L'omaggio a un genio che ha 'tagliato' la sua epoca e la materia vivente, inventando una bellezza senza tempo. Recensione di Marzia Gandolfi, legge Veronica Bitto.
di A cura della redazione
L'universo di Alexander McQueen è complesso. Creatore fuori norma, figlio di un tassista londinese divenuto stella dell'alta moda, McQueen ha ridefinito la moda e i suoi codici attraverso le problematiche contemporanee.
I due registi tornano sulla carriera folgorante del bad boy della moda, dai suoi debutti alla Saint Martin's School di Londra fino alla leggendaria sfilata Plato's Atlantis, offrendo una griglia di lettura a un sistema di pensiero esuberante e a un'immaginazione smisurata.
Il documentario 'cuce' un ritratto con ago e filo di parole, scompone e ricompone un artista estremo e appassionato, consumato dal suo genio e costretto a rincorrere una pace interiore che non troverà mai.
In occasione dell'uscita al cinema di Alexander McQueen - Il genio della moda, Veronica Bitto interpreta la recensione di Marzia Gandolfi.