Spectre - 007 |
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Un film di Sam Mendes.
Con Léa Seydoux, Ralph Fiennes, Ben Whishaw, Naomie Harris, Dave Bautista.
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Titolo originale Spectre.
Spionaggio,
Ratings: Kids+13,
durata 148 min.
- USA 2015.
- Warner Bros Italia
uscita giovedì 5 novembre 2015.
MYMONETRO
Spectre - 007
valutazione media:
3,18
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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James Bond tornerà (a destra)di angelino67Feedback: 1000 | altri commenti e recensioni di angelino67 |
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venerdì 3 giugno 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il 24° film di 007 si apre nutrito simbolicamente, tematicamente e stilisticamente dai precedenti della serie, come mai prima finora, soprattutto per la fotografia (all'occorrenza espressionistica, bellissima, di Hoyte Van Hoytema) e dei colori. Il film obbedisce alla regola secondo cui la scena iniziale, prima dei titoli, deve essere assolutamente e pluralisticamente spettacolare, se possibile migliore di tutte quelle che hanno preceduto, riassuntiva in una sintesi originale dell'essenza della serie. Reduce con "Skyfall" da uno dei migliori se non il migliore titolo in assoluto della serie il regista Sam Mendes opera una specie di studio su 007. Egli naturalmente aggiunge qualcosa di suo (non di nuovo, ma di suo). Di certo l'approfondimento psicologico dei personaggi, senza per questo compromettere il tradizionale gaudio spettacolare: le atmosfere, per esempio, sono estremamente ben rese. Bond ribadisce che le qualità umane sono avanti tutto, la cosa viene sottolineata più volte nel film. Molto bella la fusione delle musiche, che riecheggiano quelle di un Bond antico, con le scene, cosa indovinata parecchie volte. Altrove, invece, le citazioni - ce ne sono fin troppe: una intenzione ironica che nasce dall'iperbole? (anche qui nulla di nuovo per Bond, di quello più intelligente) - sembrano un po' meccaniche, anche se il regista si sforza di rielaborale e a volte ci riesce in modo originale; ma qualche volta obiettivamente il film mostra la corda. Craig é eccellente, ha molte buone battute, uno dei pregi migliori migliori del film (sceneggiatura di John Logan, Neal Purvis, Robert Wade e Jez Butterworth, che realizza alcuni colpi di scena) che lo rendono più vicino ai Bond precedenti. Così come eccellente é Ben Whishaw nel ruolo del giovane "Q". Ottimi i cattivi. Molto intensa Léa Seydoux. Molto buono "M" di Ralph Fiennes. Ottimo il montaggio di Lee Smith. Mendes non ha ignorato nulla di importante successo finora, soprattutto al cinema. Molto bella, brava e sexy la Miss Moneypenny di Naomie Harris. Il Bond razzista non esiste più - anche se per certe scene non ne siamo convinti del tutto -, e la sceneggiatura ha alcune sottolineature in senso democratico, anche se alternate a considerazioni ciniche. Mi sembra che Barbara Broccoli e Michael Wilson concedino più libertà alla troupe (peraltro eccellente) di quanto facessero Harry Saltzman e soprattutto Cubby Broccoli. La riunione nella sala della SPECTRE é più inquietante di quella in "Thunderball" (che pure alludeva ai poteri occulti, deviati, criminali ma in quel caso più concernenti al totalitarismo vista la contemporaneità della guerra fredda). Splendide, molto ben curate le scenografie di Dennis Gassner. Grande il lavoro anche della costumista Jany Temime; nel complesso ne risulta un film di grande eleganza. Il regista si tiene su un crinale tra il Bond più classico e voli d'autore, anche se il film ne ricava talvolta una impressione diseguale. Mendes, a cui i panni di Bond stanno un po' stretti, cerca di conciliare concetti non banali, già trattati dal cinema della prima metà del XX secolo - il che può essere stimolante per discorsi seri - con la fedeltà alla serie. Intelligente e eloquente il doppio finale, di un Bond in alcuni punti forse sottilmente non solo autoironico o autoparodico ma anche autocritico. Non dimentichiamo che stiamo parlando di una fantasia conservatrice, distorta e in una certa misura anche malsana di un moralista snob e manicheo quale era Ian Fleming.
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