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Volutamente, forse Obin e Amariah Olson , in questo"The Shadow Effect"(2017)hanno voluto confondere le tracce. Direi quasi che il film sia"schopenhueriano", ossia"la realtà come rappresentazione"di questo protagonista, ex-soldato, forse, o clone, "programmato"(come, da chi?), ma poi, appunto, subentra la questione della "porgrammazione", del complotto(forse, anzi un comoltotto conflittuale, ossia due complotti confliggenti...)e tutto sembra evaporate in una chiave che francamente lascia persi(ripeto: forse parte della confusione è voluta, intenzionale, quasi come un pollicino cui le molliche di pane fossero state mangiate da uccellini o altri animali...)e il tutto risulta abbastanza fumoso, sempre che tale espressione descriva, almeno in qualche modo, la situazione ricavata dalla produzione di senso del film, appunto. Se dovessi classificiare"The Shadow Effect", certamente, escluderei "film d'azione", peerché le scene d'azione , che non sono poche e neppure banali, non sono però assolutamente il fulcro della cosa, non rendono per nulla quanto il film vuole(?esrimere. Piuttosot, allora"film fantastico"(forse anche "futurologico" e neppure troppo, visto che cyber e transhuman sono in realtà prospettive"venienti"se non già in qualche modo attuali e realizzate... Quasi nel guado, questo film, tra la"futurologia"e la componente legata agli incubi, di cui tuttavia apprendiamo(crediamo di apprendere, almeno,,,)che sono indotti...Si potrebbe pensare alla possibilità che gli autori progettino un"Nomber Two", una prosecuzione del film dove spiegano-dicono di più, ma essa appare complessivamente remota. L'interpretazione di Jonathan Rhys Meyers , Cam Gigandet, Michael Biehn , Brit Shaw è"funzionale"al film, ma non convince del tutto, anche per il carattere di"sospensione"(voluta, direi comunque, assolutamente)che percorre comunque l'opera... El Gato
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