Teatro e Cinema si fondono in un film che ha la forza rara delle storie belle da piangere. Recensione di Marzia Gandolfi, legge Roberta Azzarone.
di A cura della redazione
Autore di talento, Edmond Rostand sogna di passare dall'ombra alla luce. L'occasione arriva da Constant Coquelin, divo navigato per il quale Rostand dovrà scrivere una commedia in tre settimane. Il 28 dicembre del 1897 al Théâtre de la Porte Saint-Martin andrà in scena "Cyrano de Bergerac", il testo più recitato della storia del teatro francese.
Combinando vero e falso, Alexis Michalik racconta come è nata la storia del naso più famoso di tutti i tempi, attraverso una commedia brillante che debutta con successo prima a teatro e arriva finalmente al cinema con lo spirito di Shakespeare in love.
Il regista impiega a meraviglia lo spazio illimitato del cinema e dirige con entusiasmo un film che ha la forza rara delle storie belle da piangere.
In occasione dell'uscita al cinema di Cyrano Mon Amour, Roberta Azzarone interpreta la recensione di Marzia Gandolfi.