giuseppe
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domenica 22 novembre 2015
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giusto al momento sbagliato
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Bhè il film in se a me è piaciuto. Alla fine forse "leggermente" scontato ma comunque un buon film d'azione. La durata la tira un po per le lunghe. Non ho assolutamente capito il ruolo di David Batista per quanto l'abbiano pompato.
Su questo film della saga 007 credo ci sia da dire che dopo Skyfall (capolavoro della cinematografia di Bond) ci sia davvero poco per fare meglio, credo quindi che se fosse stato questo il terzo film e Skyfall il quarto probabilmente sarebbe stata più coerente la cosa. Ovviamente così ci sarebbero state incongruenze con la trama ma con il terzo hanno dato un tocco a 007 che in questo film mancava.
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corazzata potiomkin
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giovedì 12 novembre 2015
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tante scene ma pochi colpi di scena
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Premetto che non sono un appassionato della saga di 007, anche se poi bene o male me li sono visti quasi tutti.
Che dire di questiìo Specrte ... ben poco in verità: una trama absstanza piatta e scontatissima, tanto spettacolo, ottima la fotografia, ma pochissimi colpi di scena, e a questo quadro un po' desolante aggiungiamoci anche dialoghi piuttosto banali.
Insomma, gli effetti speciali e le star non bastano a riscattare un prodotto decisamente scadente: l'impressione è che si dovesse comunque fare un film, e lo si è fatto, ma davvero lo scenografo non doveva essere particolarmente convinto, né tanto meno ispirato.
In conclusione: uno dei peggiori "007" che ho visto, forse addirittura il peggiore.
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Premetto che non sono un appassionato della saga di 007, anche se poi bene o male me li sono visti quasi tutti.
Che dire di questiìo Specrte ... ben poco in verità: una trama absstanza piatta e scontatissima, tanto spettacolo, ottima la fotografia, ma pochissimi colpi di scena, e a questo quadro un po' desolante aggiungiamoci anche dialoghi piuttosto banali.
Insomma, gli effetti speciali e le star non bastano a riscattare un prodotto decisamente scadente: l'impressione è che si dovesse comunque fare un film, e lo si è fatto, ma davvero lo scenografo non doveva essere particolarmente convinto, né tanto meno ispirato.
In conclusione: uno dei peggiori "007" che ho visto, forse addirittura il peggiore.
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lyukbesson
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sabato 21 novembre 2015
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orripilante
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Il film più brutto nella storia degli 007, lento e troppo lungo...non vedevo l'ora di andarmene dal cinema. Craig sembra un giostrai bulgaro uscito dalla palestra pronto a menare qualcuno, come al solito da sempre zero eleganza inglese e zero fascino da James Bond. Moneypenny si è abbronzata ed è creola, bei tempi quando faceva l'innamorata dolce di James, ora va a letto col primo che capita. Per il secondo 007 ancora Q da amabile vecchietto simpatico è diventato un ragazzetto nerd. Il film per il 90% in una penombra costante e avvolto in una tetra ombrosità.
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Il film più brutto nella storia degli 007, lento e troppo lungo...non vedevo l'ora di andarmene dal cinema. Craig sembra un giostrai bulgaro uscito dalla palestra pronto a menare qualcuno, come al solito da sempre zero eleganza inglese e zero fascino da James Bond. Moneypenny si è abbronzata ed è creola, bei tempi quando faceva l'innamorata dolce di James, ora va a letto col primo che capita. Per il secondo 007 ancora Q da amabile vecchietto simpatico è diventato un ragazzetto nerd. Il film per il 90% in una penombra costante e avvolto in una tetra ombrosità. Ci sono solo scene violente e ansiogene prevaricate da forti fastidiosi rumori d'azione. La Bellucci (donna lucia, ma che nome ridicolo) che si doppia con accento simil francese non si può sentire e sembra la classica vedova del sud di un mafioso italiano imbruttita con le occhiaia e invecchiata. La scena dove trapanano a Bond la testa è atroce e vomitevole. L'unica cosa bella del film è l'Aston Martin DB10. Speriamo che cambino il regista e il James Bond!
