Le avventure di Wuba

Film 2018 | Avventura, Commedia, 110 min.

Titolo originaleZhuo yao ji 2
Titolo internazionaleMonster Hunt 2
Anno2018
GenereAvventura, Commedia,
ProduzioneCina
Durata110 minuti
Regia diRaman Hui
AttoriTony Chiu-Wai Leung, Baihe Bai, Boran Jing, Yuchun Li, Tony Yo-ning Yang Sandra Ng Kwan Yue, Eric Tsang, Emn Chen, Luna Fujimoto, Jason Gu, Zifan Guo, Donald Guzzi, Yan Liu, Chuyue Peng, Jiacheng Wu, Zhiguang Xia, Zhan Xiao (II), Xujia Yan, Ray Zhao.
DistribuzioneAltre Storie
MYmonetro 2,72 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Raman Hui. Un film con Tony Chiu-Wai Leung, Baihe Bai, Boran Jing, Yuchun Li, Tony Yo-ning Yang. Cast completo Titolo originale: Zhuo yao ji 2. Titolo internazionale: Monster Hunt 2. Genere Avventura, Commedia, - Cina, 2018, durata 110 minuti. distribuito da Altre Storie. - MYmonetro 2,72 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento martedì 3 marzo 2020

Il sequel del campione di incassi Il regno di Wuba (2015) diretto da Raman Hui. Al Box Office Usa Le avventure di Wuba ha incassato nelle prime 2 settimane di programmazione 681 mila dollari e 335 mila dollari nel primo weekend.

Consigliato sì!
2,72/5
MYMOVIES 2,50
CRITICA
PUBBLICO 2,93
CONSIGLIATO SÌ
Comicità nonsense e andamento picaresco. Migliorano gli effetti ma la formula rimane troppo locale.
Recensione di Emanuele Sacchi
lunedì 17 febbraio 2020
Recensione di Emanuele Sacchi
lunedì 17 febbraio 2020

Il piccolo Wuba, via di mezzo tra un ravanello e un bebè, sta per abbandonare il mondo degli umani, quando alcuni mostri alati tentano di rapirlo per condurlo dal Re dei mostri. Wuba trova rifugio nel carro guidato da Tu e Ben-Ben, un baro umano e il suo aiutante mostro, con il dono dell'invisibilità. Intanto Tianyin e Xiaolan, i genitori adottivi umani di Wuba, si pentono di averlo abbandonato e intuiscono che Wuba è in pericolo, così partono alla sua ricerca.

Le avventure di Wuba, seguito di Il regno di Wuba e internazionalmente noto come Monster Hunt 2, approda sugli schermi italiani con due anni di ritardo e forte di un trionfo frantuma-record al botteghino cinese, in linea con il capitolo precedente.

Il genere resta il medesimo: comicità nonsense e andamento picaresco, in un susseguirsi di avventure più o meno riconducibili allo schema smarrimento/rapimento/fuga di Wuba, inseguimento rocambolesco, ritrovamento con abbraccio e catarsi sentimentale. Le avventure di Wuba ha il merito di non fare nemmeno finta di avanzare pretese ambiziose: gli effetti speciali - molto migliorati rispetto a Il mondo di Wuba, specie nell'interazione tra umani e mostri CGI - e le risate prive di malizia suscitate da sputi, cadute e goffaggini varie sono tutto ciò che il film di Raman Hui ha da offrire. Al resto ci pensa la tenerezza del piccolo ravanello protagonista, a metà tra un bebè da coccolare e accudire e un E.T. da ricondurre a casa evitando i pericoli.

Se Eric Tsang e Sandra Ng, glorie del cinema di Hong Kong che fu, compaiono solo in fugaci cameo, tocca a un'altra star, Tony Leung, ritagliarsi un ruolo di primo piano, nei panni del truffatore indebitato Tu, da principio dedito solo al profitto personale ma gradualmente redento dalla tenerezza di Wuba. Il cambiamento radicale rispetto al fascinoso protagonista conosciuto in In the Mood for Love o Hong Kong Express, però, non deve stupire: Leung ha coltivato il suo lato più circense fin dagli inizi di carriera in televisione, per proseguire con i film (Chinese Odyssey, The Eagle Shooting Heroes) in cui è stato diretto da Jeff Lau, sodale kitsch-demenziale di Wong Kar-wai.

