Titolo internazionale | The Confessions |
Anno | 2016 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia, Francia |
Durata | 100 minuti |
Regia di | Roberto Andò |
Attori | Toni Servillo, Connie Nielsen, Pierfrancesco Favino, Marie-Josée Croze, Moritz Bleibtreu Richard Sammel, Johan Heldenbergh, Togo Igawa, Aleksey Guskov, Stéphane Freiss, Daniel Auteuil, Julian Ovenden, Lambert Wilson, Jeff Burrell, John Keogh, Andy De La Tour, Giulia Andò, Ernesto D’Argenio, Moritz Berg, Carolina Carlsson, Wilhelm Eilers, Michael Epp, Louise Helm, Tomas Spencer, Lisa Eichhorn, Peter Fieseler, Julia Horvath, Gunnar Möller, Clive Riche, Judith Seither, Hal Yamanouchi, Ben (V). |
Uscita | giovedì 21 aprile 2016 |
Tag | Da vedere 2016 |
Distribuzione | 01 Distribution |
MYmonetro | 2,96 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 22 aprile 2016
Toni Servillo, Daniel Auteil, Pierfrancesco Favino e Lambert Wilson sono solo alcuni dei nomi che fanno parte del cast italo-francese del film. Il film ha ottenuto 2 candidature ai Nastri d'Argento, 5 candidature a David di Donatello, In Italia al Box Office Le confessioni ha incassato nelle prime 4 settimane di programmazione 1,5 milioni di euro e 570 mila euro nel primo weekend.
Le confessioni è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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CONSIGLIATO SÌ
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In un resort di lusso a bordo di una distesa d'acqua gli otto ministri economici delle grandi potenze soggiornano in attesa del summit che deciderà il futuro del mondo occidentale. Il consesso è presieduto da Daniel Roché, direttore del Fondo monetario internazionale, che ha invitato anche tre ospiti estranei al mondo dell'economia: una scrittrice di best seller per bambini, una rock star e un monaco, Roberto Salus. Roché chiede a Salus di ascoltare la sua confessione, e subito dopo viene trovato morto. Per i ministri le decisioni diventano tre: se quella morte sia un suicidio o un omicidio, come comunicarla al pubblico, e se si debba proseguire con la manovra che i ministri avrebbero dovuto varare nel corso del summit.
Dopo il successo di Viva la libertà, Roberto Andò affronta l'habitat politico-economico collocando i suoi personaggi nel pieno centro della scena, ma anche costringendoli in una sorta di laboratorio di osservazione suddiviso in loculi. Gli otto ministri formano il pantheon della contemporaneità occidentale, e come gli dèi dell'Olimpo sono fallibili e fallati, dunque le loro decisioni hanno spesso ricadute nefaste sui mortali. Quando il loro Zeus viene a mancare scoprono di non avere né una guida né una direzione, e ognuno comincia a reagire alla presenza del monaco portando alla coscienza (è il caso di dirlo) quel dubbio che ha fino a quel momento negato per obbedire alle leggi dell'economia e alla ragion di Stato, anche dopo che la sovranità nazionale si è arresa alla sottomissione al Fondo monetario. Siamo in zona Todo modo ma anche nella cornice dechirichiana de Il divo: pochi potenti in uno spazio asettico e confinato chiamati a confrontarsi con la dimensione etica del proprio ruolo, in un resort lussuoso e alienante che ricorda l'albergo termale di Youth, ma in cui il rapporto trompe l'oeil fra interni ed esterni - che è come dire fra interiorità ed esteriorità - richiama anche la residenza isolana de L'uomo nell'ombra.
La messinscena racconta una dimensione metafisica che a ben guardare non riguarda né la politica né l'economia e nemmeno la religione o l'arte, incarnate simbolicamente dai tre ospiti estranei al G8: il terreno di gioco è quello etico e Salus, diversamente dal Don Gaetano di Todo Modo, non ha i toni dell'inquisizione e non sollecita le confessioni di nessuno, ma si limita a raccogliere lo spaesamento di questi potenti del nulla, incapaci di portare i propri paesi fuori dalla crisi, o anche solo di confessare pubblicamente la propria inadeguatezza. Salus fa da cartina di tornasole dei dubbi e dei rimorsi di tutti, e i personaggi, né più né meno dei luoghi che attraversano, entrano ed escono da se stessi in un continuo gioco di sovrapposizioni e successivi disallineamenti fra (presa di) coscienza e reiterazione di un ruolo preconfezionato dalla Storia.
