Un film d'amore con una sua singolarità e una qualità virtuosa di movimento. Recensione di Marzia Gandolfi, legge Roberta Azzarone.
di A cura della redazione
Ballerino fuori dagli schemi, Rudolf Nureyev cresce in tecnica e splendore. Una tournée a Parigi è la risposta al suo bisogno di conoscere più da vicino la cultura e il balletto occidentali. Incontenibile e ribelle, si attira i sospetti del KGB, che lo marca stretto.
A partire dalla biografia di Julie Kavanagh, Ralph Fiennes si concentra su un episodio della vita di Nureyev, il suo rocambolesco passaggio all'Ovest nella primavera del '61. Sospeso tra due paesi, due mondi e due stili, il suo eroe rompe le linee di confine mantenendo la simmetria e la naturalezza nonostante lo sforzo dello slancio. Dissidente, rivoluzionario, étoile del 'mondo libero', chi era Rudolf Nureyev? Il regista non si pone la questione.
The White Crow è un film d'amore, Ralph Fiennes ama Nureyev. Non è abbastanza?
In occasione dell'uscita al cinema di Nureyev - The White Crow, dal 27 giugno in sala, Roberta Azzarone interpreta la recensione di Marzia Gandolfi.