Titolo originale | Drei Zinnen |
Anno | 2017 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Germania, Italia |
Durata | 94 minuti |
Regia di | Jan Zabeil |
Attori | Bérénice Bejo, Alexander Fehling, Arian Montgomery . |
MYmonetro | 2,78 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 22 novembre 2017
Dopo due anni di relazione, un uomo decide di ospitare la fidanzata e suo figlio nella sua casa di montagna. Al Box Office Usa Three Peaks ha incassato 4 mila dollari .
CONSIGLIATO SÌ
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Lea è separata dal marito e ha un nuovo compagno, Aaaron, con il quale decidono di trascorrere una vacanza ai piedi delle tre Cime di Lavaredo insieme al figlio di lei, Tristan, che ha otto anni e che è molto legato al padre che gli telefona più volte al giorno. Il suo rapporto con Aaron è contraddittorio: si trova bene con lui ma, al contempo, lo vede come la persona che si vuole sostituire al genitore. Lea e Aaron sono consapevoli di questa situazione e cercano, con fatica, di trovare un accordo. Fino a quando un'escursione non metterà tutti dinanzi a una situazione molto pericolosa.
Ci sono film che sulla carta e nelle dichiarazioni di chi li ha diretti presentano aspetti molto interessanti; è ciò che accade in questo caso in cui l'isolamento di un nucleo familiare in formazione in uno spazio naturale formidabile come quello delle Dolomiti poteva dare origine a uno scavo psicologico relativo alle dinamiche che possono prendere forma tra un bambino e la nuova figura maschile entrata nel suo universo relazionale.
Purtroppo però il passaggio dalle intenzioni alla realizzazione non ha ottenuto gli effetti sperati. Ci si trova cioè dinanzi a una sceneggiatura che, per due terzi della durata del film, imposta la situazione ma non la fa progredire. È chiaro cioè, sin dalle prime battute (prologo balneare escluso), che Tristan ama e odia al contempo Aaaron ma che, soprattutto, lo odia perché gli ha preso le attenzioni della mamma oltre ad avergli portato via il padre. Dopo di che si resta in attesa che qualcosa accada e in effetti accade ma concentrato tutto nella parte finale alla quale non mancano peraltro elementi di inverosimiglianza che in questa sede non possono essere evidenziati per evitare spoilers.
Viene poi da chiedersi quali criteri abbiano sotteso il casting quando è stata scelta Bérénice Bejo per il ruolo di Lea. Bejo è senz'altro una brava attrice ma questo personaggio poteva essere affidato a qualsiasi interprete degna di questo nome. Non aggiunge nulla (anzi, forse toglie qualcosa) alla sua filmografia. L'unica motivazione plausibile è quella di avere un nome noto da spendere nella promozione di un film che purtroppo però resta lontano dalle vette.