Titolo internazionale | The Guest |
Anno | 2018 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia, Francia |
Durata | 94 minuti |
Regia di | Duccio Chiarini |
Attori | Daniele Parisi, Silvia D'Amico, Anna Bellato, Thony, Sergio Pierattini Milvia Marigliano, Daniele Natali, Guglielmo Favilla, Tatiana Winteler, Anahi Traversi (II), Francesco Lagi, Nicola Mastroberardino, Roberta Fossile, Igor Horvat, Francesca Turrini, Dario Brunori, Luca Di Giovanni, Ernesto Marino, Flaminia Signorelli, Alberto Chiarini, Bianca Ceravolo, Dario Mannini, Enrico Saccà, Giacomo Valerii. |
Uscita | giovedì 22 agosto 2019 |
Tag | Da vedere 2018 |
Distribuzione | Mood Film |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,14 su 17 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 7 agosto 2020
Un racconto profondamente legato al presente italiano, ma dall'approccio inusuale per minimalismo e sobrietà. Il film ha ottenuto 1 candidatura ai Nastri d'Argento, 1 candidatura a David di Donatello, In Italia al Box Office L'ospite ha incassato 127 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Guido (38 anni) ha una relazione con Chiara (33 anni) che viene messa in crisi dalla possibilità che lei sia rimasta incinta. Mentre lui si sente pronto per la paternità lei ci vuole pensare. Nell'attesa, Guido, sperando di farle cambiare idea, se ne va di casa ottenendo ospitalità sia dai suoi genitori che dagli amici. Avrà modo di diventare testimone di storie che non conosceva fino in fondo.
Duccio Chiarini, dopo l'esordio nel lungometraggio di finzione Short Skin, fa ancora centro grazie anche alla scelta, nel ruolo dei due protagonisti, di Daniele Parisi e Silvia D'Amico (chi li ha visti in Orecchie non può averli dimenticati).
Questa volta Chiarini riesce in un'impresa che non è da tutti: riesce a trasformare un saggio di sociologia in un film leggero e profondo al contempo. Non sappiamo se abbia letto "Amore liquido. Sulla fragilità dei legami affettivi" di Zygmunt Bauman. Sta di fatto però che lo sguardo di Guido sui campeggi affettivi che lo circondano è analogo a quello dello studioso che in quel libro, tra le altre cose, dichiarava che uomini e donne del nostro tempo "sono ansiosi di instaurare relazioni e al contempo timorosi di restare impigliati in relazioni 'stabili', per non dire definitive, poiché paventano che tali relazioni possano comportare oneri e tensioni che non vogliono né pensano di poter sopportare".
È esattamente ciò che accade alle persone che il protagonista si vede intorno, a partire da Chiara che, una volta sperimentato ciò che accade nella prima sequenza del film, entra in crisi anche perché tra loro "non c'è più la passione". Anche a casa dei genitori di lui la passione si è spenta da decenni. Sembra però resistere la forza di un legame che non è costretto dalle convenzioni e che supera anche i quotidiani dissidi. Dissidi di fronte all'insorgere dei quali la generazione che Chiarini porta sullo schermo sembra assolutamente impreparata.
Alla prima incrinatura ciò che si era sognato si rivela reale e allora si vuole tornare a sognare. Guido si ritrova così non tanto (e soprattutto non solo) ad essere 'ospite' di letti e divani di fortuna nel suo peregrinare da una casa all'altra. È un ospite, lui che vorrebbe costruire una qualche forma di stabilità nelle relazioni sentimentali, di una società formata da coetanei che sfuggono le responsabilità di cui sopra e lo fanno (e ciò è ancora più grave) quasi inconsapevolmente. C'è chi si presta ad un rapporto sessuale per non lasciare sola la domenica una partner che invece il lunedì potrebbe invece tenere a distanza perché 'tanto si distrae con il lavoro'. Il Guido di Parisi li osserva e ce li fa osservare tentando magari anche di imitarli in un film che sa far pensare sorridendo.
