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Ultimo aggiornamento venerdì 13 settembre 2019
Il segretario del principale partito d'opposizione, Enrico Oliveri, è in crisi. Una sera, senza lasciare traccia, si dilegua. Il film ha ottenuto 6 candidature e vinto 2 Nastri d'Argento, 12 candidature e vinto 2 David di Donatello, In Italia al Box Office Notizie dall'Italia ha incassato 2,4 milioni di euro .
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Enrico Oliveri è uomo di sinistra e segretario del principale partito dell'opposizione. Contestato durante un congresso e sconfitto da un recente sondaggio, decide di concedersi una pausa e di lasciarsi alle spalle moglie, casa, paese e partito. 'Esule' a Parigi, dove lo accoglie Danielle, amante di un'estate a Cannes e segretaria di edizione nel cinema, Enrico è paralizzato e confuso sulla vita condotta e quella ancora da condurre. Nel mentre a Roma Andrea Bottini, fedele collaboratore, prova a riparare al danno riempiendo il vuoto con un 'pieno' singolare. Enrico ha un fratello gemello appena dimesso da una clinica psichiatrica che potrebbe arginare temporaneamente l'eclissamento del segretario. Bottini propone a Giovanni Ernani, professore di filosofia affetto da una depressione bipolare, di sostituirsi al fratello sul palcoscenico della politica. Giovanni non si fa certo pregare e divertito indossa gli scomodi panni del fratello, sorprendendo molto presto giornalisti, opinione pubblica e membri del partito. A colpi di poesia e di buona coscienza, Giovanni risale la scala del gradimento e incoraggia gli italiani a ricominciare brechtianamente da se stessi. In Francia intanto Enrico ritorna a frequentarsi intimamente, recuperando il suo senso e il senso delle cose. All'approssimarsi dell'alba Enrico e Giovanni muoveranno i loro passi nella stessa direzione, figure di spalle che se ne vanno nella pioggia verso un domani migliore.
Garbo, leggerezza, intensità, sono queste le qualità di Viva la libertà che in una poesia e un giro di danza rivela una bellezza spiazzante e intende la difficoltà della rappresentazione dell'uomo politico al cinema. Composto come un haiku, componimento poetico giapponese in tre versi declamato dal segretario di Servillo nella sede impersonale del partito, Viva la libertà ripropone la semplicità della sua costruzione e il valore alla sua base, ovvero l'intenzione di restituire al linguaggio la propria essenza pura. E pura è la partitura di passi e passaggi che allacciano il doppio di Enrico Olivieri a un'ideale Angela Merkel, accolta con un impercettibile baciamano e 'condotta' con l'eleganza del gentiluomo. Se il segretario della sinistra di Roberto Andò è complice passivo della politica-spettacolo fatta di gossip e scenografie pacchiane, di silicone e glamour, di nani e ballerine imposti dalla televisione e dai modelli culturali berlusconiani, il suo gemello, diverso e filosofo, è portatore di una gentilezza, immune all'amour propre e alle certezze a buon mercato dietro cui nascondersi o con cui autoingannarsi. Ma nella fuga da sé e in cerca dell'altro da sé, Enrico comprenderà allo stesso modo che non si può godere appieno di se stessi senza un'altra persona. Danielle sul set francese, quello reale e quello finzionale, risveglierà in Enrico quel potenziale innato di amorevolezza che la società soffoca e corrompe, recuperandolo alla visione smarrita e a un linguaggio nudo.
