Un film di atmosfera fatta di malinconia, di sospensione del tempo, di dolorosa dolcezza. Recensione di Marzia Gandolfi, legge Roberta Azzarone.
di A cura della redazione
David vive a Parigi di lavoretti saltuari per rimandare le responsabilità. Orfano di padre e abbandonato dalla madre, la sua famiglia sono la sorella Sandrine e la nipotina Amanda. Il loro ménage procede sereno, fino a quando un fatto straordinario costringe David a crescere in fretta.
Quel giorno d'estate è un film d'atmosfera. Un'atmosfera fatta di malinconia, di sospensione del tempo, di dolorosa dolcezza. Tutto si gioca sotto la superficie delle cose, della vita e quello che affiora non è nulla comparato ai tormenti dei protagonisti. Il regista descrive l'erranza del lutto come un acquarellista.
Nell'epilogo e sul campo di gioco si compie il passaggio dal nero alla luce. Una disperazione radiosa bagnerà gli occhi chiari di Amanda. Un pianto che libera e ha lo slancio miracoloso di una vita al debutto.
In occasione dell'uscita al cinema di Quel giorno d'estate, Roberta Azzarone interpreta la recensione di Marzia Gandolfi.