im_not_amused
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sabato 26 dicembre 2015
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un film di 007 anni 70, ma fatto nel 2015
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Questo film mi ha veramente delusa ed è molto grave, visto che nel mio caso avevo pure evitato di vedere il trailer e che quindi, non poteva nemmeno alzarmi le aspettative. Che dire, l'unica parte godibile probabilmente sono solo i cinque minuti iniziali; con i fantastici festeggiamenti di città del messico nel giorno dei morti. Poi 007 entra in azione e tutta la magia finisce.
Come ho già detto nel titolo, è stato come vedere un film di spionaggio anni settanta (con tutto quel trash che programmi come "i Simpson" prendono in giro) ma ambientato nel 2015. Con i soliti cliché, tipo la ragazza che deve essere salvata ogni 3x2 perché da sola è utile quanto una palla al piede. La trama orribile, sciatta e banale, che lo spettatore indovina in meno di due secondi.
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Questo film mi ha veramente delusa ed è molto grave, visto che nel mio caso avevo pure evitato di vedere il trailer e che quindi, non poteva nemmeno alzarmi le aspettative. Che dire, l'unica parte godibile probabilmente sono solo i cinque minuti iniziali; con i fantastici festeggiamenti di città del messico nel giorno dei morti. Poi 007 entra in azione e tutta la magia finisce.
Come ho già detto nel titolo, è stato come vedere un film di spionaggio anni settanta (con tutto quel trash che programmi come "i Simpson" prendono in giro) ma ambientato nel 2015. Con i soliti cliché, tipo la ragazza che deve essere salvata ogni 3x2 perché da sola è utile quanto una palla al piede. La trama orribile, sciatta e banale, che lo spettatore indovina in meno di due secondi. O almeno così è stato per me visto che capivo le cose anni prima che le intuisse il protagonista. Pompatissimo, davvero fino all'inverosimile. Della serie che durante la scenda dell'elicottero tutte le leggi della fisica se ne vanno in vacanza.
Ma ad essere sincera, sincera, non sono manco queste le cose che più mi hanno fatta arrabbiare. Tra le cose che ho veramente odiato, c'è per primo, il fatto che hanno instupidito Q in modo assurdo. Della serie, che nel film prima era un genio quasi alla sherlock(BBC) e ora è il tipico nerd imbranato del cavolo. Secondo, la cosa che più mi ha fatta arrabbiare in assoluto, in quanto appassionata di Horror e di lovecraft, è l'aver sfruttato in maniera ORRIBILE il simbolismo dei miti di Cthulhu (Nel film; i riferimenti al polpo. E il Re Pallido)
In conclusione; questo è l'ultimo film di questo ciclo di 007? Piango dalla gioia.
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(di citizen kane)
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marce84
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lunedì 7 dicembre 2015
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ritorno agli ingredienti classici di 007
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“Spectre” rappresenta il capitolo conclusivo del ciclo di quattro film con Daniel Craig nelle vesti di James Bond iniziato con “Casino Royale” e proseguito con “Quantum of Solace” e “Skyfall”. Inoltre è il secondo film della saga diretto da Sam Mendes, che aveva portato innovazione e spessore con l’ultimo film “Skyfall”, intraprendendo una strada diversa e originale, criticata dai fan più accaniti di 007. In “Spectre” sembra ritornare, però, sui binari classici della spia britannica più famosa del cinema: tanta azione, adrenalina, inseguimenti, corpo a corpo.