La regia di Andò è nitida e squadrata, racconta un mondo inerte persino nell'emergenza, muove le sue pedine in un tempo sospeso che diventa immateriale non perché "variabile dell'anima" ma perché non rivendicabile nemmeno da chi mette a punto gli orologi che segnano il ritmo di vita del resto del mondo. Salus, che si è congedato dall'universo materiale e dalla sua (presunta) codificazione matematica, diventa con la morte di Roché la "lettera d'addio" del capo degli dèi: una lettera da non aprire, impedendo a quel "grido dell'anima" che è ogni confessione il suo sfogo. Da un punto di vista cinematografico, l'immobilismo che Andò racconta rallenta la narrazione luminosa e poetica: chissà se lo spettatore medio saprà sincronizzare il proprio tempo interiore a quello dilatato della storia narrata.
Il cast di Le confessioni asseconda la visione metafisica e stupefatta del suo regista: Toni Servillo è un catalizzatore morale passivo e sibillino, Pierfrancesco Favino un ministro agìto dal suo ruolo e condannato ad essere estraneo a se stesso. Nessuno scambio verbale è spontaneo perché ogni frase è un testamento, ovvero una confessione. Ma per questi dèi condannati a governare il caos non c'è assoluzione, solo la possibilità di compiere una presa d'atto della propria intrinseca manchevolezza.
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TEMA DI LE CONFESSIONI All’interno di un thriller metafisico ambientato in un lussuoso albergo tedesco di montagna, va in scena la satira del sistema dei Poteri Forti politico-economici che, riunitisi in un G8 di emergenza per prendere decisioni estreme e impopolari, saranno presi in ostaggio e moralmente processati da un allegorico monaco certosino, scomodo ospite del Summit.
Non sappiamo più raccontare una storia. Il cinema italiano è affollato di sceneggiatori con un'eccellente cultura saggistica e una pessima famigliarità con la narrativa. Il risultato è il servillismo: personaggi che sono puri portatori di cartelli con su scritte frasi ad effetto; dialoghi costruiti col copia e incolla da manuali, bigini, siti con gli aforismi sulla vita; drammaturgie inesistenti, anzi, [...] Vai alla recensione »
Un film d'allusioni, questa la definizione stringata possibile dell'ultima fatica di Roberto Andò, sul mondo dell'economia, o meglio dei protagonisti che la governano. Film che da una parte richiama per argomenti noti film del passato, dall'altra pure elementi di film di Sorrentino (la presenza di Toni Servillo, l'ambientazione in un albergo lussuoso, l'indugio in alcune inquadrature).
Le confessioni è un bel film forse bellissimo . Me ne sono accorto alla parola fine che mi ha colto quasi di sorpresa . Avrei continuato a guardarne ancora un po' . Il problema è che l'inizio, seppur visivamente molto apprezzabile , mi dava l'impressione che stentasse a prendere una forma originale e rischiasse di cadere nel deja-vu un po' troppo ispirato a [...] Vai alla recensione »
Il capitalismo accetta e incoraggia la critica a sé stesso a patto che questa si fondi sul rigido presupposto di negare qualsiasi fattibilità o giustizia di una rivoluzione che sovverta realmente il sistema, i suoi rapporti sociali, produttivi e di lavoro. Puoi criticare anche in maniera feroce ma esclusivamente al fine di dimostrare o che tutto sommato, come diceva la Thatcher "TINA" - "There Is [...] Vai alla recensione »
Una regia gelida, stretta su personaggi privi di spessore, interpretati da bravi attori mal diretti. Le confessioni è tutto ciò che non dovrebbe essere un film italiano attuale, dopo tanti tentativi e successi di "giovani di razza" come Rovere o Mainetti: una sequela di monologhi in cui viene maldestramente spiegato ciò che una storia dovrebbe invece mostrare e raccontare, dove viene esternato il pensiero [...] Vai alla recensione »
Un prete scompagina un vertice di uomini potentissimi tutti ministri dell'economia al G8. I popoli vengono percepiti da Andò come inutili,non sovrani e inconsci di tutto ormai rincitrulliti dai mass media che se li sono lavorati per bene negli ultimi 30 anni. Interesse pubblico,Privato e potere finanziario sovra-politico vengono ben rappresentati,i popoli non sono più sovrani di nulla.