Le ragioni del successo di Le avventure di Wuba in patria vanno soprattutto legate alla volontà degli spettatori di abbandonare per due ore ogni affanno e lasciarsi andare all'intrattenimento acefalo garantito dall'incontro in computer graphics tra uomini e mostri.

Inutile cercare particolari metafore o riferimenti all'attualità e altrettanto inutile insistere sulla psicologia dei personaggi, a meno di non voler cercare interpretazioni simboliche nello sputo di Wuba, che consente alla vittima di vedere il mondo con gli occhi della creatura. Sul piano narrativo, invece, il film di Hui non porta avanti di un passo le vicende principali, legate al ruolo messianico di Wuba, come ago della bilancia tra uomini e mostri, e all'origine eroica di Tianyin. Ogni risoluzione è demandata al probabile terzo capitolo della trilogia.

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La tecnica mista al sapor di Cina.
Overview di Giorgio Crico
venerdì 13 settembre 2019

Quattro anni dopo il relativamente inatteso successo de Il regno di Wuba, arriva anche in Occidente il secondo capitolo di quello che è diventato un vero e proprio franchise firmato da Raman Hui. Disponibile nei cinema italiani dal 24 ottobre, Le avventure di Wuba - Il piccolo principe zucchino è il secondo capitolo della saga cinese nota in occidente come Monster Hunt, seguito diretto del primo film Il regno di Wuba, uscito nel 2015.

Lungometraggio a tecnica mista, che mescola attori in carne e ossa a personaggi animati in CGI, è diretto da Raman Hui, animatore di lunga percorrenza che ha avuto esperienze di assoluto rilievo in DreamWorks (ha lavorato a Z la formica, tutti i film della saga di Shrek, Madagascar e anche la serie tv tratta da Dragon Trainer) e che è stato regista anche del primo film, quattro anni fa.

Questo nuovo film racconta un nuovo pezzo delle avventure di Wuba, il personaggio principale, che è il primo nato dall'unione tra un essere umano e un mostro (sua madre era la regina dei mostri) all'interno di un universo diviso in due tra queste due razze. Al termine del racconto del primo capitolo non è tornato tutto al suo posto nonostante la morte del malvagio re dei mostri e quindi Wuba riprende il suo viaggio, ancora una volta irto di ostacoli ma che può sorprenderlo facendogli incontrare alleati inattesi. Lo sfondo è sempre una Cina idealizzata e ricalcata sulla vera Cina medievale mescolata a un forte elemento fantasy.

Film realizzato dopo il successo incredibile avuto proprio in Cina dal primo capitolo - che è stato addirittura il film con l'incasso più alto della storia del paese fino all'anno seguente, quando The Mermaid l'ha superato - e che vede la conferma dei tre personaggi principali de Il regno di Wuba, a cominciare proprio dal mostro in CGI protagonista, e anche del regista. La produzione s'è sforzata di aggiungere attori che ispirassero il pubblico a tornare al cinema e pare anche che il comparto visivo sia più curato di quanto non fosse quello del primo capitolo: certamente Raman Hui ha l'esperienza necessaria per gestire una macchina produttiva così enorme.

Il cast, ovviamente compost da attori orientali, vede l'ingresso nel gruppo di Tony Leung (tra gli attori principali del successo di botteghino Hero, era Spada spezzata) nel ruolo di Tu Sigu mentre tornano dopo il primo capitolo Bai Baihe, che riprende il ruolo di Huo Xiaolan, e Jing Boran, che è di nuovo Song Tianyin. Sono new entry anche Li Yuchun e Tony Yang.

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TRAILER
mercoledì 12 febbraio 2020
 

Regia di Raman Hui. Un film con Tony Chiu-Wai Leung, Baihe Bai, Boran Jing. Prossimamente al cinema. Guarda il trailer e il poster»

OVERVIEW
venerdì 13 settembre 2019
Giorgio Crico

Il sequel del campione di incassi Il regno di Wuba (2015). Dal 24 ottobre al cinema. Vai all'articolo »

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