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“Spectre” rappresenta il capitolo conclusivo del ciclo di quattro film con Daniel Craig nelle vesti di James Bond iniziato con “Casino Royale” e proseguito con “Quantum of Solace” e “Skyfall”. Inoltre è il secondo film della saga diretto da Sam Mendes, che aveva portato innovazione e spessore con l’ultimo film “Skyfall”, intraprendendo una strada diversa e originale, criticata dai fan più accaniti di 007. In “Spectre” sembra ritornare, però, sui binari classici della spia britannica più famosa del cinema: tanta azione, adrenalina, inseguimenti, corpo a corpo. Il film così facendo diventa, tuttavia, troppo inconsistente, la trama è abbozzata, superficiale e diventa un pretesto per rappresentare le suddette scene d’azione con Bond protagonista. Troviamo la solita eleganza e ironia che caratterizza i film di 007, ma la sceneggiatura ha molti buchi e la conseguenza è che anche un attore come Christoph Waltz, il “villain” principale del film è poco credibile e diventa quasi una macchietta. Impietoso è il confronto con Silva/Bardem, protagonista in Skyfall, e indimenticabile per la sua terribile ambiguità e glaciale follia. In Skyfall la trama era ben orchestrata ed anche la bellezza scenografica e fotografica era funzionale alla sceneggiatura. Cosa che non accade in Spectre, dove il film si trascina per 2 ore e mezza senza colpi di scena, senza misteri, fino ad approdare al finale prevedibile e ammiccante.
Non tutto però è da buttare: il piano sequenza iniziale a Città del Messico è da togliere il fiato per la bellezza delle riprese e per il modo in cui lo spettatore viene catapultato all’interno del corteo del “Dia de los Muertos”, così come la cura della fotografia colpisce nelle scene dell’inseguimento sul Lungo Tevere a Roma oppure nella dimora di “Mr White” sulle Alpi austriache.
Insomma Sam Mendes sembra abbia strizzato l’occhio ai fan storici della saga che avevano criticato l’eccessiva complessità di Skyfall e richiesto il ritorno agli ingredienti tipici dello 007: azione, leggerezza, adrenalina, ironia e citazioni dei capitoli passati. Il regista li ha accontentati ma il risultato non è memorabile come nel capitolo precedente.
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milliar
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martedì 8 dicembre 2015
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ma la classe di 007 dov'è finita?
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Da tempo non vedevo un film così brutto..sì..proprio brutto! Ormai 007 è diventato indistruttibile, inscalfibile, peggio di Terminator, dei Fantastici 4, Superman in confronto non è niente!...L'attore protagonista (Daniel Craig) non ha un filo di classe, sembra un mezzo delinquente dell' est europa, senza classe, con espressione facciale monotematica che non trasmette nulla se non depressione, si vede che il suo agente ha fatto davvero un buon lavoro tra le amicizie hollywoodiane per far sì che gli venisse assegnata questa trilogia. A differenza della critica io non trovo nulla di così introspettivo e psicologico ma solo una superficialità e scontatezza disarmanti, appena si inizia a vederlo ti domandi se sei andato a vedere 007 oppure Mission Impossible, tutta la trama è scontata incluso lo stupidissimo finale.
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Da tempo non vedevo un film così brutto..sì..proprio brutto! Ormai 007 è diventato indistruttibile, inscalfibile, peggio di Terminator, dei Fantastici 4, Superman in confronto non è niente!...L'attore protagonista (Daniel Craig) non ha un filo di classe, sembra un mezzo delinquente dell' est europa, senza classe, con espressione facciale monotematica che non trasmette nulla se non depressione, si vede che il suo agente ha fatto davvero un buon lavoro tra le amicizie hollywoodiane per far sì che gli venisse assegnata questa trilogia. A differenza della critica io non trovo nulla di così introspettivo e psicologico ma solo una superficialità e scontatezza disarmanti, appena si inizia a vederlo ti domandi se sei andato a vedere 007 oppure Mission Impossible, tutta la trama è scontata incluso lo stupidissimo finale. La solita organizzazione che si vuole impadronire del mondo (fortuna che a questo giro non vuole distruggerlo) e lui che la sgomina e salva tutti, ovviamente sfidando decine di guardie armate, elicotteri, energumeni ecc ecc...ma lui?...niente, come bere un bicchiere d'acqua..davvero ridicolo. Lo si intuisce già dalla scena iniziale che è un qualcosa che ha a che fare con la fantascienza dato che vengono abbattuti tutti i principi della fisica, dinamica e matematica. Un consiglio...non andatelo a vedere ne noleggiatelo perchè non vale la pena, specie se dovete andare a lavorare...provoca sonnolenza. Se proprio non potete resistere trovate altri modi.