L'OSPITE disponibile in DVD o BluRay |
DVD |
BLU-RAY |
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€10,99 | – | |||
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In poche sale, ma non perdetelo!!! Fa ridere e fa riflettere l'opera seconda del fiorentinissimo regista Duccio Chiarini. E' lo specchio dei rapporti sentimentali al giorno d'oggi, intrappolati fra indecisioni, dubbi e sentimenti.... ed è un piacere seguire il peregrinare sui divani di amici/genitori del protagonista Guido. Bravissime anche le attrici, soprattutto la siciliana Thony [...] Vai alla recensione »
Purtroppo non tutti i film sono belli, ma quando lo sono nella loro semplicità meritano un paluso in più! Attori bravi, belle musiche, bei personaggi. È un film che tratta con semplicità i temi della separazione, l'incertezza del futuro, l'indecisione. I personaggi vivono vite che potrebbero essere reali, e Guido potrebbe essere il vicino di casa, un conoscente [...] Vai alla recensione »
Lei ammette di avere qualche dubbio sul loro rapporto e lui va in crisi. Missaggio ben dosato di umorismo e serietà che crea un certo gradevole trasporto.
Sorprendente piccola commedia su un precariato anzitutto sentimentale, simile a certi film indipendenti americani più che ai nostri. Con ritmo svagato, da strisce a fumetti, e la capacità di dire cose non banali su una generazione. Il protagonista, dopo esser stato mollato dalla fidanzata, vaga di casa in casa sui divani degli amici e diventa anche, insieme a noi, osservatore delle loro vite.
Insieme a un preservativo si rompe anche l'equilibrio precario in cui vivono gli altrettanto precari protagonisti di questo film delicato. Più che raccontare i problemi di coppia, L'ospite di Duccio Chiarini delinea con sensibilità e chiarezza quella zona sterile dove il malessere di una persona straripa, contaminando la sua relazione sentimentale ma anche quelle di chi gli sta intorno.
Protagonista di «Short Skin» (2015), registico esordio del fiorentino Duccio Chiarini, era un frustrato diciottenne, nel quadro di slabbrato contesto stigma di una generazionale immaturità. Ora, con la stessa delicatezza di immaginario, anche se con altri modelli e diverso contesto, Chiarini volge critico sguardo vent'anni più in là, focalizzando modelli di una generazione instabile, poco sicura del [...] Vai alla recensione »
Com'è strano l'amore. Dopo tanti anni insieme, basta un buchino nel preservativo e a Chiara vengono tutti i dubbi del mondo. Guido allora si fa ospitare da amici per lasciarle lo spazio di pensare. Si ritrova così tra coppie che credeva solide, e invece... Fluttuazioni e flutti della fluida generazione thirtysomething. Da Marie Claire, settembre 2019
Anche se si nota poco, esiste nel cinema italiano recente un filone di una commedia provinciale, per lo più toscana, generazionale e gentile. Ne fanno parte, per esempio, "Piuma" del pisano Roan Johnson, "Short Skin" di Duccio Chiarini e "Orecchie" di Alessandro Aronadio. Ad arricchire l'elenco si aggiunge "L'ospite - Un viaggio trai divani degli altri", di nuovo di Chiarini, presentato un anno fa [...] Vai alla recensione »
L'uomo sul divano è L'ospite, alias Daniele Parisi, protagonista con la sua aria vaga e dimessa del nuovo film di Duccio Chiarini (a Locarno 71 sullo schermo cubitale della Piazza Grande). Il divano è la cuccia dei residuati d'amor perduto e indubbiamente quello è il posto che compete a Guido: ricercatore universitario di Lettere in perenne attesa di pubblicazione, a casa una compagna Chiara di nome [...] Vai alla recensione »
Ultimo film del regista toscano Duccio Chiarini, L'ospite è inaspettatamente segnato, nel bel mezzo del racconto, dall'apparizione di Brunori Sas: il cantautore indipendente cosentino si esibisce in una camera da musica che è puro sogno, una rêverie romantica che punta i riflettori su Roberta e Guido, alla loro prima uscita di coppia dopo storie d'amore rivelatesi, per un verso o per un altro, vicoli [...] Vai alla recensione »