Compendiando senza 'ricalcare' i caimani, i divi e gli usurai di Moretti, Sorrentino e Garrone e recuperando la lezione di un cinema italiano che rappresenta la realtà interpretandola e non spiegandola, Roberto Andò realizza un film sul disagio del potere, meglio, dell'essere immagine del potere, lasciando transitare indifferentemente il suo politico dalle recite di una tribuna politica al set. Il mestiere è chiaramente lo stesso, identico il metodo attoriale, medesimo l'attore. Politico sullo schermo per tutte le stagioni, Toni Servillo, già Andreotti inafferrabile per Sorrentino e padre teorico dell'Italia Unita di Martone, si emancipa dal ruolo intravedendo l'altrove per sé, il Paese e il cinema italiano. Assediato dal suo personaggio e dalla forza del destino, il corpo imperscrutabile e meccanico del 'divo' si scioglie nella danza, nell'ouverture bofonchiata di Verdi, nella poesia di Brecht, nel sorriso dopo un bacio. Come Volonté diventava per Petri prima Lulù Massa (La classe operaia va in paradiso) e poi Aldo Moro (Todo modo), Servillo riduce le distanze tra 'operaio' e potente fino a far coincidere, in un primo piano spiato dal Bottini di Mastandrea, l'uomo ordinario con quello straordinario. Ernani, alla maniera dell'omonimo verdiano, finisce dunque per comprendere Enrico e Giovanni, il 'bandito' e il conte, la farsa e la tragedia, il comico e il sublime, l'oscurità e il conforto onirico. Quello realizzato dal cinema di Federico Fellini, il cui intervento veemente, dietro la grana di un filmato di archivio, invita artisti e spettatori a tenere gli occhi aperti anche quando c'è scritto che è proibito guardare. Andò, traducendo in immagini il suo romanzo ("Il trono vuoto"), ci regala gli ultimi versi di Fellini, i più belli, contro una legge censoria che divorava il cinema, tagliava i paesaggi, alterava il ritmo rendendo i film irriconoscibili e noi poveri incivili.
Viva la libertà (2013) (recensione di Andrea Giostra) Non c’è più alcun dubbio che oggi Tony Servillo sia il più bravo e il più grande degli attori viventi italiani. Vederlo recitare ed interpretare “il doppio”, che rimanda inevitabilmente alla migliore storia della letteratura occidentale sul tema, è un piacere per l’anima cinefila [...] Vai alla recensione »
Viva la libertà di potersi esprimere, di farlo con intelligenza, liberi da vincoli. Una medaglia con due facce, una, quella dell'uomo politico stanco, destrutturato, saturo di malgoverno e cattiva politica, dove la gente non ascolta più e ogni cosa da dire viene assorbita dal blu della cravatta in un'etichetta e immagine che tutti plastifica e rende perfettamente inutili e [...] Vai alla recensione »
Magistrale Toni Servillo nella pellicola di Roberto Andò, regista e intellettuale siciliano. L'attore si sdoppia in due personaggi differenti, Enrico e Giovanni, gemelli omozigoti: uno politico di punta dell'opposizione l'altro filosofo rinchiuso per anni in un manicomio, che si sono persi di vista da oltre vent'anni senza però intaccare il loro legame, il doppio, quel [...] Vai alla recensione »
Sorprendente , ironico, spiritoso, intelligente, serio ma non serioso . Un film che fa pensare . Un film di respiro internazionale ,non chiuso nelle anguste frontiere italiane . In sostanza un gran bel film , Servillo e Mastandrea sono al solito bravissimi , la Bruni Tedeschi intensa . I comprimari tutti all'altezza della situazione. La regia è notevole ,l'ambientazione [...] Vai alla recensione »
Film straordinario che tocca tanti temi tutti serissimi senza prendersi troppo sul serio (grande qualità) e che si avvale di un Toni Servillo in stato di grazia. Il tema "politico" sembra far da file rouge ad altri temi, di grande rilevanza, di cui è intrisa la bellissima sceneggiatura. Ci si commuove e si ride con grande empatia e con estrema facilità. Segno che il film colpisce nel segno!