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blualessandro
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lunedì 9 novembre 2015
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imbarazzante
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Della saga intepretata da Daniel Craig salvo solo l'ottimo Casino Royale, molto ben recitato, con una ceneggiatura coraggiosa che fa apparire finalmente umano Bond e una regia davvero mozzafiato. Già con Quantum Solace la baracca cominciò a scricchiolare, Skyfall poi (pur diretto dall'ottimo Mendes) suonò decisamente fasullo e inappagante. Ma quest'ultimo...
La sceneggiatura sembra scritta a caso, dialoghi di una superficialità inspigabile, salti logici, situazioni e personaggi slegati fra loro, davvero mediocre.
Poi tocca sorbirci una scena erotica veramente spiacevole tra una Monica Bellucci (con la sua cronica incapacità di recitare) ormai davvero tardona e un Craig che non riesce neanche a fingere di esserne attratto.
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Della saga intepretata da Daniel Craig salvo solo l'ottimo Casino Royale, molto ben recitato, con una ceneggiatura coraggiosa che fa apparire finalmente umano Bond e una regia davvero mozzafiato. Già con Quantum Solace la baracca cominciò a scricchiolare, Skyfall poi (pur diretto dall'ottimo Mendes) suonò decisamente fasullo e inappagante. Ma quest'ultimo...
La sceneggiatura sembra scritta a caso, dialoghi di una superficialità inspigabile, salti logici, situazioni e personaggi slegati fra loro, davvero mediocre.
Poi tocca sorbirci una scena erotica veramente spiacevole tra una Monica Bellucci (con la sua cronica incapacità di recitare) ormai davvero tardona e un Craig che non riesce neanche a fingere di esserne attratto. Il saluto fra i due con lei in guepiere e reggicalze sul letto penoso. In compenso Léa Seydoux nei panni della bond girl di turno è eccitante quanto una sogliola surgelata.
Persino la canzone di apertura, di solito destinata a diventare una hit mondiale, è scadente e noiosa.
Mi viene da pensare che i soldi non danno la felicità, nel senso che neanche un budget stratosferico come quello che presumo Spectre abbia avuto a disposizione ne fa un film decente, tutt'altro. La ricchezza di mezzi impiegati semmai sottolinea e amplifica la mancanza di idee di una sceneggiatura zoppicante sin dalla prima scena.
Bocciato su tutta la linea. Leggendo altri commenti ho trovato un'affermazione che condivido in pieno: La trilogia di Jason Bourne interpretato da matt Damon è di gran lunga migliore degli ltimi tre Bond. Spettatori avvisati...
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jaylee
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domenica 8 novembre 2015
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bond, james bond nr. 24
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Eccoci qui, episodio 24. No, non stiamo parlando di una serie televisiva, ma della più longeva franchise del mondo del cinema, ovvero Bond, James Bond. Alla seconda regia del personaggio di Fleming uno dei migliori registi al mondo, il Sam Mendes di American Beauty e Era Mio Padre, alla sua quarta apparizione come protagonista Daniel Craig.
Stavolta il nostro eroe si carica sulle spalle la vendetta (privata) nei confronti del suo vecchio capo, uccisa in Skyfall, e scalerà una potente organizzazione criminale e politica, con a capo l’enigmatico Oberhauser, che scoprirà essere una sua vecchissima conoscenza. Al suo fianco, la figlia del suo antico nemico Mr. White; a coprirgli le spalle, il nuovo capo M, la fidata assistente Moneypenny e il genio tecnologico Q, visto che l’M16 è adesso in pericolo di essere assorbita dall’Intelligence, che non approva le missioni di 007
Probabilmente non è onesto fare troppi confronti col passato, ma alla fine dei conti, chi non va al cinema per vedere un film di 007 con il suo modello pre-costituito? Lasciamo stare che il tema della vendetta privata non è nuovo alla serie (ne ricordiamo uno con Timothy Dalton 25 anni fa), ma come minimo il confronto va con l’ultimo episodio, ovvero Skyfall, visto che ne è una continuazione e visto che era risultato essere uno dei migliori degli ultimi anni, con un Bond fragile e umano, e un concept completamente rivitalizzato da Mendes.