A Guido è capitato. Un incidente a letto lo sbatte a brutto muso contro i lati fallimentari del suo rapporto con Chiara che, senza mezze misure, lo mette alla porta. Inizia per lui un'odissea sui divani altrui. Diventa l'ospite e, in questa insolita e imbarazzante veste, si accorge che in ogni coppia c'è più di qualcosa che non va. Insomma, mal comune è gaudio per lo spettatore di questa commedia autobiogra [...] Vai alla recensione »
Una commedia sui problemi di coppia, principalmente quelli dei due protagonisti, Guido e Chiara. Poi, per duplicazione tematica, anche degli altri: fratelli, amici e conoscenti che siano, tutti, nessuno escluso, con una volubilità sentimentale che è un po' il marchio dei tempi. Il racconto di Chiarini però non si limita a questo ma punta ad allargare il suo spettro d'indagine al punto di vista generazionale [...] Vai alla recensione »
Guido e Chiara stanno insieme. Chiara probabilmente incinta. Chiara e Guido si lasciano. Guido girovaga tra la casa dei genitori e quella degli amici, dove scopre che le relazioni tra le persone sono assai diverse da come appaiono. Dopo il bizzarro, ma assai fragile, "Short skin", Duccio Chiarini costruisce l'ennesimo universo problematico generazionale, non andando mai oltre la superficie e accontentandosi [...] Vai alla recensione »
Le intenzioni sono chiare. Lo spaccato di una generazione di neoquarantenni (gli uomini tutti barbuti) alle prese con la genitorialità, sentimentalmente confusi e precari sul lavoro. Nei modi di una commedia di ampia comunicatività, con attori convincenti, girata con uno stile invisibile, che non rifugge dalla macchina a presa fissa, più per comodità che per vezzo autoriale.
A 38 anni Guido vorrebbe un figlio ma, parlandone con la compagna, scopre che lei non lo desidera. Peggio, è in crisi e vuole lasciarlo. Così inizia il suo "viaggio sui divani degli altri", per scoprire le fragilità degli amici 30-40enni spiazzati dalle donne di oggi. Come dice Duccio Chiarini, regista, è un «romanzo di formazione tardivo» di una generazione dalla vita sentimentale difficile.
C'è una sottile vena grottesca che caratterizza i film di Duccio Chiarini in modo sommesso, ma inequivocabile. Un'atmosfera stralunata, sospesa in equilibrio tra elegante ironia e malinconia esistenziale, che identifica immediatamente le sue storie e i suoi personaggi. Che non sono mai volgari né sopra le righe, come per esempio un film quale Short Skin avrebbe potuto facilmente dare adito di pensare, [...] Vai alla recensione »
Duccio Chiarini è un outsider. Fiorentino, ha studiato a Londra, dove ha scritto il primo cortometraggio addirittura con lo scrittore anglo-pachistano Hanif Kureishi (autore del Buddha delle periferie, sceneggiatore di My beautiful laundrette, Stephen Frears, 1985). È al terzo lungometraggio, dopo il documentario Hit the road, nonna del 2011 e Short Skin - i dolori del giovane Edo del 2014.
Guido ha quasi quarant' anni, una fidanzata che ama molto ma lei forse un po' meno, un libro su Italo Calvino eternamente in gestazione, una serie di amici che lo ospitano a turno quando va via di casa per dare a Chiara il tempo di riflettere (con il contorno di tormenti e scenate che si può immaginare, anche se in Guido sulla collera prevale sempre la malinconia).
Guido pensava di avere una vita tranquilla fino a quando un imprevisto non arriva a turbare la sua relazione con Chiara. Fa le valigie e va via di casa. Incapace di stare da solo, chiede ospitalità nelle case dei genitori e degli amici più cari trovandosi nell'insolito ruolo di testimone delle loro vite e dei loro grovigli amorosi... C'è intanto una riflessione da fare intorno a L'ospite, secondo [...] Vai alla recensione »