Quando in Italia si parla di politica, viene, e a ragione, da mettersi le mani nei capelli. Decisamente meno, se non per nulla in realtà, c'è da disperarsi nel Bel Paese quando invece si discute di come il cinema nostrano affronti quest'importantissimo aspetto delle nostre vite. Ulteriore dimostrazione di ciò è il bellissimo “Viva la libertà” [...] Vai alla recensione »
Un film veramente emozionante. Emozionante vedere la maschera di Tony cambiare totalmente, intrepretando due personaggi opposti: un fratello filosofo pazzo tutto vita, passione e poesia, e l'altro fratello ( il politico di professione) stanco, grigio, ammuffito dalla vita che conduce. Lo scambio dei gemelli ( classico meccanismo da Commedia antica che sempre funziona), porta [...] Vai alla recensione »
E’ in scena la politica: il leader di un partito di opposizione scompare alla vigilia del voto. Enrico Oliveri è un politico di professione: incarna il ritmo e lo stile sfuggente di chi tiene a distanza la realtà per non esserne travolto. La concitazione dell’ambiente è al massimo, lo staff del suo partito è già in fibrillazione per una perdita di [...] Vai alla recensione »
Enrico Oliveri, serio e compassato (forse troppo) segretario del principale partito d'opposizione, è assalito da sconforto e da panico a seguito di una clamorosa contestazione ad un proprio comizio e decide di scomparire per cercare in un antico amore giovanile se stesso. Viene accolto a Parigi da Danielle, con cui aveva avuto una breve storia sentimentale al festival di Cannes più [...] Vai alla recensione »
Film tratto dal romanzo "Il trono vuoto" dello stesso regista Roberto Andò basato sulle azioni di due personaggi (interpretati magnificamente da Toni Servillo) e su quello che ne consegue dall'adempimento dei rispettivi ruoli. Qui viene raccontato che il segretario del principale partito dell'opposizione di sinistra entra in una profonda crisi e si allontana improvvisamente [...] Vai alla recensione »
Il tema dei gemelli come doppio non è nuovo nel cinema come in letteratura o nella mitologia, talora per rappresentare le somiglianze ma più spesso le difformità, le due anime che si confrontano o si combattono, la bifaccialità dell’uomo. Senza arrivare all’estremismo prefreudiano di Stevenson (lotta tra il bene e il male), anche le leggendarie origini [...] Vai alla recensione »
Mano leggera ma attenta alla complessità questa di Roberto Andò, anche perché il racconto, pur trattando di onorevoli, di partiti, di opposizioni, ecc., si dilata ben presto a un’analisi a strati, che tocca l’essere umano in generale. Perciò, mentre da un lato si punta al recupero di un nuovo linguaggio da parte di chi dovrebbe rappresentarci, dall’a [...] Vai alla recensione »
La follìa è sempre stata, storicamente, considerata un dono divino, ed infatti ai pazzi ci si rivolgeva per conoscere il futuro, per ricevere consigli dalla divinità, per meditare sulle situazioni più grandi di noi. Non meraviglia dunque che un fratello bipolare possa gestire meglio un partito politico di uno "normale" ed in tutta franchezza palloso assai.
L'idea non è originalissima: di sosia e gemelli che si scambiano i ruoli o di impostori che assumono un ruolo non loro ne è pieno il cinema. E di solito fanno meglio dell'originale. Se poi i sosia o impostori occupano un importante ruolo politico, ecco che ci vengono in mente il Kevin Kline di "Dave, Presidente per un giorno" del 1993 e il Claudio Bisio del coevo "Benven [...] Vai alla recensione »
Eppure qualcosa, qui, non gira... Il film in sé non ha autentiche pecche. Al massimo può essere tacciato di semplicismo. Davvero bastano modi più diretti e lievi, al limite una recitazione meno ingessata di fronte allo spettatore-elettore, per rigenerare l’entusiasmo degli italiani e vincere le politiche con una proposta seria? Fosse così facile… “Viva [...] Vai alla recensione »