In questo bellissimo film il regista prova, attraverso una visione laica, ad approfondire il rapporto tra potere e sacralità soffermandosi sui segni miracolosi che essa lascia sul corpo e nella mente: le stimmate. Non si vedono, ma si percepiscono. Il potere provoca non solo in chi lo insegue ma anche in chi lo esercita segni fisici, psichici o sociali, marchi dolorosi, piaghe che diventano riconoscibili [...] Vai alla recensione »
Otto capi di stato delle nazioni più industrializzate si radunano per un summit indetto dal presidente del Fondo Monetario Internazionale, Daniel Roché, per discutere di una manovra finanziaria che potrebbe cambiare il destino economico del mondo. Oltre ai politici vengono convocati anche una nota scrittrice di libri per ragazzi, un cantante a capo di una ONG e il monaco certosino Roberto [...] Vai alla recensione »
Un film deludente e nebuloso nei contenuti. Poco credibili un po' tutti i personaggi, in primis quella del direttore del fondo monetario internazionale (di solito animali feroci e attaccati alla propria esistenza con una voracità che esclude l'idea troppo sentimentale del suicidio per malattia), ma soprattutto quella del monaco. La sua figura di essere dotato di una speciale attitudine etica naufraga [...] Vai alla recensione »
Un cast importante, Servillo su tutti, per un film che merita molta attenzione. In Viva l’Italia Andò aveva un buon progetto ed ha scelto il modo peggiore per affrontarlo, con un film intriso di facile demagogia; con le confessioni, invece, lo spunto iniziale un prete che scompagina un vertice dei ministri economici deputato ad imporre l’ennesima austerità ai popoli, come [...] Vai alla recensione »
In un incontro al vertice organizzato dal Fondo Monetario Internazionale, i potenti della Terra si trovano in una lussuosa struttura alberghiera in terra tedesca. Assieme a loro è convocato anche uno strano monaco certosino italiano, chiamato ben presto a svolgere il suo ruolo di religioso nell’ambito di una importante e decisiva confessione.
Film ancora e più che mai attuale dopo otto anni. Schierato politicamente, scorre piacevolmente fino alla fine nella sua lentezza. Solo una pecca a mio modesto parere: soltanto due Ministri dell'Economia hanno sensi di colpa per le inquietanti ripercussioni delle decisioni che il Summit sta per ratificare, quello italiano e quello canadese (perché mai poi proprio quello canadese?) [...] Vai alla recensione »
Noioso è la prima cosa che mi viene in mente quando ripenso a questo film. Non intacca da nessuna parte, eppure almeno la veste da giallo avrebbe dovuto dire avvincere un po' di più e invece niente. Da dimenticare
L'arte altro non è che la rappresentazione della società con i mezzi espressivi della propria epoca. Ecco dunque che il quadrato dentro il quale si hanno gli stessi diritti e gli stessi doveri è utopico e la scocietà nel bene o nel male ( decisamente più nel male ) pulsa al di fuori di quel quadrato . Nessuno sa, neppure gli addetti ai lavori, che cosa sia il [...] Vai alla recensione »
Come il celebre film di Alfred Hitchcock, "Io Confesso" menzionato per altro in questo film, un monaco certosino magistralmente interpretato da Toni Servillo, riceve in confessione il Presidente del Fondo Monetario Internazionale, sarà l'ultima confessione dell'uomo di potere che la notte stesso verrà trovato morto nella sua stanza con una busta in testa.
