbanista vittima dei tagli del capitalismo new age. Vai alla recensione »

giovedì 17 settembre 2020
Barbara Corsi
VivilCinema

Judith Davis è la figlia di Yvon, regista del Théàtre de Gennevilliers e fondatore della società di produzione Agat Films. Attrice, laureata in Filosofia, ha fondato il collettivo teatrale L'avantage du doute. Il suo debutto alla regia, di cui è anche sceneggiatrice e protagonista, è tratto proprio da una pièce della sua compagnia, frutto delle riflessioni comuni sull'eredità politica del '68 e il [...] Vai alla recensione »

martedì 1 settembre 2020
Alessandra De Luca
Ciak

Angèle aveva 8 anni quando a Berlino Est ha aperto il primo McDonald's. Da allora lotta contro quella che è la maledizione della sua generazione: essere nata "troppo tardi". Figlia di attivisti - anche se sua madre ha abbandonato l'impegno per trasferirsi in campagna e sua sorella ha scelto il mondo degli affari - Angèle vede solo il padre rimanere fedele agli ideali.

martedì 1 settembre 2020
Sara Del Corona
Marie Claire

Utopia n. 3 Quella senza compromessi dei suoi genitori sessantottini, con la quale Angèle è cresciuta senza pensare nemmeno per un attimo che ci fosse qualcosa da cambiare. Ma poi incontra un uomo fuori dagli schemi, anche ideologici, e affronta certe verità di famiglia dolorose. Che la liberano. Da Marie Claire, 1 settembre 2020

venerdì 28 agosto 2020
Beatrice Fiorentino
Il Manifesto

Che cosa resta oggi della rivoluzione sessantottina? Cosa è sopravvissuto di quegli «antichi» ideali e cosa si è tramandato alle nuove generazioni in termini di impegno politico? E che fine ha fatto la scintilla che accompagnava quell' insopprimibile desiderio di cambiare il mondo che ancora anima un mito apparentemente senza tempo? Questioni di sostanza, affrontate con garbo e leggerezza e una certa [...] Vai alla recensione »

giovedì 27 agosto 2020
Massimiliano Schiavoni
Quinlan

Urbanista a Parigi, la giovane Angèle perde il lavoro e si ritrova ad affrontare l'improvvisa disoccupazione in un contesto familiare non proprio incoraggiante. Molto affezionata al padre, anziano maoista della prima ora, la ragazza ha una sorella perfettamente integrata con marito in carriera, e una madre militante pentita che non vede da anni. Indomita prosecutrice delle battaglie instillate in lei [...] Vai alla recensione »

giovedì 27 agosto 2020
Alice Sforza
Il Giornale

Sarebbe più giusto inserire un punto di domanda alla fine del titolo, per meglio rappresentare gli interrogativi di fondo di un film che riflette su quella che fu la sinistra francese e il suo attuale stato di crisi, sempre specchiandosi nel «mito» della rivoluzione del '68. La protagonista Angèle, in particolare, figlia di attivisti (ma la madre ha mollato il colpo), sogna di avere «idee per cambiare [...] Vai alla recensione »

martedì 25 agosto 2020
Fiaba Di Martino
Film TV

«Ci avete mangiati! Eravamo buoni?» tuona Angèle ai suoi capi, brava gente di sinistra che la licenzia perché uno stagista sottopagato è più conveniente. Indignata per l'ignavia della sua generazione (la sorella sottomessa al sogno borghese) e per l'impigrimento di quella precedente (il padre ex sessantottino), incapace di tramandare l'impegno politico e dar corpo agli ideali socialisti, la Michela [...] Vai alla recensione »

giovedì 20 agosto 2020
Lorenzo Ciofani
La Rivista del Cinematografo

I primi cinque minuti di Cosa resta della rivoluzione sono un manifesto generazionale (ma anche di due, magari tre generazioni), un'esplosione di rabbia, un grido d'aiuto. Angèle, la protagonista, ha trent'anni, ma sfortunatamente è nata troppo tardi, come dicono i sessantottini che rimpiangono "l'epoca del noi" in cui "creavamo il mondo" e "aprivano tutto".

mercoledì 15 aprile 2020
Giulia Moresco
Ciak

Angéle è una giovane urbanista, capelli scarmigliati, sguardo arrabbiato e un unico obiettivo in testa da quando era bambina: cambiare il mondo. Figlia di una coppia di militanti di sinistra è convinta che non ci sia tempo per l'amore e la famiglia ma solo per la rivoluzione; per questo manifesta per strada con l'amica Léonor, declama poesie di Walt Whitman in banca e si incontra con un gruppo di reduci [...] Vai alla recensione »

NEWS
TRAILER
venerdì 31 luglio 2020
 

Angèle aveva 8 anni quando a Berlino Est ha aperto il primo McDonald’s... Da allora lotta contro quella che è la maledizione della sua generazione: essere nata “troppo tardi”.

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