Quando comincio a scrivere di un testo (un libro, un documentario, un film…), incontro sempre una certa difficoltà, un vago sentimento di impazienza misto a timore e impotenza, nel senso che avverto la quasi totale certezza che non riuscirò ad esprimere tutto ciò che ho sentito quando sono entrato in contatto, per la prima volta, con la materia che dovrò trattare&hel [...] Vai alla recensione »
1 + 1 = 1 Toni Servillo separando i 2 emisferi cerebrali in lui evidentemente, per l’attore eccezionale che è ben integrati, dà vita ad Enrico Oliveri e Giovanni Ernani, i due protagonisti della storia che ci racconta “ Viva la Libertà” opera prima di Roberto Andò. Trasmigrando dalle pagine di “Trono Vuoto” opera dello stesso Andò in cui nascono verso il grande schermo i 2 protagonisti, [...] Vai alla recensione »
La prima mezz'ora è l'unica che da un senso al film, poi più nulla. La lettura della realtà sociopolitica è oltremodo travisata, va bene la crescente dipendenza dai sondaggi e il populismo delle parole, ma gli operai con casco di protezione che rimangono colpiti dalle frasi di Brecht sono fantapolitica. Il film è del 2013 ma sembra fermo alla realtà [...] Vai alla recensione »
Roberto Andò declina l’immortale tema del doppio in una storia pubblica dai risvolti familiari. Due gemelli (entrambi interpetati da un impeccabile Toni Servillo) occupano, infatti, a turno la scena politica per imprevista combinazione e all’insaputa degli elettori. Va da sé che il gemello che subentra, un filosofo affetto da disturbi psichici, riesce [...] Vai alla recensione »
Un parafrasi cinematografica della politica italiana che riesce ad avere dei momenti toccanti. Un partito che è finito in un gorgo misto di paralisi ed ignavia, un esperto uomo politico in crisi depressiva che fugge. Solo un intervento esterno, eccentrico ed umano può salvare baracca e burattini.
Come il successivo ‘Le confessioni’, questo è un film precisamente politico, ma con la differenza che evita la trappola dell’algida costruzione ideologica attraverso l’azzeccata umanità e la funzionale dinamica dei suoi personaggi. Tanto che, alla fine, laddove il messaggio riguardante i potenti potrebbe essere tacciato di semplicità se non di semplicismo [...] Vai alla recensione »
E' meglio esserci come se fossimo già spariti... o sparire del tutto, per tornare a essere? In questo rivisitato dilemma shakespiriano, si racchiude il plot di questo Film magistrale. Ad essere emblema del film non è solo il dilemma di questa scena, ma anche l'ironica movenza del Servillo quanto il sarcasmo che si cela dietro le sue parole. Il tema centrale del film affonda le sue radici in una [...] Vai alla recensione »
Un anziano politico ha ormai perso il polso sia del paese che del suo stesso partito. L'uomo allora decide di sparire per cercare di ritrovare se stesso ma soprattutto per vedere quali saranno le mosse dei suoi. Il suo braccio destro decide allora di rivolgersi al fratello che ha una straordinaria somiglianza e ne prenderà il posto. Il film ha numerose chiavi di lettura e non è certo il primo a giocare [...] Vai alla recensione »
E se il segretario del principale partito di opposizione, in clamoroso calo di consensi, scomparisse all'improvviso? Da questa situazione bizzarra comincia il film di Roberto Andò, regista teatrale e di opere liriche, "Viva la libertà", tratto dal suo romanzo "Il trono vuoto". Sì, perchè Enrico Oliveri (Toni Servillo) [...] Vai alla recensione »
Film del 2013 interpretato da un irripetibile Toni Servillo nei panni di due fratelli gemelli omozigoti, perfettamente identici fuori, quanto profondamente diversi dentro. Il primo Enrico Oliveri , politico di punta nel Partito di Sinistra di una fantomatica Italia orfana di leadership, cosi simile alla nostra reale, il secondo un dotto e simpatico letterato pazzo perfetto, che firma pensieri [...] Vai alla recensione »
Grande prova del regista Roberto D'Andò, supportato in questa sua opera da due eccellenti nomi del Cinema italiano contemporaneo, ossia gli attori Toni Servillo e Valerio Mastandrea che, per quest'occasione, intrecciano magnificamente il loro percorso artistico che, a livello di qualità interpretativa, si è sempre mantenuto costantemente su livelli assolutamente altissimi.