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Eccoci qui, episodio 24. No, non stiamo parlando di una serie televisiva, ma della più longeva franchise del mondo del cinema, ovvero Bond, James Bond. Alla seconda regia del personaggio di Fleming uno dei migliori registi al mondo, il Sam Mendes di American Beauty e Era Mio Padre, alla sua quarta apparizione come protagonista Daniel Craig.
Stavolta il nostro eroe si carica sulle spalle la vendetta (privata) nei confronti del suo vecchio capo, uccisa in Skyfall, e scalerà una potente organizzazione criminale e politica, con a capo l’enigmatico Oberhauser, che scoprirà essere una sua vecchissima conoscenza. Al suo fianco, la figlia del suo antico nemico Mr. White; a coprirgli le spalle, il nuovo capo M, la fidata assistente Moneypenny e il genio tecnologico Q, visto che l’M16 è adesso in pericolo di essere assorbita dall’Intelligence, che non approva le missioni di 007
Probabilmente non è onesto fare troppi confronti col passato, ma alla fine dei conti, chi non va al cinema per vedere un film di 007 con il suo modello pre-costituito? Lasciamo stare che il tema della vendetta privata non è nuovo alla serie (ne ricordiamo uno con Timothy Dalton 25 anni fa), ma come minimo il confronto va con l’ultimo episodio, ovvero Skyfall, visto che ne è una continuazione e visto che era risultato essere uno dei migliori degli ultimi anni, con un Bond fragile e umano, e un concept completamente rivitalizzato da Mendes.
Ebbene, Spectre risulta essere molto più tradizionale come impianto: i fan apprezzeranno i continui rimandi alla tradizione, come ad esempio il prologo (ovvero la scena prima dei titoli di testa) che non potrà non ricordare Vivi e Lascia Morire (fantastica canzone di Paul Mc Cartney, tra l’altro), o la cicatrice finale (e il gatto bianco) del megacattivo di turno.
Purtroppo, però, Spectre è un bel passo all’indietro rispetto al precedente, e si sviluppa come un videogioco più che come un film coeso: inizio missione (in Paese esotico), entrata in scena di 007 (vestito sempre fighissimo), combattimento, premio/indizio, passaggio alla missione successiva. Alla fine, qualche sbadiglio è inevitabile. Sorprende che sia un regista raffinato come Mendes a mancare il bersaglio della narrativa, laddove invece la parte della fotografia e della confezione in generale è impeccabile come sempre.
Visto il cast, colpisce anche quanto anonime risultino le interpretazioni: Daniel Craig torna ai suoi livelli abituali (medio-bassi, ce ne prendiamo la responsabilità. La sua camminata a gambe larghe fa rabbrividire), Ralph Fiennes nei panni del nuovo M se la cava, insipida Lea Seydoux nella parte della compagna di avventure e, udite udite, pure Christoph Waltz come Oberhauser buca la parte, credo per la prima volta nella carriera, segno che è il film che fa acqua a più livelli. Si salva Ben Whishaw, il genietto Q, che invece ravviva il tutto con una caratterizzazione precisa e fuori dal coro; inutile dire di Monica Bellucci, 5 minuti di parte, la maggior parte, di troppo. Complimenti, però, a 51 anni non solo è più vecchia di James Bond (e la più vecchia BondGirl della serie), ma fa ancora la sua splendida figura (recitazione a parte).