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nicknamemio
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mercoledì 18 novembre 2015
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mezza meta.
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L’action movie è un classico: protagonista eroico, nemico intelligente con risorse illimitate, apparentemente invincibile; il plot per anni è stato questo, e a ‘sorpresa’, il male soccombe alle virtù di una semplice pistola. 007 Spectre è la più marcata rivisitazione del personaggio di Fleming, sentimentale, sensibile, introspettivo. Skyfall aveva anticipato il cambiamento, il parallelo tra ‘mondo nuovo’ e Shangai, Macau, il ritorno di Q in pellicola e l’avvicendarsi di M. Il film riparte da li, mostra un Bond ancora cinico, determinato, e per la seconda volta posto alla sbarra con l’intero dipartimento per l’inadattabilità ai tempi moderni; una complicazione alle azioni di bond che peraltro non viene sfruttato ampiamente, ma sopratutto, che dopo la sospensione in Quantum (dopo l’uccisione della guardia del corpo in Austria), ed il scetticismo di Skyfall, adesso appare ridondante ed assume i contorni del clichè.
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L’action movie è un classico: protagonista eroico, nemico intelligente con risorse illimitate, apparentemente invincibile; il plot per anni è stato questo, e a ‘sorpresa’, il male soccombe alle virtù di una semplice pistola. 007 Spectre è la più marcata rivisitazione del personaggio di Fleming, sentimentale, sensibile, introspettivo. Skyfall aveva anticipato il cambiamento, il parallelo tra ‘mondo nuovo’ e Shangai, Macau, il ritorno di Q in pellicola e l’avvicendarsi di M. Il film riparte da li, mostra un Bond ancora cinico, determinato, e per la seconda volta posto alla sbarra con l’intero dipartimento per l’inadattabilità ai tempi moderni; una complicazione alle azioni di bond che peraltro non viene sfruttato ampiamente, ma sopratutto, che dopo la sospensione in Quantum (dopo l’uccisione della guardia del corpo in Austria), ed il scetticismo di Skyfall, adesso appare ridondante ed assume i contorni del clichè. Roma è il cuore dell’organizzazione Spectre, cupa e noir, quasi ancestrale, traccia perfettamente il parallelo della battaglia tra moderno e classico, metafora del franchasing più duraturo del cinema, che si, è rinnovato, ma ha le fondamenta antiche, e non passa mai di moda; ma la moda è crudele, e la seconda metà del lavoro è fuori dai canoni moderni, straccia la scenografia che si banalizza tornando ai vecchi canoni in cui una parte consistente di essa è impiegata al solo fine di giustificare l’ennesimo amenicolo tecnologico in dotazione del protagonista. Così appare chiaro sin dai primi minuti, che purtroppo l’orologio avrà la sua parte, e assurda banalità, il fuori moda straripa, in modalità Die Hard, quando cadendo in mani nemiche Bond riesce a fuggire al marginale Franz Oberhauser (diretto malamente), che al solito tentennare nell’uccidere l’avversario diventa vittima. Da questo punto in poi la trama scade, ed è spreco di caratteri aggiungere altro, lasciando però una particolare citazione per il finale, monumento cinematografico alla banalità, sconcertante, degno del peggior Action movie anni 80.
Permane la sensazione che tutto poteva riuscire meglio, una specie di decollo interrotto, il richiamo cinematograficamente moderno alla serie TV, collante di questo episodio sino al primo Bond di nuova generazione (Casinò Royal), che ne richiama perfino un protagonista è una scelta eccellente, sprecata miseramente. Se il circuito sembrava interrotto in Skyfall, apparentemetne scollegato dai primi due capitoli (i migliori dell’intera saga a mio parere), che perfettamente connessi tra loro, hanno condotto alla Spectre, infittire la trama al 25° capitolo sarà un’impresa epocale. Involontaria metafora conclusiva è la stretta di mano con la quale il protagonista si avvia ai titoli di coda; “venite vi accompagno fuori dal cinema”, con il rischio che questo film possa accompagnare la saga al pensionamento.