Veramente guardare questo film è come immaginare la politica che vorremmo realmente. Quella non necessariamente concreta o con la risposta pronta per tutto, ma quella sincera, quella che forgia un patto con l'elettore di comune intento, quella che non ti vuole fregare e pensa solo alla propria autosopravvivenza. E quella che, come suggerisce il film in più punti, non utilizza la cultura come mezzo [...] Vai alla recensione »
La prima mezz'ora è l'unica che da un senso al film, poi più nulla. La lettura della realtà sociopolitica è oltremodo travisata, va bene la crescente dipendenza dai sondaggi e il populismo delle parole, ma gli operai con casco di protezione che rimangono colpiti dalle frasi di Brecht sono fantapolitica. Il film è del 2013 ma sembra fermo alla realtà [...] Vai alla recensione »
Cose già viste, ma trattate con cura e con qualche originalità. Ad esempio, l'attenzione per la vicenda, la morale non retorica, la voglia di bene generale. Un film politico che si trasforma in una parabola con una profondità inaspettata. Tutto molto dignitoso, sceneggiatura delle migliori e regia all'altezza. Servillo meno clownesco del solito, Mastrandrea sempre misurato [...] Vai alla recensione »
E Roberto Andò, dopo il capolavoro di qualche anno fa "Sotto falso nome" (con un grande Auteil), firma un altro gioiello cinematografico. Film leggero nella sua complessità, con forti accenti poetici, ci fa riflettere sul ruolo del doppio e di ciò che appare (involontario, ma curioso una certa affinità tematica con l'ultimo Tornatore); ancor di più, [...] Vai alla recensione »
Sono incredibilmente sbalordito da questa eccelsa pellicola!Finalmente un film che fà del sentimento ironia e della struttura sociale tessere verticali in fila di un domino,che grazie ad un soffio poetico,iniziano a cadere e a divertire lo spettatore.Qui la magia dell'arte viene mescolata alla coscienza individuale; ovvero,sia nel girare una scena, per quanto possa essere veritiera,c'è [...] Vai alla recensione »
Film che affronta in modo divertente alcuni aspetti della vita pubblica e privata di un segratario di partito, che difetta di passione e quindi fantasia, portando il prorpio partito al minimo gradimento, così decide di ecclissarsi; il suo portaborse, inizialmente copre la misteriosa spariazione asserendo che il segratario è malato.
Viva la Libertà di Roberto Andò Il partito di sinistra, all’opposizione nell’imminenza delle elezioni, è guidato da un segretario, Enrico Oliveri (Tony Servillo), depresso e indeciso. I sondaggi lo danno sconfitto e c’è una fronda interna sempre più forte. Enrico decide di sparire. Il segretario particolare, Andrea (Valerio Mastandrea), cerca una [...] Vai alla recensione »
Una vera bomba. Un film che porterà ogni spettatore a chiedersi "chi è chi" Il regista ci parla di un dirigente di partito di sinistra che dopo il crollo dei sondaggi alla vigilia delle imminenti elezioni, scompare senza lasciare traccia. Se ne va a Parigi dove chiede ospitalità a Danielle, una vecchia fiamma.
Un film che pare scritto apposta per un attore come Toni Servillo che mi sorprende ad ogni sua comparsa per la sua straordinaria poliedricità. Molti attori nostrani e non, per quanto bravi, restano spesso intrappolati entro clichè di cui è difficile poi sbarazzarsi. Servillo si può concedere qualsiasi ruolo sentendosi perfettamente a proprio agio e senza commettere [...] Vai alla recensione »
Il film è intelligente, Servillo bravo, ciò che mi ha spiazzato sono state le reazioni del pubblico in sala. Il cinema in cui mi trovavo è solitamente frequentato dalla piccola borghesia di sinistra in una cittadina di provincia della Lombardia. Sala gremita, i soliti abiti eleganti, prima della proiezione intorno a me discussioni sulle imminenti elezioni e dichiarazioni [...] Vai alla recensione »
Ad un certo punto del film, Giovanni, e non Enrico, sale sul palco: una folla pronta ad accogliere colui che come un "miracolo" è venuto ed ha ridato forza e vigore a tutte quelle coscienze pronte a consegnarsi alle "sinistre di tutte il mondo", lui che assume una posa composta, per un attimo sembra veramente suo fratello: si ferma e riflette (riflette?), indica la miriade di parole che gli stanno [...] Vai alla recensione »
Eccoci di fronte all'ennesimo film inutile (o fiction mancata) dove la sinistra più bieca si crogiola e il pubblico più intelligente bellamente va altrove, ignora. Servillo gigione oltre ogni dire, attrici gatte morte e slavate, freddo polare, gelo. D'altronde Andò un bel film, anzi, un film, non l'ha mai fatto. Perché allora meravigliarsi di questo stagno stagnante? [...] Vai alla recensione »
E' davvero un bel film , basato sull' italia di oggi, un italia separata, un italia ormai senza idee. Toni Servillo è un autentico portento, grande maestria nel recitare la parte! Sono felice di averlo visto e lo consiglio a tutti . Molte parti sono strane, mistiche, come quella della bambina che gli dice che non è nessuno. Parla anche della religione, serio e simpatico.