In definitiva: tradizionalissimo episodio (anche la canzone di Sam Smith sembra già sentita), delusi chi sperava ad un seguito all’altezza di Skyfall, contenti i fan della serie, che lo troveranno particolarmente liturgico ed esegetico. Ci sarà un seguito? Tranquilli, ci mancherebbe. Purtroppo. (www.versionekowalski.it)
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filmaker01
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lunedì 16 novembre 2015
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ottimo,ma non il migliore
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É un ottimo film, non all'altezza di Casino Royale o Skyfall, ma nemmeno ci va lontano, secondo me. C'é secondo me la trama é buona, chiara, lineare e con il giusto mix di azione e romanticismo, ma secondo me manca un pó di energia, alle sequenze d'azione in primis e, forse, un pò a tutto il film. Rispetto a quello che molti pensano, a me é piuttosto piaciuta la prova di Waltz, non all'altezza di Bardem di Skyfall che, secondo me, resterà una delle migliori interpretazioni del cattivo di Bond nella storia, ma che fa bella figura rispetto ad altre interpretazioni di cattivi (tipo quella quella nei film tipo Bersaglio Mobile o Quantum of Solace) e a cui gli si poteva dare un pó piú di spazio .
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É un ottimo film, non all'altezza di Casino Royale o Skyfall, ma nemmeno ci va lontano, secondo me. C'é secondo me la trama é buona, chiara, lineare e con il giusto mix di azione e romanticismo, ma secondo me manca un pó di energia, alle sequenze d'azione in primis e, forse, un pò a tutto il film. Rispetto a quello che molti pensano, a me é piuttosto piaciuta la prova di Waltz, non all'altezza di Bardem di Skyfall che, secondo me, resterà una delle migliori interpretazioni del cattivo di Bond nella storia, ma che fa bella figura rispetto ad altre interpretazioni di cattivi (tipo quella quella nei film tipo Bersaglio Mobile o Quantum of Solace) e a cui gli si poteva dare un pó piú di spazio . Daniel Craig ancora una volta superlativo, e mi é piaciuta molto anche l'interpretazione di Léa Seydoux, mentre della Bellucci preferirei non parlarne, solo una cosa....meno male che non si é vista un minuto di piú! Nel complesso, questo Spectre é un film un pó sopra la media dei film di Bond, ma non riesce a fare quel salto che lo porterebbe a film di Bond del calibro di Casino Royale e Skyfall.
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muttley72
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lunedì 9 novembre 2015
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il peggior 007 da quando c'è (l'ottimo) d. craig
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Il peggior film di 007 da quando c'è D. Craig (che a mio avviso è il miglior interprete dell'agente segreto....a parte S. Connery), ma meglio di alcuni 007 del passato 8ancora peggiori). Film dalla trama abbastanza "moscia" ed a tratti lenta, con pochi colpi di scena e "gadgets" dell'agente segreto (a parte l'orologio e l'auto...ma è tutto un deja-vu). L'inseguimento con le auto a Roma non è nulla di eccezionale (paragonandolo alla rottura di scatole causata al traffico nella Capitale per girare le scene), la scena iniziale dell'elicottero è carina, ma non indimenticabile; le sparatorie poche e banali. Voto 2,5 stelle. Peccato perché ripeto Craig è bravo e Waltz come attore non si discute. Meglio tutti gli altri film di 007 con Craig.
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catcarlo
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mercoledì 25 novembre 2015
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spectre
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Tra inseguimenti, scazzottate, esplosioni e sparatorie – con conseguente numero industriale di morti ammazzati – le due ore e mezza di Spectre volano che è un piacere, senza lasciare allo spettatore il tempo di annoiarsi: una volta ripresosi dallo stordimento che ne consegue, il suddetto spettatore comincia però a fare due conti e scopre che non tutto quadra. Il confronto con il precedente Skyfall è del tutto impossibile – in fondo, sarebbe stato un miracolo replicare l’indovinato insieme di azione e contenuto del film di tre anni fa – ma questo lavoro deve cedere il passo anche rispetto a Casino Royale: le voragini che si aprono nella storia scritta da John Logan e Neal Purvis in collaborazione con Robert Wade possono innervosire persino chi è ben disposto alla sospensione dell’incredulità e portano a un’eccessiva prevalenza del contenitore sul contenuto (per particolare sgangheratezza si segnala il segmento ambientato nel deserto).
