Titolo originale | The Shadow Effect |
Anno | 2017 |
Genere | Thriller |
Produzione | USA |
Durata | 93 minuti |
Regia di | Obin Olson, Amariah Olson |
Attori | Jonathan Rhys Meyers, Cam Gigandet, Michael Biehn, Brit Shaw, Sean Freeland Michael Aaron Milligan, Jon Kohler, Cullen Moss, Mark Ashworth, Andi Matheny, Jose Miguel Vasquez, Jaye Tyroff, Chase Anderson, Cullen Ries, Jae Greene, Charles Barden, Jacob Garcia (II), Michael Lisenby, Diana Chiritescu, Jim Dougherty, Sherri Eakin, Allen Earls, Ryan Homchick, Johnna Jeong, Toia Johnson, William Mark McCullough, Ryan Monolopolus. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 23 novembre 2018
Un uomo i cui sogni violenti si mescolano con la realtà.
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CONSIGLIATO N.D.
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Il trentenne Gabriel si sveglia sconvolto dopo aver sognato di aver aggredito il governatore dello Stato di Washington e fatto esplodere il palazzo. Dopo colazione, va al lavoro alla tavola calda che gestisce con la moglie Brinn, ma gli incubi, tutti molto realistici, proseguono anche da sveglio. La situazione si fa più preoccupante, l'uomo si reca da uno psichiatra, indaga e scopre che i fatti che invadono la sua mente sono accaduti davvero. Tutto nella testa del protagonista sembra funzionare normalmente, ma realtà e sogno si confondono sempre di più, a sconvolgere la mente di Gabriel.
Pedinato dallo sceriffo, in lite con la consorte, si trova sprofondato in un tunnel dal quale sembra impossibile uscire.
Il titolo italiano La fuga dell'assassino è da una lato fuorviante e dall'altro anticipa troppo di un thriller che vorrebbe fare la differenza con le svolte narrative. Una storia che mescola reale e mistero, senso di colpa e rimozione, esplosioni e analisi dell'animo umano. La parte di azione prende il sopravvento, ma lo fa con scene al limite del risibile e dell'insensato, come già quella iniziale. Il governatore, nonché aspirante candidato alla presidenza degli Usa, è assalito da uno sconosciuto che rivela da subito di agire con una tecnica militare e indica allo spettatore una chiara direzione interpretativa. Inoltre tutti i crimini sono ai danni di politici, a volersi inserire in un filone fantapolitico che risale a The Manchurian Candidate.
Le ispirazioni hanno provenienze diverse e sono troppe, in un film dove quasi ogni singolo elemento è già visto altrove e messo a posto a caso, come in un puzzle impazzito. Il risultato è frammentario e confuso e mai giustificato dall'alternarsi di sogno e realtà. Gli sviluppi sono prevedibili e quasi mai credibili, la messa in scena è debole anche nelle parti spettacolari, per non dire dei dialoghi e la recitazione.
Se vuole essere un tentativo di rendere l'inconscio di un reduce o di un sicario, fallisce completamente; se si tratta solo di mettere una spiegazione a una trama fracassona, allo stesso modo è lontano dall'essere riuscito. Un lavoro che manca di troppe cose, iniziando dal passaggio dall'idea a un'opera realizzata. Le conseguenze della guerra in Iraq su chi l'ha combattuta, la manipolazione delle menti, gli esperimenti scientifici per riportare in vita i defunti o la clonazione sono solo piccole pezze precarie sul tessuto sbrindellato di un film trascurabile.
Volutamente, forse Obin e Amariah Olson , in questo"The Shadow Effect"(2017)hanno voluto confondere le tracce. Direi quasi che il film sia"schopenhueriano", ossia"la realtà come rappresentazione"di questo protagonista, ex-soldato, forse, o clone, "programmato"(come, da chi?), ma poi, appunto, subentra la questione della "porgrammazione", del [...] Vai alla recensione »
FILM CLONE DEI FILM SUI CLONI CLONATO MALE
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