Servillo ancora una volta ci regala un interpretazione unica (anzi due e se vogliamo anche tre) e si riconferma attualmente il migliore attore italiano! Viva la Libertà a due settimane dalle elezioni è un film attualissimo che fa sorride riflettere e sognare!
Film bellissimo,da vedere e rivedere,che tocca molteplici temi con intelligenza,ironia e leggerezza.Toni Servillo ha dato il meglio di se' e merita un'ovazione.
Un bel film sulla situazione della politica italiana interpretato da un Servillo eccezionale. Due fratelli gemelli, uno premier dell'opposizione l'altro ricoverato in clinica per disturbi della personalità. Il primo non regge lo stress della vita politica e dopo aver portato il partito verso il baratro fugge da una vecchia amica. L'altro lo sostituisce e si rivela un genio [...] Vai alla recensione »
Un buon film, magistralmente interpretato da Toni Servillo, probabilmente l'attore migliore e la persona piú antipatica del panorama nazionale. Trama abbastanza originale, forse leggermente tirata via, spesso poetica e ricca di citazioni e spunti di riflessione. Se pur non siamo davanti ad un capolavoro, ne consiglio assolutamente la visione.
Il versatile Tony Servillo - bravissimo - presta il proprio volto ai due fratelli protagonisti di questo film. La storia è piuttosto inverosimile e i dialoghi banali, specialmente quelli di Giovanni che, invece, dovrebbero risultare geniali. Il film si lascia vedere ma, sulla sinistra italiana, non racconta nulla che non si possa già guardare al telegiornale o in un programma di approfondimen [...] Vai alla recensione »
Un film che riflette il panorama politico italiano, dove l'essere sé stessi come il pseudo folle Giovanni si contrappone al vero politico in crisi e in cerca del senso della propria vita e missione politica Enrico vince. Fantastico film,divertente,intelligente e garbato dove ogni scena è un messaggio. Alta regia di classe di Andò...indimenticabili 5 scene clou : Il discorso del folle Giovanni ad [...] Vai alla recensione »
Ottima l'interpretazione degli attori, ottima la regia. La storia è originale e mi è piaciuta molto; ho trovato solo il finale non ben definito e un po' troppo sospeso, che mi ha lasciato un retrogusto un po' amaro. Trovo che il film non abbia particolari attinenze con la realtà, ma deve essere preso per quello che è: una bella storia ambientata nella politica. La realtà è ben diversa, ahimé.
Realistico e surreale al tempo stesso, è un film che scorre velocissimo, ben fatto, diretto e recitato, ottimi tutti gli attori; è un film che dà speranza, visto poi proprio oggi ... il senso della politica? partire dalla gente e dai sentimenti, la passione prima di tutto, anche nella vita di tutti igiorni. Da vedere
servillo, dopo andreotti bersani e vendola? Film interessante e avvincente che mette a nudo l'inutilità e la vacuità di una politica che in quanto prosa del quotidiano mercimonio di potere non sa più coinvolgere le masse che invece invocano passione e poesia al punto di lasciarsi incantare dal pifferaio magico di turno che ammaliando in versi e filosofemi trascina un intero [...] Vai alla recensione »
Finalmente un film italiano dove le risate sono intelligenti e misurate, un bellissimo sogno per la sinistra, in qualche tratto addirittura commovente. Servillo riesce nell'intento di stupire attraverso la sua versatilità e la sua istrionicità che consente allo spettatore di mettere in dubbio ed essere certo allo stesso tempo del personaggio a cui si sta assistendo.