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Tra inseguimenti, scazzottate, esplosioni e sparatorie – con conseguente numero industriale di morti ammazzati – le due ore e mezza di Spectre volano che è un piacere, senza lasciare allo spettatore il tempo di annoiarsi: una volta ripresosi dallo stordimento che ne consegue, il suddetto spettatore comincia però a fare due conti e scopre che non tutto quadra. Il confronto con il precedente Skyfall è del tutto impossibile – in fondo, sarebbe stato un miracolo replicare l’indovinato insieme di azione e contenuto del film di tre anni fa – ma questo lavoro deve cedere il passo anche rispetto a Casino Royale: le voragini che si aprono nella storia scritta da John Logan e Neal Purvis in collaborazione con Robert Wade possono innervosire persino chi è ben disposto alla sospensione dell’incredulità e portano a un’eccessiva prevalenza del contenitore sul contenuto (per particolare sgangheratezza si segnala il segmento ambientato nel deserto). Eppure la squadra degli autori è la stessa delle precedenti puntate di quella sorta di reboot bondiano che sono le avventure interpretate da Daniel Craig: forse è proprio il tentativo di tirare le fila di tutto quanto incrociando i destini dei personaggi presenti negli altri tre film che finisce per rendere troppo artificiosa e stiracchiata la trama. L’interconnessione è una novità per 007, le cui storie in precedenza hanno sempre avuto fra di loro legami molto tenui quando non inesistenti, ma non è certo l’unica, la più importante essendo quella ben conosciuta dell’umanizzazione del personaggio rispetto allo standard dell’ammazzasette sciupafemmine tutto Aston Martin - che comunque ritorna alla grande - e vodka martini: anche qui se ne indaga la personalità, sottolineandone in special modo la solitudine di uomo senza relazioni personali tanto che miss Moneypenny (Naomie Harris) si spinge a dirgli ‘E’ la vita, James, dovresti provarla qualche volta’. Nel frattempo Bond sta seguendo un’esile traccia che, partendo da Città del Messico, lo porta a Roma – dove trova il tempo di sedurre la Bond lady Lucia (Bond girl sarebbe davvero troppo per l’età, pur mirabilmente portata, di Monica Bellucci) – quindi sulle Alpi austriache e infine a Tangeri per scoprire l’intrigo che coinvolge sicurezza mondiale e vicenda personale: tutto questo in solitaria o affiancato dalla bionda Madeleine (Léa Seydoux) , perché a Londra il burocrate C (Andrew Scott) sta cercando di fare le scarpe al suo Servizio. Il nuovo M (Ralph Fiennes), Moneypenny e soprattutto il mago dei ‘giocattolini’ bondiani Q (Ben Whishaw) - a cui viene riservato più spazio del consueto – si ritrovano ad aiutarlo di nascosto, ma il nostro riesce comunque, ovviamente, ad arrivare al nocciolo della questione malgrado gli agguati dell’assai poco loquace Hinx (il wrestler Dave Bautista): la Spectre compare così per la prima volta nella serie con Craig e, assieme a essa, l’arcinemico Ernst Blofeld, interpretato qui dal tarantiniano Christoph Waltz. Il quale, a dir la verità, offre una recitazione un po’ troppo gigiona per essere efficace in un cast non proprio favorito dalla scarsa empatia dell’interprete femminile: al tirar delle somme, la prova di Léa Seydoux non si può certo definire convincente (sì, è meglio di Monica Bellucci, ma per quello ci vuole davvero poco). Si fanno preferire gli attori del gruppo inglese, capitanato dallo stesso Craig che viene ripagato per le fatiche fachiresche al fine di rientrare nel fisico del ruolo con l’aver ormai ridefinito le coordinate del personaggio: agli altri sono riservati i pochi passaggi che alleggeriscono l’atmosfera in una sceneggiatura dai dialoghi secchi e puntuti forse più del consueto. Dopo la bella prova di Skyfall e malgrado qualche chiacchiera attorno al nome di Cristopher Nolan, alla regia si ripresenta Sam Mendes che, pur non facendo miracoli e con l’aiuto della bella fotografia di Hoyte Van Hoytema, conferma le sue molte qualità, giocando in alcuni momenti con le citazioni – le suggestioni sorrentiniane della sequenza nella villa romana e gli interni a Tangeri tra ‘Tè nel deserto’ e vecchi intrighi levantini – e firmando una delle sequenze iniziali migliori di sempre, dal lungo piano sequenza che la introduce all’elicottero che volteggia impazzito sulla festa dei morti a Città del Messico. Del resto la morte è uno dei temi principali del film, come pure il passato che ritorna - ‘i morti sono vivi’ avvisa una didascalia prima d’iniziare – già ben presente in Skyfall e sottolineato dai titoli di testa un po’ barocchi e non ben supportati da Sam Smith con la sua Writing On The Wall.
