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Maria Maddalena, ribelle e femminista degli Anni Zero

Col matriarcato sempre più robusto e attivo di oggi, è possibile che le cose possano andare meglio.
di Pino Farinotti

Maria Maddalena

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Rooney Mara (39 anni) 17 aprile 1985, New York City (New York - USA) - Ariete. Interpreta Maria Maddalena nel film di Garth Davis Maria Maddalena.
martedì 20 marzo 2018 - Focus

Maria Maddalena, il film diretto da Garth Davis si inserisce alla perfezione in vari contesti di questa epoca. Uno dei quali, prevalente, può essere definito da tre concetti: rilettura, revisione, trasposizione. Quante sono le opere - libro, teatro, film - che vengono adattate alle epoche? Quasi tutte. Rispetto alle intenzioni degli autori e rispetto... alla moda. Ne ho già scritto e i lemmi che comandano sono: contaminazione e licenza. Poi naturalmente c'è la qualità. Faccio un unico esempio: puoi trasferire l'amore di Romeo e Giulietta in una Verona Beach degli Anni Novanta, a tempo di rock, dove invece del balcone c'è una piscina, ma lo dichiari con coraggio e fai un bel film, allora ci sta. Ma non è quasi mai così. Maddalena, soprattutto il suo amico Gesù, si sono visti rappresentare in modi diversi, a volte molto diversi rispetto all'ortodossia delle scritture.

L'ultima Maddalena è una ragazza intelligente e irrequieta, capace di guardarsi nella sua condizione di femmina costretta a una vita misera e piatta, che non sente sua. Carattere davvero molto lontano dalla Maddalena delle scritture, creatura dalla profonda mistica, posseduta da demoni da cui Gesù l'aveva liberata.
Pino Farinotti

Viene dunque proposta come antesignana delle femministe che hanno prodotto evoluzioni, se non rivoluzioni importanti nel comportamento e nel sociale. Se valesse il modello di Garth Davis - trattasi comunque di fiction - il filo potrebbe unire donne come Ipazia, egiziana del quarto secolo, filosofa e scienziata, spirito libero e martire per le proprie idee. E poi salendo nelle epoche, Mary Wallstonecraft, madre del femminismo inglese, e ancora, un'altra britannica Emmeline Pankhurst, alla quale ha dato corpo e volto Meryl Streep nel film Suffragette. La francese Simone de Beauvoir, eroina della seconda ondata femminista, nel Novecento. E come non citare Angela Davis contemporanea, la passionaria affiliata alle Pantere nere. Donne alle quali sono seguite eredi a centinaia, in tutti i campi. Questi accostamenti, nella nostra comunicazione e cultura, non sono impropri. E certo al regista non saranno sgraditi. Nel cinema la Maddalena ha offerto spunti, e caratteri, diversi.


LA RECENSIONE
In foto Anne Bancroft in una scena di Gesù di Nazareth.
In foto Barbara Hershey in una scena de L'ultima tentazione di Cristo.
In foto Monica Bellucci in una scena de La passione di Cristo.

Tre campioni: Anne Bancroft nel Gesù di Nazareth di Zeffirelli, è una prostituta redenta, da Gesù certo, che si trasforma nella sua più fedele adepta, più materna della stessa Maria madre. Ne L'ultima tentazione di Cristo di Scorsese, Barbara Hershey è Maddalena, e lì l'interpretazione diventa anomala, magari estrema, perché la Maddalena sposa il nazareno e muore incinta. Ne La Passione di Cristo di Gibson, Maddalena presenta le sembianze dolenti di Monica Bellucci e il regista riprende la propria mano che aiuta la donna ad alzarsi e la salva dalla lapidazione. Idea che corrisponde alla vocazione integralista dell'autore.

Una domanda costante è questa: ma perché Maddalena di Magdala, dalla fede e dalle azioni così potenti, certo più potenti di alcuni degli apostoli, non era, a sua volta, un apostolo? La riposta c'è, ed ha una base sicura. Le donne, nella cultura greca, latina e anche ebraica, non avevano uno status giuridico. Non esistevano come cittadine.
Pino Farinotti

Gesù, fino al momento della rivelazione, era un rabbi, dunque ligio a quelle regole. Adesso la nuova Maddalena, eroina che si spoglia di tutto per dedicarsi alla missione, come Francesco - quello di Assisi, non Bergoglio - sarebbe accreditata come apostolo, non c'è dubbio, e un avvallo in questo senso lo ha avuto, importante anche se non può trasfigurare l'originale biblico: il Vaticano l'ha riabilitata da peccatrice ad "apostola" nel 2016. Sì, figura sempre viva la Maddalena di Magdala. E buona per (quasi) tutte le metafore.


Una scena di Maria Maddalena.
Una scena di Maria Maddalena.
Una scena di Maria Maddalena.

Poi c'è l'altra lettura, sociale e attuale. La ricollocazione del ruolo della donna nel mondo. Anche questa è una missione globale, un cartello dalle molteplici voci. E qui la cultura e il sociale si intrecciano con la cronaca, quella non proprio nobile che prende spunto dalla vicenda dell'ormai leggendario Harvey Weinstein diventato il simbolo della nuova frontiera femminista. Da quello spunto, certo triste, colpevole e grottesco, è partita una crociata travolgente, una valanga che si è rinforzata giorno dopo giorno, molestata dopo molestata, espressione dopo espressione. Libri, film servizi dei telegiornali, partite amichevoli, manifestazioni, marce dei diritti, rivendicazioni, attestati, saggistica.

È l'alba di un movimento che intende rivedere il millenario patriarcato che ha sempre posto la donna in una posizione di inferiorità e di subordine, per non dire di peggio.
Pino Farinotti

"Millenario" significa anche prima dell'epoca della Maddalena, ma consideriamo quella data, la partenza del cristianesimo e della cultura occidentale fino ai giorni nostri. Come ha funzionato? Si richiede una risposta, assoluta, impossibile. Comunque una parte di risposta, parziale, la si può azzardare. Col matriarcato sempre più robusto e attivo, è possibile che le cose possano anche andare meglio.


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