Altro film d’autore all’italiana, che vuole volare alto ma si perde nei consueti bicchieri d’acqua. Come già avveniva nei « Centochiodi » di Olmi, ma con maggiore attinenza rispetto alla contemporaneità, la semplicità rispecchiata dai disegni dei bambini è un’alternativa rispetto ai mali del nostro tempo, compresa l’eco [...] Vai alla recensione »
Quanno ncielo n'angiulillo nun fa chello c'ha da fà, 'o Signore int'a na cella scura scura 'o fa nzerrà». Un inizio che chiarisce lo scopo del film ed è un monito per i potenti di questa terra e per i loro collaboratori. Ho letto alcune recensioni, una lunghissima, addirittura suddivisa in cinque punti, nella quale vengono sottolineti pedissequamente [...] Vai alla recensione »
Il personaggio illuminante di tutta la storia è quello del banchiere malato d'Alzheimer che poi tanto malato non è : ha dimenticato ,meglio dire ha fatto finta di dimenticare, le password dei suoi conti cifrati per impedire ai figli di commettere gli stessi suoi errori . Alla fine sarà lui a consegnare il registratore contenete il cantico degli uccelli al monaco che già precedentemente aveva ammansito [...] Vai alla recensione »
Con "Le Confessioni", dopo il precedente "Viva la Libertà", ritorna la collaborazione tra il regista Roberto Andò e l'attore Toni Servillo e nuovamente, sia pure in forma diversa, viene riproposto il tema della politica contemporanea. In una località poco definita della Germania, in un grande e lussuoso albergo, si riuniscono gli otto [...] Vai alla recensione »
In un lussuoso albergo di Heiligendamm, sul mar Baltico tedesco, si riuniscono i potenti del G8 sotto la direzione di Roché (Daniel Auteil), presidente del FMI, per cercare il rilancio dell’economia mondiale. Con loro ci sono anche una scrittrice di favole per l’infanzia (Connie Nielsen), un cantante famoso ed un altro inopinato ospite, Padre Salus (Toni Servillo), un frate certosino, [...] Vai alla recensione »
A una singolare riunione del G8 partecipano tre ospiti della società civile, il direttore muore. Sarà stato un suicidio o un omicidio? Il monaco certosino, invitato senza plausibili ragioni dal direttore, si trova al centro di un dilemma che attanaglia i membri del G8: attuare le misure draconiane già accettate prima della morte del direttore. Un film lento, a tratti teatrale, dominato dalla figura [...] Vai alla recensione »
Film ben fatto,da interpretare in due direzioni opposte,la prima schematica e occidentalista,potere,lussuria,non fare nulla per i deboli,egoismo esistenziale,per loro potenti il futuro dei paesi più deboli non conta nulla,un racconto di politica economica,lento e noioso. La seconda,chi è Salus,un monaco,sicuramente la figura più spirituale del cattolicesimo,il nome non scelto a caso dal regista può [...] Vai alla recensione »
Il personaggio illuminante di tutta la storia è quello del banchiere malato d'Alzheimer che poi tanto malato non è : ha dimenticato ,meglio dire ha fatto finta di dimenticare, le password dei suoi conti cifrati per impedire ai figli di commettere gli stessi suoi errori . Alla fine sarà lui a consegnare il registratore contenete il cantico degli uccelli al monaco che già precedentemente aveva ammansito [...] Vai alla recensione »
...economisti ( i vari tipi di direttorio sovranazionale, alta e bassa finanza, banchieri di ogni pezzatura...) tutti creature malefiche: per loro altro che confessore, l'esorcista ci vuole. Su questa solida pregiudiziale e con tempismo perfetto, Andò ha montato una storia, non tanto di fantasia, con riferimenti e caratterizzazioni di immediata riconoscibilità.
Se un summit internazionale tra ministri economici così come lo ha immaginato il regista Roberto Andò nel film Le Confessioni fosse possibile o reale, dove cioè ci fossero invitati con competenze diverse dall’economia, ad es. un monaco certosino (Tony Servillo), un’avvenente scrittrice di successo di libri per bambini (Connie Nielsen) e una rockstar, un vertice [...] Vai alla recensione »
... dell'anima! Questa è una delle risposte ghiaccio che il monaco Servillo esprime a uno dei componenti del G8. Film di Andò che va a scoprire l'anima ancora prima dei compromessi fra potenti. Appena inizia il film si vede il monaco che con una scusa, provando il proprio registratore, esprrime le parole di una poesia di Ferdinando Russo si capisce già molto sul senso [...] Vai alla recensione »
Veramente notevole quest'ultimo film di Andò.Bella e intensa riflessione sulle contraddizioni che affligono l'animo umano. Dei notabili potenti,si tratta del ghota della politica internazionale,riuniti per prendere decisioni importanti,pur avendo in mano le sorti del destino economico dell'umanità, si rivelano incapaci di gestire la situazione,allorquando [...] Vai alla recensione »
A volte quando il silenzio ti aiuta a non giudicare, a non assolvere né condannare, quando sei parte di un gioco più grande di te ,ma pur sempre un gioco a cui non vale la pena giocare perché i grandi o presunti tali che giocano non sono compagni di gioco, ma acerrimi nemici la cui posta in gioco è la distruzione totale e senza resa, allora ben venga un eretico , un [...] Vai alla recensione »
Tutto il film mi ricorda la Montagna Incantata di Thomas Mann. Dobbiamo abituarci ai dialoghi, tutto il film è pieno di pensieri morali e antimorali. Etica con indifferenza. Questo film è molto importante e dovrebbe arrivare al cuore, speriamo, di tutti quelli che non pensano più a dove stiamo andando a finire. Per ogni cittadino italiano in possesso di tutto più lo smartphone, [...] Vai alla recensione »
Da “Le confessioni” di Sant’Agostino a “Le confessioni” di Roberto Andò, film corale, immaginifico, ricco di simbolismi similmente alla estetica cineastica di Paolo Sorrentino, avviluppato nelle varie e algide tonalità di bianco, con una fotografia splendida (Maurizio Calvesi) e accompagnato dalle sonorità di Nicola Piovani.