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marrok95
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lunedì 9 novembre 2015
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gli sparuti incostanti sprazzi di bellezza
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Prosegue la saga di 007 arrivata ormai al suo 24° film sull'agente segreto più famoso del mondo. Film molto altalenante con sequenze molto belle come la prima (piano sequenza di un paio di minuti), o quella girata a Roma. Gradevole anche la fotografia (specie in interni) e il classico humor british che contraddistingue la saga. Numerose sono anche le allusioni presenti all'interno del film: la rottamazione del programma 00, è sicuramente una critica mossa dal regista Mendes nei confronti del cinema contemporaneo spuntando una lancia a favore della pellicola. Nonostante ciò il film diventa a tratti noioso (in assenza di momenti adrenalinici) e l'occhio fa fatica a rimaner aperto.
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kondor17
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mercoledì 11 novembre 2015
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caduta libera
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Il peggior 007 con Daniel Craig. Film banale, un dejavu dall'inizio alla fine, con alcune scene mozzafiato, una tra tutte l'inseguimento col bimotore senza ali sulle piste da sci austriache. Se una volta, fino al buon Skyfall, James Bond era "solo" un agente segreto, qui il buon Sam Mendes ce lo presenta come un superuomo bionico, indistruttibile, capace di uscire da auto accartocciate, elicotteri impazziti, aerei senza ali, attacchi di interi reggimenti di cia e mi6, esplosioni di palazzi e di intere basi segrete, perforazioni del cranio, senza un graffio o un minimo acciacco. Neanche la marvel o terminator potrebbe fare di meglio. La trama è discreta e racconta della guerra del controllo delle telecomunicazioni tra cia e mi6, con l'intromissione della specre guidata da un sempre convincente Walzl.
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Il peggior 007 con Daniel Craig. Film banale, un dejavu dall'inizio alla fine, con alcune scene mozzafiato, una tra tutte l'inseguimento col bimotore senza ali sulle piste da sci austriache. Se una volta, fino al buon Skyfall, James Bond era "solo" un agente segreto, qui il buon Sam Mendes ce lo presenta come un superuomo bionico, indistruttibile, capace di uscire da auto accartocciate, elicotteri impazziti, aerei senza ali, attacchi di interi reggimenti di cia e mi6, esplosioni di palazzi e di intere basi segrete, perforazioni del cranio, senza un graffio o un minimo acciacco. Neanche la marvel o terminator potrebbe fare di meglio. La trama è discreta e racconta della guerra del controllo delle telecomunicazioni tra cia e mi6, con l'intromissione della specre guidata da un sempre convincente Walzl. Ottimo il cameo del grande Ralph Fiennes. Buone nel complesso le interpretazioni ma troppo lungo il film. Finalino happy end da dimenticare. Seguo Sam Mendes dal fantastico American Beauty, ma non è più riuscito a ripetersi a quei livelli. Voto 5+
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