Fiaba Di Martino
Film TV
«Ci avete mangiati! Eravamo buoni?» tuona Angèle ai suoi capi, brava gente di sinistra che la licenzia perché uno stagista sottopagato è più conveniente. Indignata per l'ignavia della sua generazione (la sorella sottomessa al sogno borghese) e per l'impigrimento di quella precedente (il padre ex sessantottino), incapace di tramandare l'impegno politico e dar corpo agli ideali socialisti, la Michela Apicella parigina di Judith Davis (protagonista, regista e co-sceneggiatrice) cerca una nuova lotta dentro un piccolo collettivo di sconosciuti (la parte migliore del film), poi s'innamora di un buffo preside (la sottotrama più debole, alla Amélie Poulain), infine si confronta con la ferita d'abbandono materno. [...]
di Fiaba Di Martino, articolo completo (848 caratteri spazi inclusi) su Film TV 25 agosto 2020