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In questo nuovo episodio di 007 troviamo il nostro agente segreto James Bond alle prese con un'organizzazione terroristica soprannominata SPECTRE al cui comando si trova lo spietato Blofeld. L'uomo si prefisse l'obbiettivo di far soffrire Bond, diventando "l'artefice delle sue sofferenze": molti dei lutti e delle difficoltà che l'agente segreto ha dovuto patire sono state infatti orchestrate da Blofeld e dalla sua SPECTRE.
Considerata l'ardua prova che il regista Mandes ha dovuto superare (girare un seguito che reggesse il paragone con lo straordinario Skyfall) il risultato si può unanimemente designare come positivo. Il vero punto forte di questa pellicole è unico in tutta la saga: Spectre ripropone i listemi retrò dei vecchi film amalgamandoli nel contesto narrativo-descrittivo del cinema moderno. L'esempio più esplicativo è la presenza del nerboruto scagnozzo di Blofeld interpretato da Dave Bautista (vedesi analogia con altri tirapiedi come Benz, Rhoda, Krilencu, Capungo...) che in più occasioni si scontra con Bond mettendolo a dura prova fino ad arrivare allo scontro finale: una vera e propria "boss battle" con tanto di battuta finale autoironica di Bautista (riferimenti a giochi video ludici di nuova generazione). In altre parole questa pellicola riesce a soddisfare allo stesso tempo i nostalgici di 007 e i più giovani che si stanno affacciando per la prima volta al mondo dell'agente segreto inglese.
Applausi al direttore della fotografia Hoyte Van Hoytema che ci regala immagini stupende e mai gettate al caso, notevole il piano sequenza che apre la pellicola.
Il commento musicale è potente e bello, immersivo e confacente alla narrazione.
Un altro merito che va riconosciuto a Mandes è quello di aver saputo gestire con estrema abilità e chiarezza le scene d'azione, mai caotiche o incomprensibili (come quelle della Marvel) ma sempre ponderate per far vivere allo spettatore il realismo della finzione metacinematografica (la contraddizione è volontaria, touchè).
Passiamo agli aspetti negativi: perché ce ne sono.
Christoph Waltz è stato usato al 50% del suo potenziale, e non so spiegarmi questa cosa dato che Daniel Craig è stato diretto magistralmente e perfino la Bellucci ha recitato bene, mah...
Già da qualche episodio c'è la ridondanza di utilizzare il pretesto dell'MI6 "sotto imputazione" per complicare gratuitamente la missione di Bond (che dovrà quindi cavarsela da solo), la storia del lupo solitario alla Chuck Norris può funzionare per un capitolo, non per due o tre.
L'attenzione ai dettagli per la sceneggiatura cala abbastanza nella seconda parte, non c'è più la ricerca sofisticata del particolare che era presente nella prima parte: cinque minuti in più John Logan poteva passarceli a rileggere la sceneggiatura.
Dalla parte in cui James si libera dal lettino di forza di Blofeld si assiste ad un brusco cambiamento del leitmotiv narrativo, il ritmo andante diventa ritmo frenetico e si arriva al finale ponendoci la domanda: Tutto qui? In altre parole il finale è troppo sbrigativo e poco approfondito.
Nonostante la pellicola abbia i suoi grandi difetti resta un gran bel film che consiglio a tutti, amanti e non amanti della saga (ne facessero di film così tutti i giorni!).
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lyukbesson
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sabato 21 novembre 2015
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orrendo
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Il film più brutto nella storia degli 007, lento e troppo lungo...non vedevo l'ora di andarmene dal cinema. Craig sembra un giostrai bulgaro uscito dalla palestra pronto a menare qualcuno, come al solito da sempre zero eleganza inglese e zero fascino da James Bond. Moneypenny si è abbronzata ed è creola, bei tempi quando faceva l'innamorata dolce di James, ora va a letto col primo che capita. Q da amabile vecchietto simpatico è diventato un ragazzetto nerd. Il film per il 90 in una penombra costante e avvolto in una tetra ombrosità. Ci sono solo scene violente e ansiogene prevaricate da forti fastidiosi rumori d'azione. La Bellucci (donna lucia, ma che nome ridicolo) che si doppia con accento simil francese non si può sentire e sembra la classica vedova del sud di un mafioso italiano imbruttita con le occhiaia e invecchiata.
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Il film più brutto nella storia degli 007, lento e troppo lungo...non vedevo l'ora di andarmene dal cinema. Craig sembra un giostrai bulgaro uscito dalla palestra pronto a menare qualcuno, come al solito da sempre zero eleganza inglese e zero fascino da James Bond. Moneypenny si è abbronzata ed è creola, bei tempi quando faceva l'innamorata dolce di James, ora va a letto col primo che capita. Q da amabile vecchietto simpatico è diventato un ragazzetto nerd. Il film per il 90 in una penombra costante e avvolto in una tetra ombrosità. Ci sono solo scene violente e ansiogene prevaricate da forti fastidiosi rumori d'azione. La Bellucci (donna lucia, ma che nome ridicolo) che si doppia con accento simil francese non si può sentire e sembra la classica vedova del sud di un mafioso italiano imbruttita con le occhiaia e invecchiata. La scena dove trapanano a Bond la mandibola è atroce e vomitevole. L'unica cosa bella del film è l'Aston Martin DB10. Speriamo che cambino il regista e il James Bond!
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