Titolo originale | On Her Shoulders |
Anno | 2018 |
Genere | Documentario, |
Produzione | USA |
Durata | 94 minuti |
Regia di | Alexandria Bombach |
Attori | Nadia Murad, Murad Ismael, Simone Monasebian, Michelle Rempel, Borys Wrzesnewskyj Ahmed Khudida Burjus, Amal Clooney, Luis Moreno Ocampo, Barack Obama, Ban Ki-moon. |
Uscita | giovedì 6 dicembre 2018 |
Distribuzione | I Wonder Pictures |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,95 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 17 dicembre 2018
Il racconto di Nadia Murad e della violenza dei miliziani dell'Isis nei confronti della comunità yazida. Il film ha ottenuto 2 candidature a Spirit Awards, In Italia al Box Office Sulle sue spalle ha incassato 21 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Nadia Murad, Premio Nobel 2018 per la Pace, è una sopravvissuta: aveva appena 20 anni la notte del 3 agosto 2014, quando l'Isis attaccò Sinjar, la sua città natale, e sterminò la sua famiglia insieme a gran parte della popolazione di fede Yazidi. Lei fu catturata, subì ogni genere di violenza e solo per una coincidenza riuscì a mettersi in salvo. Ora Nadia è diventata il volto di un popolo dimenticato e, giorno dopo giorno, combatte una battaglia difficile e dolorosa, quella per la memoria.
Il documentario di Alexandria Bombach ci mostra il ritratto di una giovane donna esemplare senza trasformarlo in un omaggio agiografico.
Nadia ci viene mostrata nel percorso che la porterà a parlare dinanzi all'Assemblea Generale dell'Onu accompagnata da Amal Clooney. Ed è nello scorrere dei giorni e degli incontri che emerge il ritratto 'vero' di una vittima di atrocità indicibili che non 'fa' (come invece sarebbe assolutamente legittimata a fare) la vittima ma lotta affinché il suo popolo venga sottratto alle persecuzioni.
Si vede chiaramente come per lei ogni discorso da tenere in pubblico rappresenti una forzatura su se stessa e come, al contempo, questa venga sentita come un ostacolo da superare per una finalità superiore. La si percepisce come veramente a proprio agio solo quando incontra persone appartenenti al suo popolo con le quali si sente svincolata da ogni forma di auto controllo e può anche permettersi di piangere.
La regista sa però anche cogliere, da appartenente allo stesso sesso, gesti di una femminilità che gli orrori subiti dai carnefici dell'ISIS non sono riusciti a conculcare. Nadia che si pettina i capelli, compiendo un gesto quotidiano per tutte le donne, ci dice di sé e delle persone a cui sta dedicando questa fase della sua vita molto di più di un'analisi storico sociale. Il cinema, quello vero, è anche questo: cogliere in un gesto apparentemente banale un senso altro e profondo.
Se il prezzo da pagare, per ottenere un po’ di considerazione e giustizia, è quello di passare attraverso il narcisismo occidentale, dove tutto è news del momento, fugacissimo, ingoiamolo, ingoiamolo, questo rospo! Attenzione, ammiro in modo assoluto, ma silenziosamente e a capo chino dalla totale vergogna per il comportamento di certi miei simili, Nadia Murad, come donna, come [...] Vai alla recensione »
Sulle sue spalle si è accumulato un peso enorme. Insostenibile per chiunque, ma non per lei: Nadia Murad. Una giovane donna della minoranza yazida, nel Kurdistan iracheno, fatta schiava e violentata insieme a decine di altre donne della sua comunità dai carnefici dell'Isis, mentre gli uomini venivano massacrati. Fuggita avventurosamente, arrivata in Europa, Nadia ha subito iniziato una campagna in [...] Vai alla recensione »
Nadia Murad è una giovane donna yazidi sopravvissuta alle violenze dell'Isis che nel 2014 occupò la città di Sinjar, nel nord dell'Iraq, dove lei viveva. La sua lotta per affermare la verità l'ha trasformata in un simbolo, un punto di riferimento imprescindibile per attivisti e vittime del genocidio: Sulle sue spalle è un suo ritratto partecipe, realizzato da Alexandria Bombach, già autrice del premiato [...] Vai alla recensione »