Osservando questa opera e la mia mente è tornata nel passato OLTRE IL GIARDINO con Piter Seller, solo lui a quei tempi mi commosse con il suo linguaggio semplice . Oggi la stessa emozione me la ha trasmessa TONI SERVILLO. Magistrale universale, la scena di piazza san giovanni commovente. Riusciranno i nostri politici a fare altrettanto? La vedo dura l'egoismo è un male difficile [...] Vai alla recensione »
Toni Servillo si fa in due. È Oliveri, segretario del maggior partito di sinistra, che decide di concedersi una pausa dal difficile momento politico e personale e si rende irreperibile. Chiede segreta ospitalità a Parigi a una vecchia fiamma, Danielle (Valeria Bruni Tedeschi) sposata con un regista e madre di una bambina. A Roma l'assistente del politico scomparso (Valerio Mastandrea) corre ai ripari. [...] Vai alla recensione »
Il cosiddetto cinema civile all'italiana è stato qualche decade fa importante e pungente, ma da un bel po' quando si ripropone lo fa in modalità noiose e grossolane. Ci sembra, però, in controtendenza «Viva la libertà», il film che il regista siciliano (di scuola tornatoriana) Roberto Andò ha tratto dal suo romanzo Il trono vuoto edito da Bompiani e vincitore l'anno scorso del Campiello Opera Prima: [...] Vai alla recensione »
È davvero singolare, l'entrata a gamba tesa di Viva la libertà nella campagna elettorale. Un'irruzione magari non prevista, perché la realizzazione di un film ha tempi diversi da quelli della cronaca politica, ma con la quale occorre non di meno fare i conti. Anche perché, piaccia o no al regista Roberto Andò e al protagonista Toni Servillo, il gioco del «chi è chi» scatterà nella testa di ogni spettatore. [...] Vai alla recensione »
A parte il titolo, che ci riporta un po' al Rene Clair di A nous la liberté, un po' a Roberto Rossellini di Dov'è la libertà, con Viva la libertà di Roberto Andò per una volta il cinema italiano quasi ci piglia. A neanche dieci giorni dalle elezioni più incasinate che si siano svolte in questi ultimi anni, ci arriva una vera bomba comico-politico. Pure parecchio divertente grazie a un Toni Servillo [...] Vai alla recensione »
Viva la libertà è un film da non perdere. Con un Toni Servillo da Oscar, nel doppio ruolo del leader dell'opposizione, Enrico Oliveri, spento e depresso, e di suo fratello gemello, un filosofo un po' matto (appena uscito da un ospedale psichiatrico), pieno di vita e di ideali. La campagna elettorale va malissimo, Oliveri non ne può più e sparisce. Va a rifugiarsi a Parigi da una vecchia fiamma (splendida [...] Vai alla recensione »
Dopo "Viaggio segreto", "Sono falso nome" e "Il manoscritto del Principe", il film più impegnativo e felicemente risolto di Roberto Andò. Con l'abilità di rivolgersi a un tema scottante come l'attualità politica senza mai retorica, con una levità, anzi, che arriva a far concludere la vicenda senza uno strappo o, al contrario, una caduta nell'ovvio.
Nessuno vuole fare la sua parte, nel cinema italiano. Vanno forte gli sdoppiamenti, lo scambio dei ruoli, i voltafaccia e le giravolte: sembra che nessuno riesca più a costruire un personaggio capace di reggere una storia senza fare tutto e il contrario di tutto. Dalle stelle alle stalle - e viceversa - in "Il principe abusivo" di Alessandro Siani. Storia che somiglia parecchio al secondo episodio [...] Vai alla recensione »