“Todo Modo”, il film tratto da un romanzo di Leonardo Sciascia, che Elio Petri diresse nel 1976, raccontava l'Italia dei partiti politici. Più ancora: l'Italia delle correnti del partito di maggioranza relativa, in lotta per il potere. E lo faceva riunendone i maggiorenti in un ritiro spirituale in un eremo, che diventava luogo di resa dei conti, di atmosfere oscure e di [...] Vai alla recensione »
Questo film testimonia e ribadisce quanto quel Viva la Libertà sia stato solo un caso nella filmografia di questo "regista". Pretestuoso, presuntuoso, personaggi che parlano per frasette vuote dei baci perugina, scopiazzamenti goffi di inquadrature Sorrentiniane. Servillo mai stato così stolido, un uovo sodo e antipatico. Non si può fare un film con un protagonista così [...] Vai alla recensione »
C' è una chiara volontà di grandeur in Andò che spesso si manifesta attraverso una sorta di estetismo estremo fatto di silenzi e di riflessionj, ma che si concretizza spesso in un evidente vuoto contenutistico. Il film comunque ha un certo fascino dovuto in gran parte alla ieratica e carismatica figura di Servillo che riesce a convincere, non si sa come, i vari ministri [...] Vai alla recensione »
Titolo altisonante per un film estremamente ambizioso quanto a temi trattati, ambientazione e stile narrativo. Probabilmente troppo ambizioso rispetto ad una storia francamente deludente, a personaggi in gran parte incapaci di oltrepassare il livello caricaturale (da barzelletta il russo ed il tedesco), ad un finale in realtà abbastanza miserello.
Non riesco a sperticarmi in lodi. Servillo bravo, ma inflazionato. Un G8 o più correttamente un mini Bildemberg che ci racconta quelle che sono ormai sono pubbliche certezze. Il Mondo è in mano a pochi; il fine giustifica i mezzi; la maggior parte della popolazione mondiale è sacrificabile; governare le masse è più semplice di quanto si pensi.
Ho potuto rivedere dopo un paio d'anni questo meraviglioso film di Roberto Ando' che già avevo ammirato precedentemente. Una storia molto, molto originale, un argomento sempre attuale, una grande interpretazione di tutti gli attori, un grandissimo Toni Servillo che io ammiro sempre molto sia al cinema che a teatro. In un lussuoso albergo in Germania , sta per iniziare un G8 dei ministri [...] Vai alla recensione »
Il volto demoniaco della politica e dell'economia, visto in anime tormentate dai dubbi e dai rimorsi. Tra loro uno strano monaco, come uno specchio che riflette e amplifica le coscienze.
Come un quadro un po particolare, bello ma non lo comprerei. "Tutti i santi giorni" del 2012 personalmente e piu bello.
Questo film potrebbe essere recensito anche senza vederlo, tanto è forte il voler mostrare la sua ascendenza. Potremmo addirittura parlare di remake? No, meglio di no, i remake rovinano sempre l'opera originale e non vogliamo certo rovinare il capolavoro di Petri. Tutto quello che questo film ha da dire, riesce quasi a dirlo la sola locandina.
La visione è piacevole, si apprezzano le performances di molti attori, anche se verso l'inizio del secondo tempo mi sono appisolato per un pò, credo a causa di una posizione particolare della mia testa sul cuscino, ogni tanto mi succede. Certo il film non comunica nulla di nuovo, le banche padrone, la politica che non conta più nulla ecc.
