Chi conosce l'universo di Final Fantasy sa bene quanto, nei vari titoli della saga, l'azione sia sempre funzionale alle storie raccontate. Del resto, sin dai suoi esordi, è stata questa la filosofia di Hironobu Sakaguchi, creatore di un brand che ha rivoluzionato il mondo dei videogiochi. Già dal 1987, anno d'uscita del primo Final Fantasy, l'attenzione alla narrazione era maniacale. Era inevitabile che, seguendo il mutare dei tempi, un'epopea del genere travalicasse i confini videoludici. È successo nel 2001 e nel 2005 con i film Final Fantasy: The Spirits Within e Final Fantasy VII: Advent Children; è successo nuovamente nel 2016 con Kingsglaive: Final Fantasy XV.

Quest'ultimo lungometraggio rappresenta il perfetto esperimento cross-mediale. È visibile senza alcun problema da coloro che non hanno mai passato un minuto nel mondo fantastico di Final Fantasy; è apprezzabile da chiunque conosca superficialmente i principali elementi della saga; è una fonte inesauribile di arricchimento per chi ha completato tutte le storie di Final Fantasy XV.

Come sanno bene milioni e milioni di gamer, la forza di questa epopea risiede nelle capacità di rinnovarsi capitolo dopo capitolo rimanendo però fedele a sé stessa.

In Kingsglaive: Final Fantasy XV si segue quanto accade nel continente immaginario di Eos. Le armate dell'Impero di Niflheim, sfruttando al meglio la tecnologia, conquistano territori su territori. L'unico regno che non ha ceduto è quello di Re Regis Lucis Caelum CXIII, il quale ha potuto contare fino ad ora sull'apporto della magia e dei suoi fedelissimi guerrieri stregoni, noti appunto come Kingsglaive. Tra questi si distingue per coraggio e intraprendenza Nyx.

Tuttavia, nonostante l'indomita resistenza, le difese del Regno di Caelum sono destinate a cadere. Così il monarca, pur avendo molti dei suoi consiglieri contrari alla sua decisione, sceglie di usare la diplomazia per evitare una guerra sanguinosissima. In questo accordo viene coinvolta la principessa Lunafreya di Tenebrae. Quando quest'ultima viene rapita in circostanze misteriose, appare evidente che la pace è un'autentica chimera per tutte le parti in causa.

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