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dhany coraucci
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giovedì 19 novembre 2015
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le bond girls meno desiderabili della storia
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Meglio dirlo subito: sono una fans del James Bond Pierce Brosnan, più raffinato che muscolare, dunque su Daniel Craig ho sempre avuto le mie riserve. Tuttavia ho adorato Skyfall per la sua cupezza introspettiva, ma ciò che cerco è sempre e solo la spettacolarità delle scene d'azione (il mio 007 preferito è La Morte può Attendere, 2002, tra i magnifici ghiacci islandesi). Da questo punto di vista l'ultimo 007 è noiosissimo e, rischiando l'eresia, l'ho trovato addirittura lento, il che è il massimo della delusione in un contesto simile. Se l'introspezione psicanalitica legata alla figura della madre che necessitava di tempi dilatati, di silenzi e di buie consapevolezze in Skyfall era controbilanciata da inseguimenti mozzafiato ed emozionanti corpo a corpo, qui i ricordi e la “recherche” del padre si ammoscia in lunghissimi, dilatati e opprimenti risvolti e le poche scene d'azione che li intervallano, per usare un linguaggio teatrale, sono “telefonate”, quindi non sorprendono né alla fin fine emozionano.
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Meglio dirlo subito: sono una fans del James Bond Pierce Brosnan, più raffinato che muscolare, dunque su Daniel Craig ho sempre avuto le mie riserve. Tuttavia ho adorato Skyfall per la sua cupezza introspettiva, ma ciò che cerco è sempre e solo la spettacolarità delle scene d'azione (il mio 007 preferito è La Morte può Attendere, 2002, tra i magnifici ghiacci islandesi). Da questo punto di vista l'ultimo 007 è noiosissimo e, rischiando l'eresia, l'ho trovato addirittura lento, il che è il massimo della delusione in un contesto simile. Se l'introspezione psicanalitica legata alla figura della madre che necessitava di tempi dilatati, di silenzi e di buie consapevolezze in Skyfall era controbilanciata da inseguimenti mozzafiato ed emozionanti corpo a corpo, qui i ricordi e la “recherche” del padre si ammoscia in lunghissimi, dilatati e opprimenti risvolti e le poche scene d'azione che li intervallano, per usare un linguaggio teatrale, sono “telefonate”, quindi non sorprendono né alla fin fine emozionano. Christoph Woltz mi piace come attore e si impegna molto a dare una connotazione sadica al suo personaggio, ma cosa sappiamo di lui? Ce ne ricorderemo? Penso proprio di no. E poi, vogliamo parlare delle Bond Girls? Ora che la superlativa M non c'è più, l'universo femminile che ruota attorno all'agente segreto mostra tutte le sue carenze: mai sono state meno desiderabili di queste due; la Bellucci è bella, ma vi prego non fatela più parlare, doppiatela! Sforzandoci, come vedova afflitta e spaventata potremmo anche crederle, ma quando apre bocca con la sua voce refrattaria a qualsiasi attitudine recitativa la scena diventa completamente ridicola. La bionda Léa Seydoux, con quegli occhi sempre a mezz'asta completamente inespressivi io già faticavo a sopportarla nella Vita di Adèle, che pure le si adattava nella sua “mise en scène” di fragile insicurezza, ma qui non commuove, né da scontrosa né da femme fatale, col risultato che la sua attrazione per James è completamente priva di brividi erotici. E infine Moneypenny, che è sempre stata adorabile nella sua veste deliziosamente borghese, diventa perfino irritante con la sua dedizione tutta casalinga. Salvo un'unica cosa: la colonna sonora di Thomas Newman, fedelissimo collaboratore di Sam Mendes. La musica è fin troppo bella per l'esiguo spazio che le è dedicato.