Quante volte sarà capitato a ciascuno di noi di disperdere nell’ambiente, si spera involontariamente, un sacchetto di plastica non biodegradabile? è il motivo per cui sono stati sostituiti, almeno nei supermercati, da quelli in mater-bi che sono anche compostabili, vale a dire utilizzabili per lo smaltimento dei rifiuti organici, il cosiddetto “umido”.
finalmente un film di valore italiano,essenziale,lucido,plausibile,veritiero,sintetico nei dialoghi ma profondo e diretto al concepimento di un pensiero generale sulla crisi monetaria e sul potere decisionale di alcuni personaggi che la disumanità dovuta al ruolo,relega ad una distanza siderale dall'ignoranza del popolo,ottimi attori per un'opera che a mio parere andrebbe divulgata ed esaltata,bravo [...] Vai alla recensione »
Confesso che questa pellicola mi ha affascinato, niente capolavoro per carita’ ma, a differenza del Sorrentino lungo e noioso, Ando’ eccelle nel dialogo e non si perde in intrusioni inutili (solo la scene delle “femen” buttata li’… ma Sorrentino l’avrebbe fatta durare minuti e forse riproposta) , insomma il monaco che fuma, i due ministri che se la fanno, il vecchio riccone con l’alzheimer , tutto [...] Vai alla recensione »
Le confessioni: ennesima perla di Toni Servillo che oramai non sbaglia un colpo, quasi noioso nella sua bravura. Qui in un personaggio ambiguo, un frate con il voto del silenzio ma anche e sopratutto un investigatore dell’animo umano. Ma è davvero la figura di un frate che Servillo interpreta o si è spinto fino all’assurdo, all’inumano, all’inverosimile, fino all’interpretazione di in Dio che guarda [...] Vai alla recensione »
un film che mi ha emozionato tantissimo pur nella sua gelida rappresentazione...molto bello , fa riflettere ed e' carico di simbolismi che a me piacciono molto..voto 9 !!
In un lussuoso resort in Germania sta per riunirsi ilG8 dei ministri dell'economia pronto ad adottare una manovra segreta che avrà conseguenze molto pesanti per alcuni paesi. All'interno dell'hotel ci sono anche il direttore del Fondo Monetario Internazionale, Daniel Roché (Auteil), e tre ospiti: una celebre scrittrice di libri per bambini, una rock star, e un monaco italiano, [...] Vai alla recensione »
quante domande, quanti dilemmi, uscendo dalla sala. più che sul film, sul rapporto fra politica, finanza, fondi monetari, miseria, guerre, ragion di stato, poteri industriali, pragmatismo, filosofia, etica, religione, logiche mediatiche ... aleggiano, con incombenza onirica, non uno, ma tanti summit, della mafia, dei servizi segreti, dei poteri bancari, tutti nel dualismo perenne della gestione di [...] Vai alla recensione »
Il testo che per certi aspetti il nuovo film di Roberto Andò rievoca più da vicino è Todo Modo di Sciascia: ma di certo il cineasta palermitano, da uomo di cultura qual è, per costruire la figura del suo protagonista ha tratto ispirazione da svariate altre opere, e senz'altro dalle Confessioni di Sant'Agostino. Proprio come Agostino, Roberto Salus è un monaco dal passato mondano; come Agostino, pensa [...] Vai alla recensione »
I dogmi della finanza contro i dubbi dello spirito. Un'equazione che potrebbe salvare l'economia mondiale, o rovinarla, contro il canto misterioso e definitivo dell'uccello Uirapuru. Il potente direttore del Fondo Monetario Internazionale, concentrato di vizi e di intrighi, contro un monaco che possiede solo il suo saio, i libri che scrive. E il mini registratore con cui cattura le voci degli uccelli. Dopo [...] Vai alla recensione »
In Germania, a Heilingendamm, sotto la guida del direttore del Fondo Monetario (Daniel Auteuil), sta per prendere il via un blindatissimo G8 con i ministri dell'economia, tra i quali c'è anche quello italiano (Pierfrancesco Favino). In programma, una manovra segreta che potrebbe sconvolgere l'economia mondiale, a discapito dei paesi più in difficoltà, cambiando radicalmente la storia.
Un monaco in un aeroporto, meglio, un certosino tutto di bianco vestito. È la sua divisa d'ordinanza, si chiama Roberto Salus, Toni Servillo lo interpreta e per un momento sembra stia recitando tanto la sua camminata è innaturale. Poi acquista un piccolo registratore e lo prova dettando una poesia in napoletano che recita «Quanno ncielo n'angiulillo nun fa chello c'ha da fà, 'o Signore int'a na cella [...] Vai alla recensione »