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Come scrissi nella mia presentazione a My Movies c'ho la mia bella età... Leggo che Bond è arrivato alla 24^ puntata. Io mi ricordo che l'ho cominciato a vedere quando Connery (naturalmente per me l'UNICO Bond!) era alle prese con Ursula Andress e Moneypenny era Lois Maxwell. Chi è Bond? Bond è tutti noi, che mentre lavoriamo nel nostro ufficio incavolandoci con colleghi e capi, sogniamo di essere ai tropici con una Bond girl sorseggiando un Vodka-Martini agitato non mescolato, dopo avere salvato il mondo uccidendo una salva di cattivoni...Di Bond si potrebbe parlare per un intero libro, altro che un commento... Daniel Craig è un attore che mi piace. L'ho visto anche in altri ruoli, e non mi pare malaccio... Ma Bond, Bond è un'altra cosa... Bond Connery mentre faceva sci d'acqua con una mano sparava al cattivo e con l'altra si beveva il suo drink, prima di arrivare in spiaggia fresco come una rosa dalla bellona di turno... L'ironia, LA LEGGEREZZA, è la cosa FONDAMENTALE che mi pare manchi a Craig... Ogni tanto pare anche che sorrida, a volte, ma più che un sorriso, pare una paresi... Parlando del film: bellissimo l'inizio della festa dei morti a Città del Messico. Ti fa proprio venire voglia di essere lì... E un particolare che per me è una perla. Dopo aver fatto fuori la solita salva di cattivi, Craig si sente chiedere da Monica Bellucci (col fiatone): "E adesso che facciamo?". Stacco, e si vedono subito a letto che si scambiano i fluidi... NON C'ENTRAVA NULLA!!! Mi sono fatto un sacco di risate...
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tom87
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giovedì 12 novembre 2015
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un altro godibile e coinvolgente episodio di 007
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Il 24° episodio della più lunga serie cinematografica porta l’agente 007 ad affrontare definitivamente i nodi irrisolti del suo passato, per guardare meglio il futuro. Malgrado la dimensione mitologica qui ripresentata, James Bond è sempre più umano, le sue avventure molto simili a quelle di “Mission: impossible”, e toni, atmosfere e registro echeggiano i Batman di Nolan. ”Spectre”, pur non offrendo un complesso scavo psicanalitico e uno spessore psicologico utilizzati da “Skyfall”, è comunque attento all’approfondimento dell’aspetto intimista e introspettivo del suo protagonista. Ne esce un film ben realizzato, spettacolare, ironico, che s’avvicina ad eguagliare in tensione e sorprese l’episodio precedente e benché il plot abbia una struttura un po’ meccanica, immagini e messinscena sanno donare alla pellicola un aspetto energico e affascinante: merito soprattutto di alcune efficaci e memorabili sequenze, del rifiuto di molta CGI, e dell’uso della fotografia in 35 mm non in digitale.
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