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dave c.j.
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venerdì 6 novembre 2015
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bond ci lascia con stile, ma non troppo
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"I morti sono vivi"
Si apre con questa citazione il 24esimo film sull'agente segreto più famoso e amato del pianeta; in questa sua ultima pellicola nei panni di James Bond, Daniel Craig deve affrontare una società segreta a cui sono stati attribuiti gli ultimi attentati sparsi per il globo; un oscuro segreto, celato nel suo passato, verrà a galla e spingerà 007 a un viaggio tra ricordi, rimpianti e scelte che potranno cambiare il suo futuro. Nonostante le alte aspettative e presupposti che facevano ben sperare il secondo Bond-movie di Mendes piace ma non convince fino in fondo. Intendiamoci, l'impronta del regista britannico si sente eccome: il sodalizio con thomas newman per la colonna sonora giova al film come non mai nei momenti chiave e la fotografia è a tratti spettacolare e colonna portante del film.
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"I morti sono vivi"
Si apre con questa citazione il 24esimo film sull'agente segreto più famoso e amato del pianeta; in questa sua ultima pellicola nei panni di James Bond, Daniel Craig deve affrontare una società segreta a cui sono stati attribuiti gli ultimi attentati sparsi per il globo; un oscuro segreto, celato nel suo passato, verrà a galla e spingerà 007 a un viaggio tra ricordi, rimpianti e scelte che potranno cambiare il suo futuro. Nonostante le alte aspettative e presupposti che facevano ben sperare il secondo Bond-movie di Mendes piace ma non convince fino in fondo. Intendiamoci, l'impronta del regista britannico si sente eccome: il sodalizio con thomas newman per la colonna sonora giova al film come non mai nei momenti chiave e la fotografia è a tratti spettacolare e colonna portante del film. Le atmosfere, la pigmentazione, i colori e le splendide location (tra cui Roma) hanno impreziosito la pellicola come nel precedente capitolo; Lo stile briths, l'autoironia di Bond e l'irresistibile fascino di 007 hanno poi fatto il resto. Eppure Sam Mendes non osa come ha invece sempre fatto nella sua carriera (vedi American Beauty). La narrazione è un po' troppo fiacca e alcuni dialoghi scontati e pieni di cliché hanno rischiato di rovinare tutto quello che di buono è stato fatto; a rafforzare questa tesi la pessima scelta delle Bond Girl: Monica Bellucci è tanto brava quanto poco credibile, mentre Lea Seydoux non è sicuramente sui livelli della connazionale Eva Green (prima fiamma di 007, alias Vesper). Christoph Waltz, il villain, rievoca uno storico nemico dell'agente britannico, impersonato in classico stile Waltz, ma rimane comunque la sensazione che si potesse fare di più. Il film in se parte bene, benissimo, per poi piano iniziare una discesa che lo porta ad una (leggera) caduta di stile. Non rimane che salutare uno dei Bond migliori, più misteriosi e complessi mai creati sul grande schermo con un bel film, ma con quella sensazione di non avergli dato il giusto tributo.
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[+] stile bond? stile pacchiano quanto la sigla.
(di dr. stranamore)
[ - ] stile bond? stile pacchiano quanto la sigla.
[+] concordo
(di flaw54)
[ - ] concordo
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joker 91
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lunedì 9 novembre 2015
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molto male
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dopo il bellissimo Skyfall Sam Mnedes questa volta toppa totalmente... un film banale,scene d'azione in una Roma deserta dove non passa mai una macchina,assenza di tensione e cast molto stando. Craig non è più a suo agio nel ruolo(come affermato da lui stesso questa era l'ultima volta). Una Bellucci come al solito inesistente utile solo a una cosa.... a questo punto avrei preferito Greta Scarano in questo ruolo(sarebbe stata più adatta ed sicuramente avrebbe recitato meglio...) un film lento e noioso che si da slanci verso un autorialità che essenzialmente non esiste.
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