L'ultimo film di Redford racchiude una carriera intera, i ruoli che lo hanno consacrato, la passione che non lo ha mai abbandonato. Recensione di Giancarlo Zappoli, legge Lorenzo Frediani.
di A cura della redazione
La storia è quella vera di Forrest Tucker, un rapinatore seriale di banche con uno stile personalissimo: niente armi, niente violenza... solo fascino. A 77 anni e dopo 16 evasioni, continua a visitare banche e a uscirne con borse piene di dollari. C'è però un poliziotto che ha deciso di occuparsi di lui.
Potrebbe essere un film testamentario quello scritto e diretto da David Lowery, perché ogni singola frase e ogni inquadratura sono pensate per lui, per l'icona Robert Redford, un trasgressore come il suo personaggio.
Il sorriso che non si perde nella miriade di rughe che decorano il suo volto è ancora quello pulito di un uomo che ha continuato ad amare quello che stava facendo: Redford il suo lavoro di attore e Tucker quello di 'vivere'.
In occasione dell'uscita al cinema di Old Man & the Gun, in sala dal 20 dicembre, Lorenzo Frediani interpreta la recensione di Giancarlo Zappoli.